In linea generale le scelte operate da una amministrazione comunale nella formazione di un nuovo piano regolatore relativamente alla destinazione urbanistica delle aree non necessita di apposita motivazione oltre quella che può evincersi dai criteri generali seguiti nell`impostazione del piano.
Tuttavia, ha rilevato il Tar Lazio con la sentenza n. 8946 del 17/9/2009, incombe un obbligo di specifica motivazione nel momento in cui la nuova destinazione impressa ad un`area vada ad incidere in senso peggiorativo anche sull`affidamento creato in capo al privato.
In sostanza, il cambio di destinazione di un`area deve essere sorretto da adeguata giustificazione in ordine ai motivi sottesi a tale scelta specie laddove da questa modifica possa derivare un pregiudizio in capo a soggetti privati che vantano una posizione di affidamento qualificata.
E quindi, ha aggiunto il Collegio, che, ferma restando la discrezionalità amministrativa, l`Amministrazione deve essere sempre in grado di dimostrare le ragioni che sono alla base delle scelte adottate.
In allegato la sentenzaTar Lazio n. 8946 del 17/9/2009