Inail – Presentazione del nuovo progetto di modifica del quadro C “Descrizione attività

Il giorno 6 dicembre 2012, presso la sede centrale dell’Inail di Roma, nell’ambito di un incontro a cui hanno partecipato le parti sociali dei diversi settori produttivi, è stato presentato il nuovo progetto per la modifica del quadro C del modello di denuncia di esercizio relativo alla “Descrizione attività”.
In particolare, il progetto, che si inserisce nell’ottica del percorso della telematizzazione avviato dall’Istituto assistenziale, ha come principale obiettivo quello di riuscire ad avere una classificazione corretta, che limiti le riclassificazioni che vedono sia casi di maggior premio versato che di minor premio riscosso e, conseguentemente, evitare alle imprese una cattiva produzione della denuncia la quale espone le stesse a costi a volte particolarmente elevati.
Nella comparazione del nuovo modello con quello cartaceo attualmente in uso è emersa una sostanziale similitudine dal punto di vista della struttura e della grafica. Viceversa, per ciò che concerne il software, verrà data la possibilità di introdurre elementi di aiuto, di chiarire il significato di termini e di espressioni che consentiranno di guidare l’utente nella compilazione improntata in una logica progressiva.
Le sei sezioni sono state riorganizzate in maniera da rendere le stesse affini a quelle degli studi di settore dell’Agenzia delle entrate, anche se non c’è una vera e propria omogeneità totale. Infatti, ad esempio, le attività e le operazioni svolte sono riunite in un’unica sezione, mentre è prevista un’altra sezione per i beni strumentali.
Nell’ambito dell’incontro, l’Ance ha evidenziato la necessità di prevedere una fase di sperimentazione prima che il nuovo modello telematico entri a regime.
Al riguardo, l’Inail ha risposto ipotizzando che l’ introduzione del nuovo modello potrebbe avvenire nello stesso ambiente di produzione, dando all’utente una doppia possibilità di comunicazione (cartacea o telematica), in un arco temporale ben definito di massimo tre mesi, che consentirà un monitoraggio per valutare gli esiti e, successivamente, introdurlo a regime.
Si fa riserva di fornire tempestivamente ulteriori indicazioni in merito