Gli incentivi devono diventare strutturali e rimodulati in funzione del risparmio energetico.
Estendere anche alla riqualificazione urbana e all’antisismica
“La proroga degli ecobonus all’esame del Consiglio dei ministri di domani deve rappresentare un ulteriore passo verso la definitiva stabilizzazione di incentivi utili per gli obiettivi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”, commenta il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti. Inoltre sarebbe auspicabile “modulare gli incentivi sulla base del risparmio energetico effettivamente ottenuto: si può fare molto di più per ridurre energia, ma ci vogliono interventi concreti e non solo piccoli aggiustamenti”. Gli ecobonus, infatti, ricorda il Presidente dell’Ance, “possono fare molto per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati come da anni ci raccomanda l’Unione europea”. In questa ottica, secondo Buzzetti, “sarebbe utile estendere il bonus anche agli interventi di demolizione e ricostruzione così da stimolare la riqualificazione urbana di aree degradate e ad alto impatto inquinante”.
“Sono tutte cose utili per il miglioramento della qualità della vita e per ridare un po’ di ossigeno al settore dell’edilizia tartassato da misure finora estremamente punitive”, conclude Buzzetti.