1° Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti

In attuazione dell’art. 29 della Direttiva europea sui rifiuti (2008/98/CE) e dell’art. 180 del D.lgs. 152/2006 il Ministero dell’ambiente, con il Decreto 7 ottobre 2013 (pubblicato sulla G.U. n. 245 del 18 ottobre 2013), ha approvato il primo Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, finalizzato a fissare gli obiettivi di prevenzione e le misure per perseguirli, sia generali sia specifiche per flussi prioritari di rifiuti.

 

Il Programma, che dovrà essere integrato nei Piani regionali di gestione dei rifiuti di cui all’art. 199 del D.lgs. 152/2006, fissa i seguenti obiettivi di prevenzione al 2020:

–          riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di PIL

–          riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL

–          riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di PIL.

 

Il Programma prevede inoltre l’istituzione presso il Ministero di un tavolo di lavoro permanente che coinvolga i soggetti pubblici e privati attivi nelle misure di prevenzione e svolga i seguenti compiti:

–          effettuare il monitoraggio dell’attuazione

–          individuare le criticità

–          proporre specifiche azioni prioritarie e misure integrative al fine dell’aggiornamento del Programma stesso.

 

Per quanto riguarda i rifiuti da costruzione e demolizione (punto 6.5), che sulla base dei Dati ISPRA rappresentano circa il 46% del totale dei rifiuti speciali prodotti nel 2010, si evidenzia la necessità di approfondire la conoscenza di questo flusso ponendolo all’attenzione del tavolo permanente di lavoro al fine soprattutto di individuare una metodologia di calcolo e gli strumenti di contabilizzazione.

 

Tra le azioni che vanno nella direzione della prevenzione dei rifiuti nel settore edile è citato il Green Public Procurement ossia il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione che include la “costruzione e manutenzione delle strade” e la “costruzione e manutenzione degli edifici” fra le categorie per le quali devono essere adottati i Criteri minimi ambientali per gli appalti verdi della p.a.