In relazione all’esame, in prima lettura, in sede referente, presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, del disegno di legge recante “misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata (DDL 1138/C e abb. ), l’Associazione, facendo seguito a quanto già rilevato nel corso dell’audizione del 13 aprile u.s. (si veda la notizia di “Interventi” del 14 aprile u.s.), ha illustrato le seguenti proposte:
– superare la disposizione che consente l’Agenzia per i beni sequestrati, di preferire, nella scelta degli affidatari dei lavori, aziende sequestrate o confiscate ovvero cooperative che le hanno rilevate, in quanto tale criterio preferenziale non sembra in linea con i principi di libera concorrenza e parità di trattamento;
– estendere l’applicazione delle agevolazioni riconosciute alle imprese sottoposte a sequestro e confisca per la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, anche alle imprese regolari che assumano i lavoratori provenienti dalle imprese sequestrate e confiscate, al fine di garantire una regolare concorrenza tra le imprese secondo principi di equità;
– chiarire che l’imprenditore privato che svolgerà attività di tutoraggio per l’impresa sequestrata e confiscata, ai sensi dell’art.13 della proposta di legge assunta come testo base prima richiamata, venga scelto mediante un confronto concorrenziale pubblico, indetto dall’amministratore giudiziario;
– fissare un termine (sei mesi) entro il quale Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata deve indire una procedura ad evidenza pubblica per la vendita dell’impresa confiscata in via definitiva;
– introdurre una norma che consenta alle imprese aderenti ad una Associazione di categoria, che abbia adottato un Codice Etico o sia firmataria di un Protocollo di legalità, di ottenere dalla Prefettura, per il tramite delle Associazioni stesse, la documentazione antimafia al fine di ripristinare forme di controllo accessibili anche a soggetti privati.
Le proposte ANCE hanno trovato condivisione e saranno oggetto di valutazione nel prosieguo dell’iter del provvedimento.