E’ all’attenzione delle Commissioni Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato la Nota di aggiornamento al Documento di Economica e Finanza 2015 (Doc. LVII n. 3-bis – Relatori, rispettivamente, l’On. Paolo Tancredi del Gruppo UP (NCD-UdC) e il Sen. Bachisio Silvio Lai del Gruppo PD), prevista dall’art. 7 della Legge 196/2009 quale strumento di programmazione finanziaria volto ad aggiornare gli obiettivi programmatici e il quadro dei conti pubblici, e per questo propedeutica alla presentazione della Legge di Stabilità 2016.
L’iter legislativo del provvedimento prevede l’espressione dei pareri di competenza da parte delle Commissioni parlamentari e l’approvazione di apposite Risoluzioni al Governo in Aula.
La Nota è strutturata in quattro sezioni volte, in particolare, a: illustrare il quadro economico complessivo e gli obiettivi di politica economica; presentare la dinamica del rapporto debito/Pil dello scenario programmatico attraverso l’andamento delle sue componenti; esaminare le misure attuate e in corso di attuazione in risposta alle raccomandazioni del Consiglio Europeo.
La Nota è corredata di due allegati concernenti: il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell’evasione fiscale –Aggiornamento 2014; la Relazione sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali-anno 2015.
QUADRO ECONOMICO
Nel documento vengono riviste al rialzo le stime di crescita per quest’anno (da +0,7% di aprile a +0,9%) e per il 2016 (+1,6% rispetto a +1,4%) e viene stimato un aumento del livello di indebitamento netto programmato per il 2016: ad aprile era stato definito a 1,8%, adesso viene elevato al 2,2 per cento. È inoltre spostato in avanti di un altro anno, dunque al 2018, il target del pareggio strutturale, mentre nel 2017 l’indebitamento netto strutturale sarà dello 0,3% con un rapporto deficit/Pil all’1,1 per cento.
Viene, inoltre, confermato l’impegno a ridurre il debito pubblico dal 132,8% di quest’anno (valore corretto al rialzo dello 0,3%) al 131,4% del 2016 (contro il 130,9% previsto ad aprile), con un calo ancora più marcato negli anni successivi: 127,9% del Pil nel 2017, 123,7% nel 2018 e 119,8% nel 2019.
L’intenzione del Governo è quella di beneficiare quasi completamente dei margini di flessibilità previsti dalle regole europee: uno 0,1% ulteriore in virtù della clausola delle riforme strutturali (oltre allo 0,4% già ottenuto) e uno 0,5% in più per la clausola degli investimenti sostenuti tramite il cofinanziamento europeo, un margine che sarebbe usato per lo 0,3 per cento. L’Italia, inoltre, chiederà inoltre una flessibilità addizionale fino allo 0,2% del Pil nel 2016 (3,3 miliardi) per i costi che si è assunta nella gestione dell’emergenza migranti.
Il tasso di disoccupazione scenderà al 12,2% nel 2015 dal 12,7% del 2014. Nel 2016 il tasso di disoccupazione calerà ulteriormente all’11,9% per poi scendere all’11,3% nel 2017, al 10,7% nel 2018 e al 10,2% nel 2019.
La pressione fiscale torna a scendere passando dal 43,1% del 2014 e del 2015 al 42,6% previsto per il 2016. Il calo prosegue: 42,3% nel 2017, 42,2% nel 2018, 41,9% nel 2019. Dopo il piano per il 2016 per l’addio alla tassa su prima casa, terreni agricoli e imbullonati, la Nota conferma l’intenzione di proseguire nel 2017 con un taglio all’imposizione sugli utili d’impresa «onde maggiormente allineare l’Italia con gli standard europei».
RACCOMANDAZIONI UE E MISURE ADOTTATE
Nella nota vengono, poi, illustrate nel dettaglio, anche attraverso un apposito cronoprogramma, le misure intraprese dal Governo in risposta alle raccomandazioni dell’UE attinenti, tra l’altro, le seguenti tematiche: fiscalità, mercato del lavoro, accesso al credito, investimenti, Pubblica amministrazione e giustizia.
Fiscalità
In tale ambito viene evidenziata la recente approvazione dei decreti attuativi della delega fiscale volta a definire un sistema più equo, trasparente, semplificato e orientato alla crescita. Inoltre, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, il Governo intende procedere verso una graduale e permanente riduzione della tassazione, prevedendo, in particolare, nel 2016 l’eliminazione dell’imposizione fiscale sulla prima casa, i terreni agricoli e i macchinari cosiddetti ‘imbullonati’ con il duplice obiettivo di alleviare il peso della fiscalità sulle famiglie e sostenere – indirettamente – la ripresa dell’occupazione nel settore dell’edilizia, duramente colpito dalla crisi economica. In sintonia con il miglioramento del PIL, l’accelerazione del taglio delle tasse includerà nel 2017 anche una riduzione della tassazione gravante sugli utili aziendali.
Mercato del lavoro
In tale ambito viene rilevato che il Governo ha strutturato la riforma del mercato del lavoro secondo uno schema che affianca all’introduzione di nuove tipologie contrattuali anche misure di agevolazione fiscale per incentivarne l’adozione e il taglio del cuneo fiscale. Al riguardo, viene evidenziato il completamento del percorso di attuazione del Jobs Act a metà 2015, e alla revisione strutturale del mercato del lavoro.
Accesso al credito
Al riguardo, viene evidenziato l’impegno del Governo a definire un quadro normativo che risolva il problema dei crediti deteriorati, cui si accompagneranno ulteriori misure di rafforzamento del Fondo di Garanzia e di sostegno alla ricerca e agli investimenti. Il Governo ha modificato il regime di deducibilità ai fini IRES e IRAP delle svalutazioni crediti e delle perdite su crediti degli enti creditizi e finanziari e delle imprese di assicurazione. Si tratta di un’iniziativa essenziale per incentivare le imprese del credito a dismettere crediti incagliati alimentando il margine patrimoniale per la concessione di nuovo credito.
E’ stata, inoltre, modificata la legge fallimentare con l’introduzione di misure che facilitano l’accesso al credito in caso di concordato preventivo, intervenendo sull’accordo di ristrutturazione dei debiti e facilitando le procedure fallimentari.
Entro la fine del 2015 verrà, inoltre, delineato il nuovo quadro della governance della Banche popolari e delle Fondazioni bancarie, nell’ambito di in un complessivo progetto di riforma del settore bancario.
Investimenti
Viene sottolineato l’impegno del Governo a sostenere gli investimenti privati con misure di tipo finanziario e regolatorio che vanno sotto il titolo di ‘Finanza per crescita’ nonchè sul piano pubblico con il recupero di risorse finanziarie per interventi mirati a costruire e sviluppare la rete delle infrastrutture fisiche e digitali quale, ad esempio, il programma operativo del Piano Banda Ultra Larga, a cui vengono assegnati da subito 2,2 miliardi, che consentiranno di partire immediatamente con la fase attuativa. Ruolo fondamentale è riconosciuto anche al Piano strategico sulla portualità e a quello sugli aeroporti, recentemente approvati dal Governo.
Pubblica Amministrazione
In tale ambito viene evidenziata l’approvazione della legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione destinata a incidere sui cittadini – semplificando le procedure amministrative e assicurando certezza delle regole e dei tempi di risposta – sulle imprese – supportando gli investimenti produttivi – e sui servizi pubblici, eliminando le inefficienze e gli sprechi. Con il completamento della riforma, il Governo si pone l’obiettivo di “restituire fiducia ai cittadini, attraverso una maggiore trasparenza delle procedure e la semplificazione dei rapporti con la P.A., e alle impreseper le quali il contesto imprenditoriale non è gravato solo dalla crisi economica ma anche da barriere amministrative e incertezze, che frenano gli investimenti”.
Viene, inoltre, rilevato che l’azione di riduzione degli oneri amministrativi ha portato al rispetto al 31 agosto 2015 del 90 per cento delle scadenze previste dall’Agenda per la semplificazione e dalla relativa pianificazione di dettaglio.
Giustizia
Al riguardo, viene sottolineato che “il completamento della riforma della giustizia civile e penale è un passaggio essenziale per chiudere il gap di efficienza che impatta negativamente sui cittadini e sulle imprese”.
A tal fine sono stati adottati interventi normativi e regolatori che hanno portato alla progressiva riduzione dell’arretrato nelle cause civili e la piena operatività del Tribunale delle imprese, insieme alla riduzione del contenzioso tributario.