Tra le tematiche sottoposte al Governo: rilancio delle microPMI; dissesto idrogeologico; garanzia giovani; ricorso al “bail-in”; infortuni sul lavoro; risorse per l’edilizia scolastica; esecuzione diretta opere urbanizzazione primaria; interpretazione della disciplina della sanatoria edilizia; trasferta; credito PMI, pagamento debiti delle P.A.
CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interrogazione a risposta in commissione
A. Galgano, SCpI
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Rilancio delle micro e piccole imprese
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Adottare iniziative per rilanciare l’economia partendo dal tessuto delle micro e piccole imprese che rappresentano uno dei principali fattori di sviluppo per il Paese in particolare, nell’ottica delle disposizioni dello «Small Business Act» per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, la semplificazione amministrativa, l’accesso al credito, la valorizzazione dei confidi e la coniugazione tra innovazione e mestieri tradizionali
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Il Governo, negli ultimi anni, ha mostrato un’attenzione sempre più intensa al mondo delle MicroPMI concentrata, soprattutto, sull’innovazione tecnologica, attraverso diverse misure tra cui, il cosiddetto Patent Box ovvero il credito di imposta su investimenti incrementali in R&S nel periodo 2015-2019, nonché diverse agevolazioni amministrative, fiscali e monetarie tese a favorire l’ecosistema delle startup innovative.
Sono stati, inoltre, stanziati 50 milioni di euro per agevolare le imprese giovanili e femminili di micro e piccola dimensione.
In merito all’accesso al credito, sono state adottate varie misure volte a migliorare le condizioni di liquidità delle imprese, nonché a ridurre il grado di sottocapitalizzazione e la forte dipendenza del sistema produttivo italiano dal mondo bancario, tra cui:
–l’individuazione di nuovi attori nel mercato attraverso la liberalizzazione dei finanziamenti diretti alle imprese da parte di altri operatori (es. compagnie di assicurazione, società di cartolarizzazioni e fondi di credito);
-il rimborso di un’ulteriore tranche di debiti arretrati della P.A., accompagnato da un meccanismo volto ad agevolare la cessione dei crediti delle imprese, grazie a una garanzia dello Stato;
-l’ampliamento dell’applicabilità dell’ACE.
Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interpellanza
C. Costantino, SI-SEL
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Emergenza in Calabria e dissesto idrogeologico
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Deliberare lo stato di emergenza per i territori calabresi colpiti dalla forte ondata di maltempo del 31 ottobre 2015, stanziando le prime risorse volte al ristoro dei danni subiti dai privati e dalle attività produttive, per la messa in sicurezza delle aree colpite, e più in generale per il contrasto al dissesto idrogeologico dell’intero territorio nazionale, anche attraverso la previsione per le aree colpite, dell’esclusione dal patto di stabilità interno delle risorse necessarie per gli interventi post-calamità provenienti dallo Stato, nonché delle spese sostenute dagli enti locali a valere su risorse proprie o provenienti da donazioni di terzi.
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Interrogazione a risposta scritta
A. Furnari, Misto
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Garanzia giovani
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-Assumere iniziative al fine di verificare, con il supporto dell’INPS, le cause che hanno determinato i ritardi nell’erogazione dell’assegno di tirocinio previsto dal programma “Garanzia Giovani”;
-assumere iniziative, anche di natura normativa, affinché i giovani che partecipano al programma non debbano subire ulteriori aggravi dovuti a ritardi nei rimborsi dei tirocini.
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Interrogazione a risposta scritta
G. Nastri, FdI-AN
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Ricorso al “bail-in”
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In considerazione dei rischi finanziari che potrebbero coinvolgere i risparmiatori di titoli azionari e obbligazionari, nell’ambito degli effetti derivanti dall’introduzione, a partire dal prossimo 1° gennaio 2016, del nuovo strumento e delle procedure di bail-in, previsti dai Dlgs 180/2015 e 181/2015 di recepimento della direttiva 2014/59/UE, intervenire al fine di potenziare le campagne informative in relazione alle emissioni subordinate dei bond a rischio di bail-in, già sottoscritte.
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Interrogazione a risposta scritta
A. Placido, SI-SEL
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Infortuni sul lavoro
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-Adottare specifiche iniziative, da promuovere d’intesa con le Regioni, per contrastare il fenomeno delle vittime sul lavoro dovute ad infortuni in itinere;
– costituire una commissione di studio del fenomeno degli infortuni in itinere, che possa analizzare i dati e avanzare proposte d’intervento, ponendo attenzione anche alla differenza di genere delle vittime;
-assumere iniziative per la revisione della disciplina dell’indennizzabilità degli infortuni in itinere al fine di ampliare le ipotesi contemplate dalla fattispecie normativa.
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Interrogazione a risposta scritta
F. Rampelli, FI-AN
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Risorse per l’edilizia scolastica
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Assumere iniziative in merito ai contenziosi che già vedono coinvolte le incolpevoli amministrazioni comunali a causa dei ritardi nell’erogazione delle risorse destinate, con delibera CIPE n. 22 del 30 giugno 2014, per il finanziamento di misure di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici, e mai assegnate, laddove tali ritardi abbiano delle ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi finanziari del patto di stabilità.
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Interrogazione a risposta scritta
S. Biamchi, PD
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Rischio idrogeologico in Sicilia
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-Assumere iniziative volte a ripristinare la rete di monitoraggio ambientale nella zona di Messina soggetta ad un forte rischio idrogeologico;
–garantire che tutte le aree vulnerabili del territorio nazionale siano adeguatamente e costantemente monitorate così come indicato dalla strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici; – adottare, quale assoluta priorità per il Paese, un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici con risorse e tempi definiti. |
Interrogazione a risposta scritta
C. Mannino, M5S
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Esecuzione diretta opere di urbanizzazione primaria sotto soglia (art. 16 bis DPR 380/2001)e valore stimato contratti pubblici
(procedura EU pilot 7994/15/GROW)
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Nelle premesse viene richiamata la procedura EU-Pilot 7994/15/GROW, del 5 ottobre scorso, avente come oggetto l’articolo 16, comma 2-bis del DPR 380/200 (in base al quale l’esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria di importo inferiore alla soglia comunitaria, funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica del territori, è a carico del titolare del permesso di costruire e non trova applicazione il codice dei contratti) e la sua applicazione con le modalità previste dalle linee guida approvate della giunta di Milano – le quali, in merito alla determinazione dell’importo globale delle opere e delle attrezzature da considerare ai fini dell’applicazione del codice dei contratti stabiliscono che dall’importo globale delle opere e delle attrezzature, sono escluse le opere di urbanizzazione primaria funzionali all’intervento sotto soglia ai sensi dell’art.16 del DPR 380/2001, nonché le attrezzature private realizzate su aree oggetto di cessione al comune, su aree private asservite all’uso pubblico, su aree private, che non sono ammesse a scomputo e che non concorrono nella dotazione territoriale dovuta; le opere e le attrezzature pubbliche in immobili privati e le opere aggiuntive realizzate con risorse private (mentre l’articolo 29, comma 7, del DLgs 163/2006 -Codice dei contratti – in merito ai metodi di calcolo del valore stimato dei contatti pubblici – stabilisce invece che per i contratti relativi a lavori, opere, servizi, quando un’opera prevista o un progetto di acquisto di servizi possono dare luogo ad appalti aggiudicati contemporaneamente per lotti distinti, il valore complessivo da considerare è quello dato dalla totalità di tali lotti, e che quando quest’ultimo valore è pari o superiore alle soglie comunitarie, le norme dettate per i contratti di rilevanza comunitaria si devono applicare all’aggiudicazione di ciascun lotto).
Nell’ambito della procedura suddetta la Commissione contatterà le autorità dello Stato membro interessato, affinché forniscano informazioni supplementari o adottino soluzioni che consentano di scongiurare il rischio di dover avviare una procedura di infrazione comunitaria, al riguardo viene chiesto di sapere:
-se, quali informazioni e/o che tipo di misure correttive la Commissione abbia richiesto alle autorità italiane in seno alla procedura EU-Pilot 7994/15/GROW;
-se e quali iniziative normative intenda assumere affinché sia assicurata, sempre e in ogni caso, la piena applicazione dell’articolo 29, comma 7, del codice dei contratti per la determinazione del valore stimato dei contratti pubblici.
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Interrogazione a risposta in commissione
G. C. Sottanelli, SCpI
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Interpretazione della disciplina della sanatoria edilizia
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A fronte dell’esistenza di due correnti ermeneutiche in materia di sanatoria edilizia di cui all’art. 36 del DPR 380/2001, assumere iniziative per un’interpretazione autentica delle disposizioni vigenti relative all’accertamento di conformità alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente richiesto dal suddetto art. 36 al fine del rilascio del permesso in sanatoria, così da evitare che gli uffici comunali applichino in maniera difforme la normativa in questione
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Interrogazione a risposta in commissione
S. Moretto, PD
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Trasferta
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Considerato che l’art. 51 del DPR 917/1986 distingue l’indennità di trasferta o missione corrisposta ai trasfertisti «occasionali» dall’indennità spettante ai trasfertisti «abituali», chiesto di promuovere iniziative normative volte all’adozione del decreto ministeriale di cui al comma 6 del suddetto art. 51 sull’individuazione delle categorie di lavoratori e delle condizioni di applicabilità delle disposizioni relative ai trasfertisti «abituali», tutt’oggi non ancora emanato.
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Risoluzione in commissione
W. Rizzetto, Misto
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Retribuzione minima oraria
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Assumere iniziative volte a istituzionalizzare una «retribuzione minima oraria» su base nazionale per attuare una maggiore tutela della posizione di debolezza del lavoratore nel rapporto di lavoro, garantendogli un’equa retribuzione, in conformità all’articolo 36 della Costituzione.
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Risoluzione in commissione
L. Taranto, PD
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Credito PMI
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In relazione al regolamento (UE) n. 575/ 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, in cui viene introdotto lo «SMEs SF» (small and medium enterprises supporting factor, fattore di supporto per le piccole e medie imprese), ovvero un fattore di correzione applicabile alle esposizioni verso le piccole e medie imprese in modo da consentire agli enti creditizi di aumentare i prestiti alle PMI, e al suo monitoraggio in sede europea e alla possibile mancata conferma, viene chiesto di:
-Sviluppare ogni iniziativa utile all’avanzamento – in sede di Commissione europea e di Consiglio – del confronto e, dell’approfondimento sulle ragioni del mantenimento dello strumento del «fattore di supporto delle piccole e medie imprese» (SMEs Supporting Factor).
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Risoluzione in commissione
M. Pelillo, PD
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Anatocismo bancario
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Valutare l’opportunità di adottare iniziative normative in materia di calcolo degli interessi sugli interessi volte a definire una disciplina primaria chiara, inequivoca e coerente con gli orientamenti dei principali Paesi europei, che garantisca la certezza del diritto nei rapporti di credito e la libertà di scelta del cliente, assicurando in ogni caso a quest’ultimo le necessarie tutele nelle relazioni bancarie.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interpellanza
A. A. Bonfrisco, CoR
G. Sangalli, PD
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Debiti commerciali delle P.A.
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-Adottare misure al fine di evitare che, a fronte dei pagamenti effettuati con risorse fornite dal Ministero dell’Economia, gli enti seguitino nel ridurre il flusso regolare di pagamenti, come avvenuto negli anni precedenti;
-introdurre un principio generale come quello della “addizionalità”, simile a quello presente nell’ordinamento comunitario, richiedendo alle pubbliche amministrazioni una riduzione dello stock di debiti commerciali, almeno pari alle risorse messe a loro disposizione;
–rendere strutturale il meccanismo di compensazione, introdotto dall’art. 12, comma 7-bis, del DL 145/2013 e prorogato dall’art. 1, comma 19, della L. 190/2014 (legge di stabilità per il 2015).
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Interrogazione a risposta scritta
S. Margiotta, Misto
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Impianti a biomasse
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-Adottare iniziative al fine di salvaguardare l’attività produttiva delle biomasse e di individuare soluzioni e metodologie per incentivare lo sviluppo economico nazionale, che non pregiudichino interi comparti produttivi;
-assumere iniziative per una revisione dei criteri di determinazione dell’incentivo spettante alla produzione di energia rinnovabile mediante impianti a biomassa di cui all’art.19 del DM 6 luglio 2012, al fine di preservare la sopravvivenza di un settore che, nel quadro delle fonti rinnovabili, consente anche importanti ricadute in termini occupazionali.
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Si veda precedente del 16 novembre 2015
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