In relazione all’esame, in prima lettura, in Aula della Camera dei Deputati, del disegno di legge recante “Misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata (DDL 1138/C e abb. ), l’Associazione ha evidenziato, oltre a quanto già rilevato in Commissione, alcune proposte sul testo, facendo seguito anche alle considerazioni svolte nel corso dell’audizione del 21 ottobre u.s. presso la Commissione bicamerale d’inchiesta sulle mafie (si veda la notizia di “Interventi” del 22 ottobre u.s.).
In particolare, è stata rilevata la necessità di superare la disposizione che consente l’Agenzia per i beni sequestrati, di preferire nei contratti di appalto, a parità di condizioni dell’offerta, aziende sequestrate o confiscate ovvero cooperative che le hanno rilevate. Così come appare ingiustificata l’attribuzione di un titolo preferenziale, alle medesime aziende, nell’assegnazione dei contributi e degli incentivi previsti dalle norme di legge.
I suddetti criteri preferenziali non sembrano, infatti, in linea con i principi comunitari di libera concorrenza e parità di trattamento tra i partecipanti alle procedure concorsuali, con possibili ripercussioni per le aziende che hanno sempre agito nel rispetto della legge.
Riguardo alla preferenza accordata alle aziende sequestrate e confiscate nella scelta degli affidatari di lavori pubblici, inoltre, considerata l’imminente riscrittura della disciplina in materia, per effetto del recepimento delle nuove direttive comunitarie di settore (DDL 3194/C, all’esame in seconda lettura della Camera dei Deputati), la tematica andrebbe più opportunamente trattata nell’ambito di tale revisione normativa, come peraltro evidenziato anche nel parere espresso in sede consultiva dalla Commissione Ambiente della Camera.
Le proposte ANCE hanno trovato condivisione e saranno oggetto di valutazione nel prosieguo dell’iter del provvedimento.