In relazione all’iter del disegno di legge di conversione del decreto legge 113/2018 recante “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” (DDL 840/S– Relatore Sen. Stefano Borghesi del Gruppo parlamentare Lega), all’esame, in prima lettura, dell’Aula del Senato, l’Associazione è tornata ad evidenziare oltre quanto già auspicato in audizione (si veda al riguardo la notizia su “Interventi” del 16 ottobre u.s.), una proposta per garantire la temporaneità della gestione delle aziende sequestrate e confiscate da parte dell’amministrazione giudiziaria.
AL riguardo, ha rilevato la necessità tale gestione sia limitata al tempo necessario al ritorno “in bonis” dell’impresa ed al successivo affidamento, con procedure ad evidenza pubblica, a soggetti imprenditoriali in grado di offrire una soluzione alla gestione delle aziende, sulla base di un progetto industriale presentato dallo stesso imprenditore, favorendo, allo stesso tempo, l’eventuale riallocazione dei lavoratori.
Per tale ragioni, quando il provvedimento di confisca diventa irrevocabile, è necessario prevedere un tempo limite (sei mesi), entro il quale l’Agenzia deve porre in essere tutte le azioni necessarie per la vendita dell’azienda, attraverso l’affidamento con procedure ad evidenza pubblica ad imprenditori in grado di proseguire la gestione.
Qualora il mercato non risponda alla vendita, risulta inevitabile la messa in liquidazione dell’azienda confiscata, con le tutele previste dalla normativa stessa per i lavoratori occupati.
La proposta dell’ANCE è stata sostanzialmente condivisa e sarà oggetto di valutazione nel corso dell’iter formativo del provvedimento.