Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 21 dicembre u.s., n. 33, ha, tra l’altro, approvato, in esame preliminare, un disegno di legge che delega il Governo, entro diciotto mesi dall’approvazione della delega, ad adottare uno o più decreti legislativi per il miglioramento della pubblica amministrazione.
Tra le novità: l’istituzione di un sistema nazionale di valutazione della performance coordinato dal Dipartimento della funzione pubblica, finalizzato anche all’individuazione e condivisione delle buone pratiche in materia di gestione del ciclo della performance; il coinvolgimento di utenti in rapporto diretto con l’amministrazione; l’utilizzazione di soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di un’effettiva competenza in materia di organizzazione amministrativa e di gestione delle risorse umane.
Il testo verrà quindi trasmesso alla Conferenza unificata per l’acquisizione del parere di competenza.
Il Consiglio ha, altresì, approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che attua la direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici.
Il testo prevede l’obbligo di fatturazione elettronica sia nei confronti delle “amministrazioni pubbliche” che nei confronti delle “amministrazioni autonome” relativamente ai contratti conformi allo standard europeo degli appalti pubblici. Le nuove norme, non prevedendo alcuna soglia, si applicano a tutte le fatture dirette alla pubblica amministrazione.
Il testo tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata e dalle competenti Commissioni parlamentari, in particolare laddove si prevede che per la definizione delle regole tecniche da applicarsi in particolare alle amministrazioni aggiudicatrici sub-centrali e per la valutazione degli impatti delle stesse venga istituito presso l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) un tavolo tecnico permanente con la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze, dell’Agenzia delle entrate e delle amministrazioni locali.
Il Consiglio ha, inoltre, condiviso l’informativa in merito al percorso di attuazione dell’autonomia differenziata prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione e richiesta dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
È stato delineato il percorso per il completamento dell’acquisizione delle intese citate, che prevede la conclusione della fase istruttoria entro il 15 gennaio 2019 e la definizione della proposta da sottoporre ai Presidenti delle Regioni interessate entro il 15 febbraio 2019.
Il Consiglio ha, altresì, deliberato la determinazione degli importi autorizzabili per l’effettiva attivazione dei finanziamenti agevolati previsti per fronteggiare i danni occorsi a seguito di specifici eventi calamitosi già riconosciuti e che hanno interessato, nel periodo tra il 2015 e il 2017, il patrimonio privato nelle Regioni Piemonte, Sardegna, Lombardia, Toscana, Basilicata, Puglia, Molise, Emilia Romagna, Calabria, Liguria, Lazio, Veneto, Abruzzo e le attività economiche e produttive nelle Regioni Piemonte, Lombardia, Toscana, Basilicata, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Liguria, Veneto, Abruzzo e Valle d’Aosta.
Infine ha deliberato la proroga dello stato di emergenza che si è determinato nel settore del traffico e della mobilità nell’asse autostradale Corridoio V dell’autostrada A4 nella tratta Quarto d’Altino-Trieste e nel raccordo autostradale Villesse-Gorizia.
Il Consiglio ha, tra l’altro, esaminato alcune leggi regionali, nell’ambito delle quali ha deliberato, in particolare, di impugnare, le seguenti:
la legge della Regione Lazio n. 7 del 22/10/2018, recante “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”, in quanto varie disposizioni si discostano o apportano deroghe ai principi e alle norme contenute nella legislazione statale in materia di tutela dell’ambiente, ordine pubblico e sicurezza, ordinamento civile, governo del territorio e protezione civile, in violazione rispettivamente dell’articolo 117, secondo comma, lettere s), h) e l) della Costituzione, nonché dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, che attribuisce la materia relativa al governo del territorio e alla protezione civile alla competenza concorrente delle Regioni;
la legge della Regione Sardegna n. 41 del 05/11/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 13 marzo 2018, n. 8 (Nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture)”, in quanto una norma in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, eccede dalle competenze attribuite alla Regione dallo Statuto speciale di autonomia, l. cost. n. 3/1948, invadendo la competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinamento civile e di tutela della concorrenza, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) ed l), della Costituzione;
e di non impugnare:
la legge della Regione Emilia Romagna n. 14 del 22/10/2018, recante “Attuazione della sessione europea regionale 2018 – abrogazioni e Modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative Regionali”;
la legge della Regione Campania n. 30 del 30/10/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 12 febbraio 2018, n. 3 (Azioni per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e disposizioni per il Piano regionale per i beni confiscati. Modifiche alla legge regionale 16 aprile 2012, n. 7)”;
la legge della Regione Veneto n. 38 del 31/10/2018, recante “Modifiche della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro” e successive modificazioni. Istituzione nell’ambito del sistema di servizi per il lavoro di “Sportelli Informalavoro”;
la legge della Regione Campania n. 37 del 06/11/2018, recante “Norme per l’attuazione del Piano Energetico Ambientale”;
la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 24 del 06/11/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 19 febbraio 2016, n. 1 (Riforma organica delle politiche abitative e riordino delle Ater)”;
la legge della Regione Toscana n. 60 del 13/11/2018, recante “Interventi indifferibili e urgenti per fronteggiare le conseguenze degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi dal 28 al 30 ottobre 2018 nell’intero territorio regionale”.
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Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 dicembre u.s., n. 34, ha, tra l’altro, approvato, la seconda “Nota di variazioni” al bilancio di previsione dello Stato per il triennio 2019-2021.
La Nota recepisce le modifiche al disegno di legge di bilancio approvate dal Senato della Repubblica e contiene i prospetti contabili analoghi a quelli del disegno di legge di bilancio, distinti per unità di voto e allegati tecnici per capitoli. Tali prospetti riportano gli effetti finanziari dell’intero bilancio dello Stato e le variazioni connesse agli emendamenti approvati.
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la dichiarazione dello stato di emergenza, per 12 mesi, in conseguenza dell’evento sismico che ha colpito il territorio dei comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea, in provincia di Catania, il giorno 26 dicembre 2018. Per l’avvio delle prime attività di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite sono stati pertanto stanziati 10 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali;
la determinazione degli importi autorizzabili per l’effettiva attivazione dei finanziamenti agevolati previsti per fronteggiare i danni occorsi a seguito di specifici eventi calamitosi già riconosciuti e che hanno interessato, nel periodo tra il 2015 e il 2017, il patrimonio privato nella Regione Siciliana;
l’integrazione degli importi autorizzabili con riferimento alle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni dal 5 al 18 gennaio 2017 nel territorio della Regione Basilicata per l’effettiva attivazione dei previsti finanziamenti agevolati in favore dei titolari delle attività economiche e produttive.