Adozione entro il 31 ottobre della nuova Agenda per la semplificazione e ricognizione dei procedimenti amministrativi entro il 17 dicembre. E’ quanto prevede il DL semplificazioni
L’articolo 15 del Decreto Legge 76/2020, come convertito in Legge 120/2020, ha previsto che entro il 31 ottobre 2020 sia adottata l’Agenda per la semplificazione per il periodo 2020 – 2023 quale strumento importante nell’ambito delle politiche di semplificazione di cui al DL 90/2014.
In particolare la prima Agenda per la semplificazione prevista per gli anni 2015 – 2017 conteneva le linee di indirizzo condivise tra Stato, Regioni ed Enti locali e il relativo cronoprogramma per l’attuazione delle semplificazioni richieste da cittadini e imprese a seguito della consultazione pubblica avviata nel 2014 relativa a “Le 100 procedure più complicate da semplificare” (vedi news Agenda per la Semplificazione 2015-2017: l’edilizia tra i settori chiave).
In attuazione delle misure previste dall’Agenda sono state approvate varie semplificazioni nel settore dell’edilizia come la modulistica unificata per la presentazione delle pratiche edilizie e il decreto di semplificazione per l’autorizzazione paesaggistica ecc.
La nuova Agenda per la semplificazione che si intende predisporre per il prossimo triennio 2020 – 2023 dovrà contenere le linee di indirizzo e il programma di interventi di semplificazione per la ripresa a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Oltre all’Agenda per la semplificazione, il decreto legge 76/2020 ha previsto che entro il 17 dicembre 2020 lo Stato, le Regioni e le autonomie locali, sentiti le associazioni imprenditoriali, gli ordini e le associazioni professionali, procedano ad una completa ricognizione dei procedimenti amministrativi al fine di individuare i diversi regimi applicabili.
In particolare l’individuazione dovrà riguardare:
Gli esiti della ricognizione saranno poi trasmessi per i successivi provvedimenti al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per la pubblica amministrazione, alla Conferenza delle regioni e delle province autonome, all’Unione delle province d’Italia e all’Associazione nazionale dei comuni italiani.
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