Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n.71 del 6 aprile u.s, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2022 che tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, l’andamento dei tassi d’interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia.
Tali fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.
In tale scenario, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%.
Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest’anno; scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025.
Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
Per effetto di questi interventi, la crescita programmatica sarà lievemente più elevata di quella tendenziale, soprattutto nel 2022 e nel 2023 (3,1% e del 2,4%), con riflessi positivi sull’andamento dell’occupazione.
Il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirà quest’anno al 147,0%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.
La decisione di confermare gli obiettivi programmatici di disavanzo testimonia l’attenzione verso la sostenibilità della finanza pubblica.
Al contempo, per il Governo resta imprescindibile continuare a promuovere una crescita economica elevata e sostenibile. Laddove necessario, il Governo non esiterà a intervenire con la massima determinazione e rapidità a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane.
A seguito del Consiglio dei ministri, il Presidente Draghi ha tenuto una conferenza stampa per spiegare il Documento approvato (Link al video). In particolare ha evidenziato che:
-la guerra in Ucraina ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. In particolare su questo pesano l’aumento dei prezzi dell’energia, delle materie prime, dei beni alimentari.
-Ma pesa anche la fiducia dei consumatori, la fiducia degli investitori che è diminuita e che invece era molto positiva, molto viva all’inizio dell’anno. Da allora è diminuita molto, non solo per l’inflazione, per i rincari dell’energia e dei prezzi delle materie prime, ma anche proprio per la situazione generale bellica.
-Abbiamo stanziato quasi 16 miliardi di euro fuori dalla legge di bilancio. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio le dimensioni dell’intervento necessario e come finanziarlo. E’ importante coordinare i nostri interventi anche in una cornice Europea. Siamo tutti al lavoro per costruire una risposta comune a uno shock che è comune, come lo Stato per la pandemia.
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Inoltre, il Consiglio ha approvato un dpcm che ridisegna e finanzia in maniera strutturale l’incentivo per l’acquisto di veicoli, auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni.
In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L’incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4.
Il provvedimento entrerà in vigore dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il Governo definirà ulteriori misure di rafforzamento del settore e delle filiere.
Ha, poi, ha approvato un disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale emanato con decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.
Il provvedimento costituisce un intervento di revisione volto ad assicurare un rafforzamento dell’intero sistema della proprietà industriale, operando su quelle aree in grado di incidere sulla competitività delle imprese nazionali, anche tenendo conto delle criticità emerse nel corso della pandemia da COVID-19.
Inoltre, ha deliberato la proroga, per due mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza dell’eccezionale diffusione degli incendi boschivi che hanno determinato uno straordinario impatto nei territori colpiti delle regioni Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia a partire dall’ultima decade del mese di luglio 2021.
Infine ha esaminato alcune leggi regionali deliberando di non impugnare, tra l’altro:
-la legge della Regione Marche n. 2 del 04/02/2021 “Rafforzamento innovativo delle filiere e dell’ecosistema regionale dell’innovazione nelle Marche”;
-la legge della Regione Basilicata n. 1 dell’11/02/2021 “Piano Strategico Regionale Art. 45, comma 4 dello Statuto regionale”;
-la legge della Regione Veneto n. 3 del 15/02/2021 “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità”;
-la legge della Regione Lazio n. 2 del 24/02/2021 “Disposizioni per la promozione della formazione, dell’occupazione e dello sviluppo nei settori della blue economy”.
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