
Si è svolta il 6 dicembre scorso, presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro pubblico e privato del Senato, l’audizione del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sulle linee programmatiche del Ministero.
In particolare, si evidenziano i seguenti passaggi:
Le mie linee guida non necessitano di essere ispirate a una profonda riforma della Pubblica amministrazione, non credo ce ne sia bisogno.
Quello che dobbiamo fare non è ripensare i capisaldi del funzionamento della Pa ma mettere a terra tutti i progetti che sono stati pensati, passare dalla fase della progettazione a fare accadere le cose.
È auspicabile a tal fine una grande collaborazione tra legislativo ed esecutivo per rendere incisivi gli interventi che intendo realizzare.
Trasformazione digitale
La prima grande sfida che la PA deve affrontare è la trasformazione digitale. Si tratta di un processo che prevede profondi cambiamenti nelle strutture, nelle procedure e nei servizi. La sfida più grande sarà quella di coinvolgere le persone nella trasformazione digitale e far comprendere l’importanza del cambiamento, perché si dovranno ripensare i processi, i mestieri, le abitudini di lavoro. Dobbiamo accompagnare le persone, sia dipendenti che cittadini, in questo processo di trasformazione.
Proprio in quest’ottica stiamo per attuare una serie di progetti:
-la riforma della disciplina dei concorsi per l’accesso al pubblico impiego che prevede tra l’altro la completa digitalizzazione delle procedure.
-anagrafe digitale della PA e banca dati dei pareri
Bisogna sviluppare una vera banca dati dei pareri. La PA ha 3mila richieste di pareri l’anno da parte di cittadini, imprese ed enti. Oggi si tratta di un processo disordinato, perché le richieste arrivano all’amministrazione centrale dove c’è un unico un team che le smaltisce.
L’obiettivo è digitalizzare il percorso per rafforzare l’autonomia delle pubbliche amministrazioni nella gestione e consultazione di questo strumento fondamentale, oltre che per poter confrontarsi con le richieste che arrivano a tutte le PA sparse sul territorio.
Questo ci porterà verso un Open Government che garantirà una piena trasparenza.
-ispettorato della funzione pubblica
Le funzioni dell’ispettorato della funzione pubblica vanno completamente digitalizzate. Finora l’ispettorato non ha avuto una struttura tecnica che permettesse un coordinamento. Questo processo dovrà permettere ai cittadini di inviare le richieste e consultare in tempo reale lo stato della loro gestione, con una reportistica messa a disposizione di tutti.
-Inoltre serve reingegnerizzazione e digitalizzazione di ben 600 procedure attualmente in essere.
Abbiamo pensato a 5 settori principali: ambiente, energia, attività produttive, edilizia, urbanistica e cittadinanza. Il Pnrr ci impone di censire, analizzare e semplificare tutte le procedure entro il 2026. Noi puntiamo a portare a compimento la semplificazione delle prime 100 procedure entro il 2023.
Altro progetto in essere è volto alla digitalizzazione e alla semplificazione dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) e dello Sportello unico per l’edilizia (SUE). L’obiettivo dell’intervento è la piena interoperabilità tra le amministrazioni coinvolte, così da poter garantire una riduzione sostanziale dei tempi e della burocrazia, stabilendo procedure più semplici e veloci.
È poi in via di definizione un pacchetto di misure per la semplificazione degli aspetti che riguardano l’autonomia di disabili e anziani, nelle procedure che riguardano aspetti come l’ottenimento e il rinnovo dei permessi per la sosta, agevolazioni fiscali sui veicoli, rinnovo delle patenti speciali.
PNRR
Tutte le milestone al 31 dicembre sono state realizzate, pensiamo di poter anticipare di qualche settimana le milestone che scadono a metà dell’anno prossimo.
Il PNRR riferito alla pubblica amministrazione poggia le basi su tre grandi riforme: accesso e reclutamento, buona amministrazione e semplificazione, competenze e carriere. Il tutto articolato in 10 milestone e 5 target. Al 30 giugno 2022 sono stati pienamente raggiunti e rendicontati alle scadenze previste tutti i target e le milestone relative alla pubblica amministrazione.
Lavoro
Nel 2022 i lavoratori agili nella PA sono 570mila e saliranno nel 2023 fino a 680.000. È sbagliato, partire dal presupposto che nella PA il lavoro agile non possa funzionare. Serve una rivoluzione culturale organizzativa e la definizione, da parte di ciascuna amministrazione, di interventi finalizzati a rendere il lavoro agile pienamente efficace, senza pregiudicare i servizi erogati.
Serve passare da una logica di controllo a quella della responsabilità dei risultati e alla loro misurazione. La misurazione della performance non deve essere un tabù, ma anzi bisogna misurare per valutare e valutare per migliorare.
È per questo che nel nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 1° dicembre viene sottolineato il ruolo del dirigente, chiamato alla misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo e nei cui confronti dovrà favorirne le occasioni di formazione e le opportunità di crescita professionale.
Puoi scegliere quali categorie di cookie abilitare. I cookie necessari sono sempre attivi perché indispensabili per il corretto funzionamento del sito.