Nella seduta del 9 maggio scorso, l’Aula della Camera ha concluso l’esame delle Mozioni (n.1-00100 On. Cappelletti -M5S, 1-00127 On. De Luca – PD, 1-00130 On. Benzoni -Az/IV, 1-00131 On. Evi -AVS e n. 1-00135 a firma della Maggioranza) concernenti iniziative in relazione al Piano REPowerEU e ai relativi investimenti in campo energetico nell’ambito del PNRR, approvando quella della Maggioranza che impegna il Governo a:
-a sostenere il processo di diversificazione dell’approvvigionamento energetico, che permetta di raggiungere una costante diffusione delle energie rinnovabili che gradualmente sostituiscano i combustibili fossili nelle case, nell’industria e nella generazione di energia elettrica;
-a proseguire con i piani di realizzazione del cosiddetto «Piano Mattei», allo scopo di rafforzare il processo di diversificazione delle forniture che renda l’Italia un hub energetico nel Mediterraneo, in grado di instaurare un proficuo rapporto di cooperazione e sviluppo con i Paesi africani;
-a sostenere nella transizione energetica ed ecologica un modello di sviluppo che sia in grado di garantire la salvaguardia dell’ambiente, dell’individuo e dell’economia, di perseguire la neutralità climatica assicurando il principio della neutralità tecnologica nei settori elettrico, termico e dei trasporti, e, infine, di promuovere e sostenere processi sostenibili e certificati, che adottano i principi del Life Cycle Assessment (LCA) per la valutazione dell’impronta carbonica di prodotti e servizi;
-a sostenere per la generazione elettrica, considerato il progressivo aumento della elettrificazione dei consumi (mobilità elettrica, pompe di calore per il riscaldamento), la diffusione di tecnologie a bassissima intensità carbonica, con particolare riferimento a quelle programmabili fondamentali per garantire la sicurezza del sistema energetico;
-ad adottare una strategia per una politica nazionale delle materie prime, con particolare riferimento a quelle critiche e alle terre rare, in grado anche di rilanciare l’industria estrattiva nel territorio nazionale;
-a utilizzare le risorse del Capitolo del REpowerEU, al fine di sostenere un processo graduale di riqualificazione energetica degli edifici, che tenga il più possibile in considerazione le ipotesi di esoneri e di eccezioni in grado di tutelare le peculiarità della realtà immobiliare italiana, costituita da numerosi centri storici dall’alto valore artistico e culturale;
-a promuovere la diffusione degli interventi di efficienza energetica nella pubblica amministrazione e nel privato, nel residenziale, nel terziario e nell’industria, attraverso la revisione ed il potenziamento dei meccanismi di incentivazione esistenti come il Conto Termico e quello dei Certificati Bianchi;
-a proseguire, nell’ambito della cabina di regia, il confronto già avviato con il mondo del partenariato economico-sociale, al fine di promuoverne un sempre maggiore coinvolgimento anche nell’attuazione del REpowerEU;
-in coerenza con la direttiva UE 2022/542 del Consiglio europeo, dello scorso 5 aprile 2022, cosiddetta «fiscalità green», a valutare l’applicazione di misure fiscali per favorire il risparmio energetico e la riduzione dell’uso dei combustibili fossili, come interventi ad hoc per sostenere il teleriscaldamento e favorire l’utilizzo di biometano;
-a individuare nell’ambito del Capitolo REpowerEU misure per la riqualificazione e il miglioramento delle competenze professionali, al fine di dotare la forza lavoro di ulteriori abilità in materia ecologica, nonché misure per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative legate alla transizione verde e alle tecnologie digitali ad essa funzionali;
-a proseguire ulteriormente nel processo di semplificazione al fine di consentire il rispetto dei traguardi temporali che si impongono per la transizione e che dovrebbero essere considerati prevalenti;
-a prevedere, in sede di revisione del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) una adeguata valutazione dei processi di transizione, sia in termini di costi che di impatti sui cittadini e sulle imprese, nonché la fissazione di step compatibili con il sistema economico-sociale nazionale, valutando la possibilità di escludere sia pure in un quadro generale di efficientamento, ipotesi di ridimensionamento dei consumi energetici superiori a quanto sarà fissato in sede Unione europea;
-a valutare l’utilizzo di un sistema di premialità per le imprese che, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, contribuiscono a favorire una rapida trasformazione del sistema energetico.
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