Dovere di diligenza delle imprese, il settore delle costruzioni europeo invita il Parlamento UE a respingere l’accordo

Dopo l’accordo sulla proposta di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, raggiunto dagli Ambasciatori degli Stati membri responsabili per gli affari europei e il voto a larga maggioranza della commissione giuridica del Parlamento europeo, il 24 marzo è in programma la ratifica da parte della seduta plenaria del PE.

FIEC (Federazione dell’Industria europea delle Costruzioni) e EIC (European International Contractors) accolgono con favore il fatto che il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno corretto la decisione di classificare il settore delle il settore delle costruzioni come “settore ad alto impatto”. Le due federazioni sono liete di constatare che la loro richiesta congiunta di innalzare le soglie per le società rientranti nel campo di applicazione a 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato netto è stata accolta all’ultimo minuto del processo legislativo. FIEC e EIC accolgono con favore anche i lunghi periodi di transizione.

Allo stesso tempo, FIEC e EIC mantengono la loro opposizione al testo finale, in quanto appesantirà le imprese interessate con una burocrazia eccessiva e le esporrà a rischi significativi di responsabilità, data la complessità delle catene di fornitura del settore delle costruzioni. Le due federazioni hanno sottolineato che l’introduzione della responsabilità civile e il severo regime sanzionatorio comporteranno un onere particolarmente gravoso per l’industria delle costruzioni. Inoltre, il collegamento della CS3D con gli appalti pubblici ha il potenziale di aggravare la situazione, poiché colpirà l’industria delle costruzioni più di altri settori.

Alla luce della delicatezza e dell’importanza dell’argomento, FIEC e EIC invitano il Parlamento europeo a respingere l’attuale proposta.