Il Consiglio dei ministri, nella seduta n. del 10 ottobre u.s, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico.
Le misure introdotte hanno lo scopo di semplificare i procedimenti relativi alle valutazioni ambientali, dare impulso alle bonifiche e al contrasto al dissesto idrogeologico, rafforzare la tutela delle acque e promuovere l’economia circolare.
Il decreto prevede, tra l’altro, norme volte a:
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PROVVEDIMENTI APPROVATI IN ESAME DEFINITIVO
Ha approvato, in esame definitivo, il regolamento per la disciplina delle modalità di accesso alla qualifica iniziale, del percorso di formazione iniziale, della progressione in carriera, dell’aggiornamento professionale, della formazione specialistica e della regolazione dell’attività libero professionale dei funzionari della carriera dei medici del Corpo di polizia penitenziaria.
Il testo tiene conto del parere espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato.
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STATI DI EMERGENZA
Ha deliberato la proroga, di ulteriori sei mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo.
Nell’anno in corso si è registrata una notevole flessione degli arrivi di migranti, tuttavia permane la necessità di reperire nuovi posti sul territorio per alimentare il sistema nazionale di accoglienza, a causa della elevata percentuale di richiedenti la protezione internazionale ai quali deve essere assicurata l’accoglienza, della frequente proposizione di ricorsi giurisdizionali avverso i dinieghi disposti dalle Commissioni territoriali (con dilatazione del tempo medio di permanenza dei richiedenti nei relativi centri), dell’arretrato pendente e dei tempi non brevi di definizione dei giudizi. Inoltre, i nuovi flussi migratori vanno a sommarsi a quelli degli anni precedenti, già accolti nei centri, e l’emergenza Ucraina continua a impattare in misura rilevante sul sistema nazionale di accoglienza, con un saldo tra ingressi e uscite che non consente, allo stato, di garantire l’accoglienza attraverso il ricorso ai soli strumenti ordinari.
Infine, l’implementazione del Nuovo Patto Europeo Migrazione e Asilo, unitamente alla necessità di un tempestivo adeguamento della normativa nazionale di settore, pone l’esigenza di disporre di una rete di accoglienza strutturata e di accresciute risorse umane e strumentali connesse ai nuovi interventi, anche correlati all’implementazione delle procedure di asilo alla frontiera.
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