Mario Draghi, già Presidente della Banca Centrale Europea nonché Presidente del Consiglio dei Ministri, è intervenuto in audizione, presso le Commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato, in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. In tale occasione, ha consegnato alle Commissioni un documento in cui riassume la sostanza del Rapporto .
Nelle premesse viene evidenziato che la sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera. L’Europa avrebbe dovuto comunque combattere la stagnazione della sua economia e assumere maggiori responsabilità per la propria difesa in presenza di un minore impegno americano da tempo annunciato ma ora i tempi sono drammaticamente ridotti.
Il dato che meglio riassume la persistente debolezza dell’economia è la quantità di risparmio che ogni anno fuoriesce dall’Unione Europea: 500 miliardi di euro nel solo 2024 – risparmi a cui l’economia europea non riesce a offrire un tasso di rendimento adeguato.
L’approfondimento è articolato su tre aspetti:
Costo dell’energia
- in Italia, i prezzi dell’elettricità all’ingrosso nel 2024 sono stati in media superiori dell’87% rispetto a quelli francesi, del 70% rispetto a quelli spagnoli, e del 38% rispetto a quelli tedeschi;
- nei prezzi finali incide la tassazione italiana, tra le più elevate in Europa;
- è necessario pretendere maggiore trasparenza dei mercati, evitando rischi di concentrazione e rafforzando il livello di vigilanza;
- occorre accelerare lo sviluppo di generazione pulita e investire nella flessibilità e nelle reti, nonché disaccoppiare il prezzo dell’energia da FER e nucleare rispetto a quello dell’energia fossile;
- è indispensabile semplificare e accelerare gli iter autorizzativi e avviare gli strumenti di sviluppo degli impianti rinnovabili in attesa di autorizzazione o di contrattualizzazione;
- a prescindere dalla riforma europea, l’Italia può slegare la remunerazione rinnovabile da quella a gas sia sui nuovi impianti che su quelli esistenti adottando più diffusamente i Contratti per Differenza (CfD) e incoraggiando e promuovendo i Power Purchasing Agreement (PPA).
Regolamentazione
- L’eccesso di regolamentazione penalizza l’iniziativa individuale, scoraggia lo sviluppo dell’innovazione e ostacola la crescita dell’economia;
- un recente studio del Fondo Monetario Internazionale ha mostrato come l’eccesso di regolamentazione e la sua frammentazione contribuisce a creare delle barriere interne che equivalgano a un dazio del 45% sui beni manifatturieri e del 110% sui servizi
- Troppe regole frammentate penalizzano l’iniziativa individuale, scoraggiano lo sviluppo dell’innovazione, penalizzano la crescita dell’economia. All’introduzione di nuove regole gli Stati membri spesso tralasciano di adeguare le normative nazionali e nei casi in cui le direttive della Commissione prevedano un’armonizzazione minima, aggiungono altre prescrizioni nazionali che differiscono tra Paesi.
Politica dell’innovazione
- il Rapporto prende atto che il ritardo europeo in materia di Intelligenza Artificiale è probabilmente incolmabile ma suggerisce che l’industria, i servizi e le infrastrutture sviluppino l’impiego dell’AI nei loro rispettivi settori;
- la creazione di un vero mercato unico europeo dei servizi è il vero presupposto per l’avvio di un ciclo dell’innovazione ampio e vitale;
- in linea con il Rapporto la Commissione ha annunciato la proposta di un 28o regime giuridico per le società innovative che saranno soggette in tutti i 27 Stati dell’Unione alle stesse norme di diritto societario, fallimentare, del lavoro e tributario.
In conclusione, si sottolinea che:
- occorre dotarsi di una strategia continentale unificata per il cloud , il supercalcolo e l’intelligenza artificiale, la cyber sicurezza;
- per attuare molte delle proposte presenti nel rapporto, l’Europa dovrà dunque agire come se fosse un solo Stato. Il ricorso al debito comune è imprescindibile;
- occorre una maggiore centralizzazione delle decisioni e delle capacità di spesa, oppure un coordinamento più rapido ed efficace tra i Paesi.
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