L`ANCE nella giornata del 17 giugno scorso è stata audita dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sulle questioni connesse ai contenuti del disegno di legge concernente la delega al Governo per il riordino della legislazione in materia ambientale, con particolare riferimento alle disposizioni relative ai servizi pubblici locali introdotte durante l`esame del testo al Senato da un maxiemendamento presentato dal Governo (e votato con la “fiducia””).
Il Direttore Generale, Dott. Carlo Ferroni, che ha guidato la delegazione dell`Associazione, ha evidenziato che le norme introdotte sulla gestione dei servizi pubblici locali costituiscono una riformulazione dell`art.113 del testo unico degli enti locali.
In particolare due sono le modifiche che, più delle altre, determinano un cambiamento sostanziale della normativa, e riguardano l`affidamento della gestione delle reti ad una società interamente pubblica (in precedenza poteva essere una società mista a maggioranza pubblica), e la durata del periodo transitorio, che terminerà, inderogabilmente, entro il 2006.
La prima modifica, che riguarda l`attività di gestione delle reti e degli impianti, intende escludere che un affidamento diretto di tale attività possa essere garantito ad una società mista, ma soltanto ad una società interamente pubblica, appositamente costituita, e che su tale società gli enti pubblici titolari del capitale sociale “esercitino sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi“.
Pur apparendo tale impostazione condivisibile, il Dott. Ferroni ha rilevato che, la normativa che si vorrebbe introdurre, come del resto il testo attuale dell`art. 113, D.Lgs. n. 267/2000, non chiarisce in che modo vengano realizzati i lavori connessi alla erogazione dei servizi o alla gestione delle reti.
Ciò che preoccupa gli imprenditori edili è che tali interventi possano essere realizzati direttamente dai soggetti gestori (della rete o del servizio) quando l`affidamento sia stato effettuato senza gara. Del resto è questa tendenza a realizzare i lavori “in house”” che, nella prassi, si sta largamente affermando.
La conseguenza di ciò è una progressiva sottrazione alle regole della concorrenza di una importantissima fetta di mercato, a scapito degli operatori privati di settore.
Al fine di evitare il verificarsi di tali distorsioni del mercato dei lavori pubblici, si ritiene opportuno introdurre una integrazione, volta a chiarire che, per quanto concerne i lavori, il soggetto gestore, affidatario in modo diretto della gestione, debba realizzarli sempre mediante procedure di gara, laddove siano di importo superiore a 50.000 euro.
Un`altra modifica che si ritiene opportuno introdurre riguarda l`interdizione dalle gare per l`affidamento della gestione delle reti dei soggetti che gestiscono a qualunque titolo servizi pubblici locali in virtù di un affidamento diretto o di una procedura non di evidenza pubblica, al pari di quanto stabilito per i soggetti gestori di servizi pubblici locali.
Alla luce dei rilievi evidenziati dall`ANCE e dagli altri soggetti auditi, la Commissione Ambiente dovrà decidere il successivo corso all`iter del disegno di legge.
Si tratta, infatti, di contemperare l`urgenza dell`approvazione (essendo giunto il provvedimento alla terza lettura) con la necessità di intervenire con modifiche sulle parti introdotte dal Senato.
Nei prossimi giorni si scioglierà questa riserva essendo nell`intenzione della Commissione inviare in Aula il testo entro la prima metà del mese di luglio.