Si è svolta il 20 gennaio scorso la prevista audizione dell`ANCE alla Commissione Lavoro del Senato nell`ambito dell`indagine conoscitiva volta ad appurare le condizioni lavorative degli anziani in Italia, con particolare attenzione al profilo dell`occupabilità di questa tipologia di lavoratori.
Nel corso della stessa la delegazione ANCE, guidata dal Vice Presidente, Ing.Giampiero Astegiano, ha innanzitutto ricordato che il tema delle prospettive di inserimento e reinserimento dei lavoratori anziani è oggetto di approfondito dibattito anche in sede europea.
Nella strategia europea dell`occupazione sono stati, infatti, inseriti due obiettivi complementari, definiti nell`ambito del Consiglio di Stoccolma del 2001 e del Consiglio di Barcellona del 2002: il raggiungimento di un tasso medio di occupazione dei lavoratori anziani (con un`età compresa tra i 55 e i 64 anni) del 50% e l`aumento progressivo di circa 5 anni dell`età media di uscita dal mondo del lavoro, da realizzarsi entrambi entro il 2010.
Passando poi ad analizzare il contesto italiano, il Vice Presidente ha evidenziato come anche nel nostro paese il processo d`invecchiamento della popolazione da una parte e la diminuzione del tasso di natalità dall`altra comportano la necessità di promuovere iniziative volte ad estendere la fascia della popolazione attiva ed il conseguente prolungamento dell`attività lavorativa.
L`Ing.Astegiano ha rilevato, quindi, la necessità dell`individuazione di ulteriori misure – oltre ai provvedimenti attuati allo scopo di agevolare il mantenimento in servizio dei lavoratori aventi i requisiti pensionabili – volte ad incentivare, in particolare, un processo di formazione continua, anche individuale, al fine di non tagliare fuori i lavoratori anziani da ogni innovazione attinente l`attività lavorativa. Tali misure dovrebbero proseguire sulla strada intrapresa con la riforma del mercato del lavoro, al fine di permettere a questa categoria una permanenza e/o reinserimento nel mondo lavorativo confacente alle loro peculiarità.
Ha sottolineato, inoltre, come un processo così articolato debba necessariamente essere accompagnato da incentivi e agevolazioni di carattere previdenziale e fiscale a favore delle imprese, le quali in tal modo possono riservare maggiori risorse per il mantenimento e l`aumento dell`occupazione dei lavoratori anziani, contribuendo così ad arginare i fenomeni di lavoro sommerso.
L` Ing.Astegiano ha concluso, infine, evidenziando come queste tematiche siano avvertite ancor di più in un settore, quale quello delle costruzioni, in cui l`esperienza e la conoscenza propria dei lavoratori anziani risulta tanto più preziosa in considerazione della scarsa propensione dei giovani ad entrare nel mercato del lavoro edile, nonchè della presenza di lavoratori a bassa qualificazione, spesso provenienti da paesi terzi.
Si allega il testo del documento con il contributo dell`ANCE consegnato in Commissione.