Il Gruppo di lavoro, costituito nell`ambito dellaCommissione d`inchiesta sugli infortuni sul lavoro istituita dal Senato, ha ascoltato, il 29 novembre scorso, l`Associazione in merito alle problematiche del settore edile, con riguardo agli infortuni per le cadute dall`alto, all`organizzazione del lavoro nei cantieri, alla formazione dei lavoratori ed alle malattie professionali.
I rappresentanti dell`ANCE si sono soffermati, in primis, sulla cultura della sicurezza in edilizia, con riferimento, in particolare, al problema degli infortuni per le cadute dall`alto, tema su cui l`Unione europea è intervenuta con l`emanazione di una apposita direttiva (Dir.2001/45/CE), relativa a requisiti minimi di sicurezza e salute per l`uso delle attrezzature di lavoro per l`esecuzione di lavori temporanei in quota.
Tale normativa è stata attuata nell`ordinamento interno, come ricordato dalla delegazione associativa, con il Decreto legislativo 235/2003, che stabilisce, tra l`altro, che il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità a specifici criteri:
a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi.
L`ANCE, inoltre, al fine di garantire l`applicazione completa e puntuale della menzionata disciplina ha collaborato alla predisposizione di specifiche Linee Guida Ministero del Lavoro-ISPESL su aspetti operativi della normativa (utilizzazione dei ponteggi e delle funi, uso e manutenzione delle scale portatili, protezione dalle cadute dall`alto, trasporto di persone e materiali tra piani definiti in cantieri temporanei).
In relazione alla definizione applicativa del decreto legislativo 235/2003 è stato evidenziato, peraltro, che la previsione relativa alla formazione da fornire ai lavoratori in materia di procedure di salvataggio e all`individuazione, in sede di Conferenza Stato-Regioni, dei soggetti formatori, della durata, degli indirizzi e dei requisiti minimi di validità dei corsi di formazione è rimasta, ad oggi, inattuata.
La delegazione associativa è passata, poi, ad illustrare tematiche attinenti l`organizzazione del lavoro nei cantieri e la formazione dei lavoratori, evidenziando, tra l`altro, in relazione all`organizzazione delle attività in cantiere ai fini della sicurezza, che le imprese di costruzioni adottano precise procedure che vengono pianificate già dal committente in fase di progettazione dell`opera, attraverso la redazione (a cura di un professionista denominato Coordinatore in fase di progettazione) del Piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) che definisce le modalità per eseguire in sicurezza tutte le fasi lavorative che concorrono alla realizzazione dell`opera, con particolare riguardo alla fase preventiva degli incidenti.
Sulla formazione professionale, sono stati ricordati, tra l`altro, gli organismi bilaterali, gestiti insieme ai sindacati di settore: Casse edili, Scuole edili e CPT (finanziati interamente dai datori di lavoro, per un montante annuo di circa 75 milioni di euro) volti al raggiungimento di obiettivi condivisi affinchè l`edilizia possa raggiungere elevati standard di qualità in termini di sicurezza e regolarità del lavoro.
Sul tema è stato, inoltre, evidenziato, in ragione della costante crescita della presenza di lavoratori stranieri e, particolarmente, extracomunitari, nel comparto edile, l`avvio di progetti formativi specifici finalizzati all`alfabetizzazione linguistica, tecnica e professionale degli stessi, nonchè di iniziative intraprese da alcune Scuole edili nei Paesi d`origine dei lavoratori, volte ad una loro formazione “preventiva”” che li possa aiutare nella successiva integrazione sociale e lavorativa nel nostro Paese.
In proposito, è stata però rilevata la mancata emanazione degli appositi decreti ministeriali, previsti dal regolamento della legge “Bossi-Fini”” sull`immigrazione (L.189/2002) per la determinazione delle modalità di svolgimento dei programmi di formazione e istruzione. Tali provvedimenti sono, infatti, necessari per rendere operativo il diritto di prelazione dei lavoratori stranieri che abbiano partecipato ai progetti stessi, permettendone l`ingresso nel mercato del lavoro italiano al di fuori dei flussi programmati.
Altra norma, ricordata dalla delegazione, che necessita di un decreto ministeriale per la piena operatività, è quella che stabilisce, per i rapporti di lavoro edile, l`obbligo di effettuare la prevista comunicazione entro il giorno precedente l`assunzione stessa.
La disposizione è stata introdotta nel decreto legislativo 251/2004, correttivo del D.Lgs. 276/03 (di attuazione della c.d. legge “Biagi”” – L.30/2003 in materia di occupazione e mercato del lavoro), su impulso dell`Avviso Comune, firmato a dicembre 2003 da tutte le parti sociali del settore dell`edilizia ed è finalizzata ad arginare il fenomeno del c.d. “infortunio del primo giorno””.
Un apposito spazio è stato dedicato, infine, alle malattie professionali tipiche dell`edilizia (in primis, sordità, malattie cutanee e osteoarticolari, neoplasie), al riguardo è stato rilevato un andamento fortemente decrescente negli ultimi anni, sia in ragione dei progressi tecnici che hanno consentito un uso sempre più moderato di sostanze chimiche, nonchè della definitiva messa al bando, dal 1991, dell`amianto (legato al rischio di neoplasie), sia, nel caso della sordità, grazie all`applicazione del D.Lgs 277/1991, che dispone l`obbligo del datore di lavoro di effettuare la valutazione del rischio rumore ed adottare le necessarie misure precauzionali.
Il Gruppo di lavoro sul “settore edile”” riferirà al plenum della Commissione sul materiale informativo raccolto. La stessa, prima della fine della legislatura in corso, concluderà i propri lavori con la predisposizione di una apposita Relazione sui temi oggetto di indagine.
Si allega il Documento consegnato agli atti della Commissione che sviluppa in modo approfondito i temi illustrati.
Si veda precedente del 20 luglio 2005.
127-Documento audizione ANCE.pdfApri