Prosegue l`iter dello schema di decreto legislativo contenente i principi fondamentali del governo del territorio desunti dalla legislazione vigente, redatto dal Governo in attuazione della delega conferita dalla Legge 131/2003 cd. “La Loggia”” per adeguare l`ordinamento dello Stato alla riforma costituzionale del 2001.
Lo scorso 9 febbraio la Conferenza Stato-Regioni si è pronunciata negativamente sul provvedimento, evidenziandone prima di tutto il carattere di eccessivo dettaglio in contrasto con la delega alla mera ricognizione dei principi fondamentali della legislazione vigente.
Nel frattempo lo schema di decreto è approdato in Parlamento per l`acquisizione dei prescritti pareri.
La Commissione VIII della Camera si è già pronunciata positivamente, formulando alcune condizioni ed osservazioni.
In particolare, la Commissione ha chiesto l`integrazione dell`art. 67 che riprende gli articoli 35 e 52 della Legge 865/1971 in tema di edilizia residenziale pubblica, con le altre disposizioni relative al contenuto della convenzione tra il comune e il privato (determinazione del corrispettivo della concessione delle aree, del corrispettivo delle opere di urbanizzazione e delle caratteristiche costruttive e tipologiche degli edifici).
Nel parere si osserva poi che, in relazione alle disposizioni in materia di perequazione e compensazione urbanistica (art. 8, commi 10 e 16), sarebbe opportuno adeguare il testo normativo alle previsioni contenute in alcune recenti leggi regionali (ad esempio, la Lombardia) che hanno esteso la perequazione a tutto il territorio comunale e non solo a determinati ambiti territoriali oggetto di trasformazione urbanistica ed hanno applicato la compensazione anche alle ipotesi di imposizione dei vincoli espropriativi e non solo alla loro reiterazione.
La 13° Commissione del Senato non ha invece ancora espresso il proprio parere, che comunque dovrebbe essere formalizzato entro il termine massimo del 5 aprile.
Si ricorda che prima dell`approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri, lo schema di decreto dovrà effettuare un secondo passaggio alle Camere ed alla Conferenza Stato-Regioni chiamate a rilasciare ulteriori pareri.