Si è svolto a Bologna il 25 maggio scorso un convegno nazionale sulla legge statale di riforma del governo del territorio promosso dall`Istituto Nazionale di Urbanistica con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Bologna e del Comune di Bologna.
L`evento, incentrato sul disegno di legge presentato dai Democratici di Sinistra (Atto C/2319), ha rappresentato l`occasione per stimolare la riflessione e il confronto sulla necessità che il governo del territorio torni al centro dell`agenda culturale e politica del Paese, chiamato a tenere il passo con le rapide e continue trasformazioni economiche, culturali e sociali che stanno avvenendo al di fuori dei suoi confini.
Ha aperto i lavori Sergio Cofferati, Sindaco del Comune di Bologna, cui sono seguite le relazioni introduttive di Federico Oliva, presidente dell`INU, Mario Piccinini, presidente dell`INU Emilia Romagna e Patrizia Colletta, responsabile nazionale dei Democratici di sinistra “Sostenibilità, politiche del territorio”” e redattrice del disegno di legge di riforma del governo del territorio.
Il momento culminante di carattere tecnico del convegno è stato rappresentato dalla tavola rotonda coordinata dal Prof. Campos Venuti, presidente onorario dell`INU, cui hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo imprenditoriale: Luigi Gilli, assessore programmazione e sviluppo territoriale della Regione Emilia Romagna, Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia di Bologna, Virginio Merola, assessore all`urbanistica del Comune di Bologna, Rino Scaglioni, presidente dell`ARCAB, Massimo Ghiloni, Direttore Legislazione Mercato Privato ANCE e Carlo Alberto Barbieri, giunta esecutiva INU.
Massimo Ghiloni ha sottolineato come il disegno di legge presentato dai DS, pur se apprezzabile e condivisibile sotto molteplici aspetti, risulta però ancora oscuro e a volte farraginoso in molte parti, specialmente con riguardo alla sostenibilità ambientale. Infatti il ddl anche se ispirato alle esperienze riformiste presenti in molte Regioni italiane sembra però non tenere conto dell`evoluzione che quelle stesse esperienze stanno avendo, soprattutto in riferimento alla definizione del momento conformativo del piano. Sarebbe allora auspicabile che una legge nazionale chiarisca una volte per tutte quale degli atti di cui è composto il piano comunale è idoneo ad incidere sulla proprietà. Ghiloni ha poi evidenziato come sarebbe opportuno inserire nel ddl il riferimento alla premialità e precisare meglio la compensazione, ora solo accennata. Si tratta infatti di istituti presenti in molte leggi regionale e che necessitano di una copertura a livello statale. è comunque pregiudiziale affrontare il tema della revisione della fiscalità urbanistica per consentire l`effettivo utilizzo dei nuovi strumenti di gestione del piano, eventualmente anche anticipando questi aspetti in una “leggina”” da emanare entro breve tempo.