Le Assemblee della Camera dei Deputati e del Senato hanno approvato le Risoluzioni (firmate dalla maggioranza) sul documento economico-finanziario del Governo di contenuto sostanzialmente analogo.
Le Risoluzioni (Allegate) nell`ambito delle premesse contengono alcune considerazioni che evidenziano, tra l`altro:
– “che il DPEF 2009-2013 reca in particolare una manovra triennale di stabilizzazione della finanza pubblica imperniata essenzialmente sulla riduzione della spesa corrente dell`ordine del 3% del Pil nel triennio 2009-2011, evitando di ricorrere ad inasprimenti fiscali“;
– “che è di fondamentale importanza l`indicazione nel DPEF 2009-2013 di una serie di interventi per la promozione e lo sviluppo economico finalizzato ad eliminare progressivamente i vincoli e le rigidità che impediscono la modernizzazione del sistema paese ed il recupero di produttività e competitivita””`;
– “che dovrà essere attuato in pieno l`art. 119 della Costituzione sul federalismo fiscale per dare adeguati margini di autonomia tributaria a regioni ed enti locali come strumento di crescita democratica e per migliorare l`efficienza della spesa pubblica attraverso la responsabilizzazione degli amministratori regionali e locali circa l`impiego delle risorse che traggono con imposte o partecipazione ad imposte dal proprio territorio; in tale contesto dovranno essere previsti con i necessari meccanismi perequativi interventi di solidarietà a favore dei territori con minore capacità fiscale, per un congruo arco temporale necessario a conseguire l`obiettivo del riequilibrio tra territori””.
Nel testo degli Atti di indirizzo, per quanto riguarda le tematiche di più stretto interesse per il settore, viene richiesto l`impegno del Governo a:
· Per quanto concerne la manovra di finanza pubblica :
– “rilanciare l`azione di risanamento della finanza pubblica al fine di conseguire il pareggio di bilancio entro il 2011 ed a portare lo stock del debito pubblico nello stesso anno al di sotto del 100% del Pil, questo al fine di rispettare gli impegni assunti in sede di Unione Europea e per ridurre progressivamente il peso eccessivo degli interessi passivi sul bilancio dello Stato, che rende difficile una politica finanziaria finalizzata allo sviluppo. In particolare gli obiettivi devono essere quelli di contenere l`indebitamento netto annuale dello Stato al livello del 2,5% nel 2008, del 2% nel 2009, dell`1% nel 2010 per raggiungere un sostanziale pareggio di bilancio negli anni 2011, 2012 e 2013, contemporaneamente gli obiettivi in termini di riduzione del debito pubblico sono cifrati nel 103,9% del Pil nel 2008, nel 102,7% del Pil nel 2009, nel 100,4% del Pil nel 2010, del 97,2% nel 2011, del 93,6% nel 2012 e del 90,1% nel 2013“;
– “migliorare progressivamente l`avanzo primario dal 3,1% nel 2009 al 5,0% del Pil nel 2013 e a far sì che il saldo netto da finanziare, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, non sia superiore a 16,6 miliardi di euro per il 2009 ed a 9,1 miliardi di euro per il 2010, mentre per l`anno 2011 tale saldo dovrà essere positivo per 0,7 miliardi di euro””;
– “migliorare il fabbisogno di cassa del settore statale portandolo al 2,9% del Pil nel 2008, all`1,3 % del Pil nel 2009 e allo 0,4% nel 2010 e trasformandolo in avanzo dello 0,7% nel 2011, dell`1,0% nel 2012 e dell`l,l% nel 2013“;
– “presentare in Parlamento il disegno di legge finanziaria per il 2009 recante unicamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, come disciplinato dall`art. 11 della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni, ad esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell`economia di cui alla lettera i ter) del comma 3 del medesimo articolo. Da tale disegno di legge dovranno altresì essere rigorosamente escluse norme di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico“;
– “presentare in Parlamento un disegno di legge recante la riforma della struttura del Bilancio dello Stato, riclassificato per missioni e per programmi, al fine di consentire migliore trasparenza nella rappresentazione delle politiche pubbliche, maggiore flessibilità ed efficienza nella gestione delle autorizzazioni legislative di spesa e maggiore possibilità di controllo e di verifica attraverso la definizione di indicatori di risultato idonei a misurare l`efficacia e l`efficienza nella gestione delle risorse””.
· Per quanto concerne le politiche tributarie:
– “destinare, in attesa della riforma del regime fiscale della famiglia, il maggior gettito fiscale registratosi in corso di esercizio rispetto alle previsioni di bilancio, per la parte non assorbita da eventuali maggiori spese, alla riduzione del carico fiscale sulle famiglie“;
– “varare con apposito disegno di legge delega collegato alla manovra di finanza pubblica il federalismo fiscale in attuazione dell`art. 119 della Costituzione””;
– “proseguire l`azione della perequazione tributaria eliminando i regimi fiscali di favore e contrastando con determinazione l`elusione e l`evasione fiscale e destinando parte delle risorse così ottenute alla riduzione delle imposte sui cittadini a più basso reddito con particolare riferimento ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati, questo sia per difendere questi cittadini dagli effetti dell`inflazione importata, sia per sostenere la domanda interna””.
· Per quanto concerne le politiche infrastrutturali:
– “dare nuovo impulso alla realizzazione delle infrastrutture strategiche anche energetiche al fine di recuperare rapidamente il gap infrastutturale che penalizza il nostro Paese nei confronti degli altri principali paesi dell`Unione Europea. In tale quadro assoluta priorità va data alla realizzazione della TAV Torino-Lione e a tutto il Corridoio 5 e relative interferenze, con specifico riferimento alle pedemontane lombarda e veneta, ed al Ponte sullo Stretto di Messina nell`ambito del Corridoio 1; ad individuare, con tempi definiti, i provvedimenti di reintegro delle risorse destinate ad infrastrutture, in particolare in Sicilia e Calabria, già ridotte nel d.l. nr. 93/2008; in tale contesto a sostenere il potenziamento della dotazione infrastrutturale complessiva del Paese e in particolare a favorire lo sviluppo delle reti di comunicazione di nuova generazione, con specifico riferimento alle infrastrutture di comunicazione elettronica a banda larga. Ad assicurare le priorità indicate nell`allegato contenente il programma di infrastrutture strategiche che devono conformarsi agli indirizzi di carattere generale, quali la sostenibilità ambientale, l`intermodalità, la riduzione del trasporto su gomma e l`incentivazione di quello su rotaia“;
– “tenere in massima considerazione le necessità finanziarie ed organizzative di Expo 2015 e a realizzare la drastica semplificazione normativa che deve essere diretta a rendere più agevole, sia la vita dei cittadini che vanno sollevati dal peso degli adempimenti burocratici inutili e non indispensabili al perseguimento di pubbliche finalità, sia delle imprese la cui nascita e crescita deve essere liberata da pastoie burocratiche inutili nel quadro del progetto “impresa in un giorno”” “.
· Per quanto concerne le politiche per la promozione dello sviluppo civile economico:
– avviare una serie di interventi diretti:
a) “all`impiego delle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate per i settori strategici quali infrastrutture, anche energetiche, reti di telecomunicazione, trasporti, internazionalizzazione delle imprese, garantendo l`autonomia della programmazione regionale nel pieno rispetto dei principi del federalismo solidale””;
b) “alla promozione di un programma di realizzazione di centrali nucleari al fine di affrancare il nostro Paese dalla pressochè totale dipendenza dal petrolio per gli approvvigionamenti energetici””;
c) “al rafforzamento dei distretti industriali favorendo l`integrazione di piccole e medie imprese“;
d) “piano di edilizia residenziale destinata prioritariamente alla prima casa per le categorie svantaggiate; privilegiando i residenti nel nostro paese da un congruo termine””;
e) “banca per il Mezzogiorno a sostegno della crescita economica del sud“.
· Per quanto concerne le politiche ambientali:
– “garantire uno sviluppo sostenibile, capace di coniugare crescita economica e difesa del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico del Paese, da considerare non solo come grande risorsa nazionale da tutelare ma come volano di sviluppo; a prevedere il rafforzamento delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e della ricerca tecnologica nonchè un corretto uso delle risorse idriche e del territorio“.
Si veda precedente del 4 luglio 2008.
Si allegano i testi delle Risoluzioni parlamentari approvate dalla Camera dei Deputati e dal Senato.
743-Testo della Risoluzione – Senato.pdfApri
743-Testo della Risoluzione – Camera dei Deputati.pdfApri