Si informano le imprese interessate che è disponibile sul portale Ance (
www.ance.it, Focus Romania) il Rapporto su “Il contesto legislativo e le opportunità per il settore delle costruzioni in Romania”” elaborato dallo scrivente Ufficio in occasione della missione di sistema Ance a Bucarest del 10-11 aprile scorsi.
Inoltre, il Ministero degli Affari Esteri ha recentemente informato l`Ance che il governo romeno ha reso pubblica la decisione di rinunciare al pacchetto azionario di maggioranza di alcuni tra i maggiori aeroporti esistenti nel Paese: la misura, che secondo le previsioni del Ministero dei Trasporti potrà essere resa operativa solo nei primi mesi del 2009, comporterà inoltre una revisione della normativa nazionale in materia di privatizzazione di tali società, per le quali la legge assegnava allo Stato la proprietà del 51% dei titoli.
Gli aeroporti coinvolti dovrebbero essere quelli di Bucarest (Henri Coand-Otopeni e Aurel Vlaicu Bneasa) e di Timioara, dei quali il Ministero dei Trasporti detiene l`80% della proprietà; un quarto aeroporto, quello di Costanza, è invece per il 60% di proprietà dello Stato. La vendita, che riguarderà una percentuale non superiore al 5% del capitale sociale, sarà limitata, in una prima fase, agli aeroporti di Timisoara e Costanza.
Agli impianti sopra menzionati potrebbe aggiungersi, nell`elenco delle future privatizzazioni, anche l`Aeroporto Internazionale di Cluj Napoca, principale centro culturale del Paese: secondo quanto dichiarato in merito nei giorni scorsi alla stampa dal Presidente del Consiglio Provinciale, infatti, le Autorità sarebbero pronte a valutare la percorribilità di ogni ipotesi che preveda un incremento degli introiti dell`aeroporto, senza escludere la privatizzazione (totale o parziale) e la quotazione in borsa, che trasformerebbe l`assetto societario dell`azienda, attualmente subordinata al Consiglio Provinciale di Cluj, rendendola una società per azioni.
Per quanto riguarda l`aeroporto cittadino della capitale, Aurel Vlaicu Bneasa, esso potrebbe andare incontro ad una chiusura che seppure assolutamente ingiustificata sotto il profilo commerciale (presso tale aeroporto operano diverse compagnie low-cost, che garantiscono collegamenti con decine di città italiane ed europee) potrebbe invece essere dettata dalle pressioni esercitate dalle società di costruzione e dai proprietari delle centinaia di nuove costruzioni residenziali sorte in tempi recenti nelle immediate vicinanze dell`aerostazione. La zona in questione, infatti, scarsamente popolata sino a pochi anni addietro, ha conosciuto una radicale e repentina trasformazione in conseguenza degli straordinari “appetiti”” immobiliari concentratisi sulla zona nord della capitale che, allo stato attuale, ospita dunque un aeroporto in un settore densamente costruito della città.
Il Primo Ministro Tariceanu, interpellato in proposito, aveva ventilato la possibilità di trasformare tale aeroporto in un impianto destinato alla riparazione del materiale aeronautico da parte della società statale Romaero e di destinare inoltre l`utilizzo ai soli voli privati, riducendo così l`inquinamento ambientale per i residenti. Inoltre, alla luce dello straordinario aumento del traffico passeggeri che ha interessato negli ultimi dodici mesi gli aeroporti della capitale (+41%) il governo ha provveduto, nell`agosto scorso, ad emanare una decisione relativa alla costruzione di un nuovo aeroporto nella zona sud della Capitale, in direzione del confine con la Bulgaria.