La Conferenza Unificata straordinaria del 27 novembre u.s. ha esaminato e discusso il provvedimento d`urgenza in materia di crisi economico-finanziaria del Governo, successivamente approvato nella seduta del Consiglio dei Ministri del 28 novembre scorso.
Al riguardo, come si evince da un comunicato delle Regioni, le stesse hanno rilevato la mancanza di un confronto preventivo e complessivo sul merito dei contenuti ed hanno altresì evidenziato alcune osservazioni sul testo.
In particolare, hanno espresso la richiesta, accolta dal Governo, di stralciare dalla bozza di provvedimento degli articoli relativi alla sanità, in vista dell`apertura di un tavolo ad hoc che dovrà “riguardare proprio il nuovo patto per la salute per il prossimo triennio”.
Si sono soffermate, altresì, sull`importanza di non mettere in discussione le risorse del Fondo per la aree sottoutilizzate (FAS), nonchè dei cofinanziamenti e dei fondi comunitari “che servono per politiche fondamentali di investimento nei territori””, sottolineando, in proposito, la necessità di effettuare la riprogrammazione delle risorse nazionali del FAS attraverso l`accordo con le Regioni medesime, la Conferenza Unificata e gli Enti locali.
In merito al provvedimento del Governo, anche L`UNCEM (Unione nazionale comuni comunità ed enti montani) ha illustrato le proprie osservazioni in un documento allegato agli atti della seduta. Nello stesso viene evidenziata, tra l`altro, la necessità della riapertura del tema delle politiche dello sviluppo della montagna, proponendo in particolare l`istituzione e la regolamentazione dei “patti per lo sviluppo tra aree urbane/metropolitane e aree montane/rurali””, affinchè, “attraverso il reciproco riconoscimento del ruolo che entrambe svolgono, siano programmati interventi e investimenti finalizzati a migliorare la qualità della vita e dell`ambiente per i cittadini”. Viene rilevato, altresì, che all’interno di tali patti particolare attenzione deve essere posta “alle modalità di rispetto dell`accordo europeo per conseguire i principali obiettivi in materia energetica riguardo alla sostenibilità, competitività, sicurezza della fornitura, tramite la riduzione dei gas serra del 20%, l`aumento sempre del 20% della quota di rinnovabili utilizzate nel consumo energetico e il miglioramento dell`efficienza energetica – ancora una volta del 20%, assicurando la piena compartecipazione degli Enti locali montani al processo di raggiungimento di tali obiettivi entro il 2020”. Al riguardo, viene, quindi, affermata la necessità di “realizzare una attenta analisi del fabbisogno energetico e delle capacità produttive delle zone di montagna in materia di energie rinnovabili (microidroelettrico, grande idroelettrico, eolico, biomassa, solare) con previsioni di ritorni economici ai territori montani per l`impiego delle loro risorse naturali a tali fini””.
Si veda precedente del 27 novembre 2008.