Il 30 gennaio 2009 il presidente dell`Ance Paolo Buzzetti ha presentato l`Osservatorio Congiunturale sull`Industria delle Costruzioni, curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi
Nel corso della conferenza stampa Buzzetti ha illustrato le stime sull`andamento del settore nel 2008 e le previsioni per il 2009.
Il rapido peggioramento della crisi economica e finanziaria ed il conseguente cambiamento dello scenario negli ultimi mesi, evidenzia un quadro del mercato delle costruzioni in forte peggioramento rispetto alle precedenti previsioni. Le stime aggiornate derivano dai risultati dell`indagine straordinaria effettuata dall`Ance presso le imprese associate a fine novembre 2008.
I preconsuntivi per il 2008 indicano una riduzione degli investimenti in costruzioni pari a -2,3% in termini reali rispetto all`anno precedente.
Il 2009 si annuncia come un anno in forte calo: le stime dell`indagine straordinaria mettono in luce una riduzione dei livelli produttivi del settore del 6,8% in termini reali.
Una flessione che coinvolge tutti i comparti di attività: -9,2% per la nuova edilizia abitativa, -7,3% per le opere pubbliche, -7,0% per le costruzioni non residenziali private e -4,0% per gli interventi di manutenzione delle abitazioni.
Complessivamente nel biennio 2008-2009 il calo degli investimenti in costruzioni è stimabile nell`8,9%.
La crisi si estende a tutto il territorio nazionale ma si manifesta con maggiore intensità nel nord del paese ed in particolare nel nord-est (in Veneto, nel periodo 2007-2009, si stima una flessione degli investimenti in costruzioni del 14,6%). Nel sud i livelli produttivi scendono, invece, meno rapidamente.
In conseguenza a ciò le imprese prevedono, nel 2009, un calo dei livelli occupazionali settoriali del 6,5%, corrispondente a circa 130.000 posti di lavoro in meno. Se consideriamo l`indotto e teniamo conto del calo occupazionale che si è avuto negli ultimi mesi del 2008, si può stimare una perdita complessiva di circa 250.000 occupati.
Si è passati dalla preoccupazione per le ripercussioni che la crisi economica e finanziaria avrebbe potuto avere sullo sviluppo delle attività, alla verifica nei fatti delle sue conseguenze sull`economia reale.
Negli ultimi mesi, le imprese hanno verificato gli effetti della stretta creditizia e del calo della fiducia delle famiglie e delle imprese. A questo si è aggiunto il problema dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazione a fronte di lavori eseguiti.
Evidenti gli effetti della stretta creditizia operata dalle banche: il 56% del campione di imprese associate denuncia un allungamento dei tempi di istruttoria, il 55% un aumento dello spread praticato, il 46% una richiesta di garanzie aggiuntive, il 36,7% una riduzione della quota di finanziamento sull`importo totale dell`intervento.
Molte imprese di costruzioni sono, quindi, costrette a rimandare o a rinunciare all`avvio di nuovi interventi di costruzione di iniziativa privata.
Per quanto riguarda le infrastrutture, sebbene sia ampiamente riconosciuta la necessità di un loro sviluppo e il ruolo anticiclico che possono svolgere gli investimenti infrastrutturali per la loro capacità di sostenere il reddito e l`occupazione, si osserva, dal 2005, una fase di riduzione dei livelli produttivi che si conferma anche per il 2008 e per il 2009.
Le aspettative di interventi incisivi tesi a garantire una ripresa degli investimenti del comparto sono state vanificate dalla manovra d`estate e dalla Legge Finanziaria che prevede, nel 2009, una riduzione del 14,2% rispetto all`anno precedente delle risorse stanziate per nuove infrastrutture. Anche se si considerano le risorse aggiuntive per la Legge Obiettivo previste dal DL “anticrisi”” la riduzione, rispetto al 2008, si attesta al -13,5%.
L`Ance fin da subito ha ripetutamente agito sul Governo ribadendo la necessità di varare al più presto un programma di opere medio-piccole, adeguatamente finanziato, che possa effettivamente garantire un effetto reale e positivo sull`economia nazionale e sulla tenuta del sistema industriale delle costruzioni, che è formato da un tessuto di imprese di dimensioni medio-piccole.
Accanto a tale proposta l`Ance ha indicato una serie di misure, anche di carattere fiscale, mirate a superare la caduta dei livelli produttivi ed occupazionali del settore. Tali proposte sono riepilogate nell`intervento del Presidente Paolo Buzzetti.
In allegato è disponibile l`intervento del Presidente Paolo Buzzetti alla conferenza stampa, la nota di sintesi e la versione integrale dell`Osservatorio Congiunturale sull`Industria delle Costruzioni
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