Lo scorso 3 dicembre la Commissione Europea si è fatta promotrice della proposta, subito accolta, di dare ai 27 Stati membri l’opportunità di poter beneficiare dei finanziamenti previsti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) al fine di promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti di energia alternativa in edifici destinati ad uso civile, fino ad un massimo del 4% della dotazione FESR, con finalità di coesione sociale. Si rimanda alla proposta della Commissione, accolta da Palamento e Consiglio europei (all. 1).
L’Unione Europea concentra la maggior parte dei finanziamenti (a fondo perduto e non) ad alcune Regioni interne ai 27 Stati membri attraverso la Politica di Coesione, il cui obiettivo consiste nel ridurre i divari esistenti fra i livelli di sviluppo delle Regioni stesse al fine di rafforzare la coesione economica e sociale all’interno dell’UE. La Politica di Coesione è finanziata da tre fondi principali: il Fondo di Coesione (FC), il quale finanzia a livello statale solo infrastrutture nei settori di trasporti ed ambiente (e si applica ai nuovi 12 Stati membri più Spagna, Portogallo e Grecia); il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il quale finanzia a livello regionale le infrastrutture, gli investimenti produttivi intesi a creare posti di lavoro (incluso il relativo accesso al credito), ed i progetti di sviluppo locale; ed il Fondo Sociale Europeo (FSE), il quale finanzia a livello regionale l’adeguamento ai mutamenti del mercato dell’occupazione e l’inserimento dei disoccupati e delle categorie sfavorite finanziando formazione e sistemi di incentivi all’assunzione.
La politica di coesione 2007-2013 accorda ai Paesi e Regioni dell’Unione Europea finanziamenti a fondo perduto per un ammontare totale di oltre 347 miliardi di Euro, ai quali si somma una compartecipazione finanziaria variabile degli Stati che ne beneficiano. Di essi, la voce di gran lunga più consistente è accordata al settore dei trasporti (28,3%), mentre altre voci attinenti alle infrastrutture, quali appunto l’energia, ricevono già rilevanti finanziamenti (4%). In particolare, sempre nel periodo 2007-2013, 4,2 miliardi di Euro sono accordati all’efficienza energetica e 4,8 miliardi di Euro sono riservati allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile.
Con la recente proposta della Commissione Europea quindi, tali fondi potranno essere diretti a finanziare, in termini concreti, progetti nazionali, regionali e/o locali, da attuare in tutti e 27 i Paesi membri dell’UE e non più solo nei 15 Paesi originari, che prevedano misure quali, ad esempio, l’isolamento termico di muri, la copertura di tetti, l’implementazione di finestre a doppi vetri, pannelli solari e caldaie più efficienti, ed in generale le principali misure atte a favorire risparmio ed efficienza energetica oltre che l’utilizzo di fonti di energia alternativa nel consumo familiare.
Allegati:
1 – Proposta della Commissione Europea ed adozione della proposta da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio dei Ministri Europeo– Bruxelles, 3 dicembre 2008