Si informa che una delegazione dell’Ance ha partecipato ad un incontro nel quadro della fase di costituzione del fondo “InfraMed Infrastructure”, a cui partecipa la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) in qualità di co-sponsor insieme alla Caisse des Dépôts et Consignations, alla Caisse de Dépôt et de Gestion du Maroc ed alla egiziana EFG-Hermes Holding SAE, per il finanziamento di investimenti nei Paesi della sponda sud est del Mediterraneo (dal Marocco alla Tunisia).
Il Fondo è dedicato ad investimenti di lungo periodo in infrastrutture nei settori dell’urbanizzazione, dei trasporti, dell’energia, del trattamento di rifiuti e del ciclo dell’acqua, infrastrutture in grado di favorire lo sviluppo economico e sociale dei Paesi dell’area (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Palestina, Syria, Tunisia e Turchia).
Inframed fa parte della tipologia di fondi greenfield ovvero interverrà nella realizzazione di nuove infrastrutture sia con capitale di rischio (come un fondo di private equity) sia in qualità di finanziatore. L’arco temporale degli investimenti è di 10 anni, ma è allo studio l’introduzione di una proroga per altri 10 anni, mentre non è ancora stata definita la strategia di uscita del fondo dalle operazioni (exit strategy).
Tutti i partecipanti all’incontro – banche, Sace e Confindustria – si sono dimostrati interessati all’iniziativa; nello specifico, le banche, che parteciperanno al fondo con una quota nominale, hanno manifestato l’interesse affinché ci siano condizioni di partecipazione chiare ed elastiche nonché la possibilità di promuovere nell’area eventuali attività ancillari più vicine al core business delle banche stesse; inoltre, data la difficoltà di operare nell’area, si è auspicata una precisa schematizzazione delle future attività del fondo in base ai paesi ed ai settori.
L’Ance, dal canto suo – e Confindustria in modo analogo – ha manifestato l’interesse per questa iniziativa in un’area di intensa attività per le nostre imprese e l’importanza di far sì che di tale strumento possa beneficiare l’intero sistema italiano delle costruzioni, costituito all’estero da oltre 40 imprese che operano stabilmente su 80 mercati stranieri.
Confindustria ha esplicitato due richieste: la prima riguarda la possibilità di estendere l’intervento del fondo anche ad altri settori, tra cui la logistica; la seconda, l’apertura di Inframed alla partecipazione attiva alle missioni all’estero di Confindustria, invito che è stato manifestato anche dall’Ance.
Durante l’incontro è stato puntualizzato che il fondo si rivolge in maniera particolare alle piccole e medie imprese e, da qui, l’invito ad Ance e a Confindustria a partecipare sin dalle fasi preliminari della costituzione del fondo che funzionerà in modo totalmente autonomo per ciò che riguarda la scelta delle operazioni da finanziare, ma si auspica la partecipazione di imprese e associazioni di categoria per la formulazione di proposte di progetti di investimento.
Inframed, se manterrà il commitment di finanziare piccole e medie iniziative, può costituire un utile strumento di finanziamento per le imprese del settore, che in questa fase congiunturale soffrono fortemente del razionamento del credito da parte delle banche. E’ necessario, però, approfondire le strategie di investimento del fondo e le modalità di partecipazione alle iniziative, specie per quanto riguarda gli aspetti finanziari.