Si è svolta il 2 dicembre u.s. l`audizione dell`Ance presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati nell`ambito dell`indagine conoscitiva volta ad approfondire taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro.
Il Vicepresidente per le Relazioni Industriali e Affari Sociali, Geom. Gabriele Buia che ha guidato la delegazione associativa, ha in premessa evidenziato che l`Ance è impegnata da anni, insieme alle altri parti sociali dell`edilizia, nella ricerca di soluzioni idonee ed efficaci che, anche attraverso i competenti organi istituzionali, possano fronteggiare e arginare il problema del lavoro nero.
La tipologia delle lavorazioni edili espone, infatti, il settore al forte rischio del lavoro sommerso ed irregolare, soprattutto a causa della connaturale temporaneità delle lavorazioni edili all`interno dei singoli cantieri. Ciò nonostante, gli strumenti posti in atto dall`Ance, congiuntamente ai sindacati, e rafforzati da provvedimenti legislativi appositamente richiesti, hanno contenuto e migliorato le stime del lavoro irregolare nel corso degli anni. A tale riguardo, il Vicepresidente ha ricordato che, mentre per il complesso dell`economia nazionale la percentuale di lavoro irregolare è stata pari al 12% nell`anno 2006, nel settore delle costruzioni il tasso di irregolarità si è attestato nel medesimo anno sull`11%.
Tra gli strumenti idonei per la salvaguardia dell`occupazione e, nel contempo, per favorire le imprese regolari rispetto a quelle irregolari, il Geom. Buia ha ricordato il Durc (Documento Unico di regolarità contributiva).
Tale documento, nato nei lavori pubblici nel 2002, è stato poi esteso nel 2003 anche a quelli privati grazie alla Legge Biagi e, successivamente, con la Finanziaria 2007 e con il decreto del Ministero del Lavoro del 24 ottobre 2007, il Durc è stato considerato uno strumento fondamentale ed è stato esteso, al fine del rilascio dei benefici normativi e contributivi, a tutti i settori della produzione, nonchè a tutti gli appalti pubblici di opere, servizi e forniture, oltre che ai lavori privati dell`edilizia e a tutti i lavoratori autonomi.
Al riguardo, ha illustrato alcuni risultati conseguiti nel sistema delle Casse Edili nei primi due anni di vigenza del Durc.
Proseguendo nella sua esposizione, il Vicepresidente ha evidenziato gli ulteriori strumenti individuati dalle parti sociali dell`edilizia e poi recepiti da norme di legge costituiti dal cartellino di identificazione per i lavoratori subordinati e autonomi presenti negli appalti e dall`anticipazione del giorno prima della comunicazione dell`assunzione.
Si è poi soffermato sul ruolo importante che svolgono gli enti bilaterali di settore (circa 300), creati nell`ambito della formazione (Formedil e Scuole Edili), in quello della sicurezza (Cncpt e Cpt) e delle prestazioni collaterali per gli operai, sia in termini retributivi che contributivi (Casse Edili e Cnce), attraverso un`azione congiunta per far fronte alle peculiari esigenze dell`edilizia. Infatti, il coinvolgimento di imprese e lavoratori nel circuito dei suddetti enti rappresenta un mezzo fondamentale per arginare il fenomeno del lavoro sommerso, in quanto detti enti creano un circolo virtuoso in tema di regolarità, formazione e sicurezza all`interno del mercato del lavoro edile.
A tal fine, il Vicepresidente ha prospettato la necessità di supportare tale sistema con misure premiali per le imprese che, soprattutto nell`attuale momento di grave crisi economica, affrontano i costi della bilateralità nella convinzione che essa rappresenti un valore aggiunto per imprese e lavoratori. Occorre, inoltre, prevedere riduzioni fiscali e contributive rilevanti per le imprese che dimostrino di avere investito in strumenti e azioni per la sicurezza del lavoro e per la salvaguardia nei confronti delle infiltrazioni mafiose.
Altro aspetto ricordato dal Geom. Buia è costituito dall`elevato costo del lavoro in edilizia con particolare riguardo al divario che viene a crearsi tra ciò che paga il datore di lavoro in termini di retribuzione globale e ciò che effettivamente viene percepito dal lavoratore, quale causa principale del sorgere del fenomeno del lavoro nero.
Da ultime stime effettuate dall`Associazione, infatti, a fronte di un valore pari a 100 della retribuzione netta dell`operaio, il costo totale relativo per l`impresa è di poco inferiore a 300.
Nell`ambito della impresa manifatturiera, l`edilizia contribuisce come oneri sociali Inps in misura maggiore di circa 4 punti percentuali che arrivano a 11 se si tiene conto dei contributi Inail. Ha ricordato che l`Ance ormai da anni è impegnata nella richiesta di riduzione del contributo versato dalle imprese per la cassa integrazione guadagni ordinaria che registra per l`edilizia una percentuale quasi pari al triplo del contributo versato nel settore dell`industria in genere, con un forte appesantimento del costo del lavoro nel nostro settore rispetto a tutti gli altri (edilizia 5,20%; industria 1,90%).
Ha, inoltre, rilevato la necessità di una parificazione dei costi tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, tenendo conto del fatto che, a titolo esemplificativo, il peso contributivo Inps a carico dell`impresa per un lavoratore subordinato è del 34,98%, a fronte del 20% del lavoratore autonomo.
Tra le soluzioni prospettate per la lotta al lavoro sommerso, il Vicepresidenza individua l`adozione di criteri più selettivi per l`accesso alla professione di imprenditore edile. Al riguardo, le parti sociali dell`edilizia, nell`ultimo rinnovo del ccnl, hanno concordato di creare un sistema che possa contribuire a selezionare e qualificare i nuovi imprenditori sui temi della sicurezza sul lavoro, della formazione e relativo aggiornamento.
Il Geom. Buia ha, infine, segnalato che è innegabile l`apporto che la manodopera straniera fornisce alle imprese italiane mediante forme di distacco attuato tramite l`invio di intere squadre di lavoratori stranieri nel territorio nazionale. Tuttavia, al fine di arginare eventuali forme di dumping sociale che potrebbero scaturire dall`utilizzo di tale manodopera a evidenti costi inferiori rispetto a quelli della manodopera italiana, si ritiene necessario procedere nel senso di rendere effettivamente operativo l`obbligo di equiparazione del trattamento dei lavoratori stranieri rispetto a quelli italiani.
Si veda precedente del 1° dicembre 2009.
Si allega il testo del documento con il contributo dell`ANCE consegnato agli atti della Commissione.