In vista della prossima missione Ance in Croazia, si informano le imprese e le Associazioni interessate che, dopo il fondo per il salvataggio delle imprese in crisi attuato con l’aiuto della BERS e delle banche commerciali, il governo croato ha ora annunciato di voler avviare un nuovo ciclo di investimenti infrastrutturali per un valore di 15 miliardi di kune (oltre 2 miliardi di euro).
Dopo il forte arretramento del PIL nello scorso anno (-5,8% secondo le ultime stime dell’Istituto di Statistica) e le previsioni in chiaroscuro che rinviano la ripresa al 2011, la priorità del governo è quella di incentivare un rilancio dell’economia croata, anche al fine di arginare la crescita della disoccupazione che ha ormai superato le 300.000 unità.
I margini di azione sono comunque ridotti, dal momento che è altrettanto necessario per l’Esecutivo preservare la stabilità macroeconomica ed evitare l’aumento dell’indebitamento con l’estero.
I finanziamenti ai nuovi investimenti dovrebbero arrivare per la maggior parte dalle società di proprietà dello Stato in attivo (12,5 miliardi di kune) e solo per una piccola parte del bilancio pubblico (2,5 miliardi di kune).
Il settore che beneficerà maggiormente di tali investimenti sarà quello energetico.
La Hep, società pubblica che gestisce la rete elettrica, potrà impiegare 1,5 miliardi di kune per il completamento di alcuni progetti già avviati quali la centrale idroelettrica di Lesce, realizzata da un consorzio guidato dalla croata Koncar; una centrale termoelettrica a Zagabria; il collegamento della rete elettrica in Slavonia con Pecs, in Ungheria.
La stessa Hep potrebbe ricevere altri 1,5 miliardi di kune per nuovi progetti qualora riuscisse a trovare partner internazionali disposti a partecipare al finanziamento delle opere. Si tratterebbe in particolare di realizzare una centrale idroelettrica ad Ombla, una nuova unità produttiva presso la centrale a carbone di Plomin ed una serie di progetti per piccole centrali idroelettriche.
La società che gestisce la rete dei gasdotti, la Plinacro, dovrebbe essere in grado di completare tra il 2010 e il 2011 gli investimenti programmati prima della crisi per un totale di 380 milioni di euro, con, in particolare, la realizzazione di un collegamento con la rete ungherese.
La società pubblica che gestisce i gasdotti, la Janaf, potrà invece completare i lavori alla raffineria di Sisak e aumentare le proprie capacità di stoccaggio con nuovi depositi presso i terminal di Omisalj, Slavonski Brod, Zitnjak.
Altro settore che beneficerà degli investimenti sarà quello dei trasporti, con la ripresa del progetto di autostrada Zagabria-Sisak e l’ammodernamento di alcune tratte ferroviarie.
Le misure del governo hanno incontrato le critiche dell’opposizione ed anche di alcuni economisti. Viene fatto in particolare notare come non si tratti di un piano per un nuovo ciclo di investimenti, ma piuttosto di far ripartire progetti già in cantiere che erano stati sospesi per via della crisi, senza che la ragione alla base della sospensione, ovvero la necessità di tagliare la spesa pubblica, sia venuta meno.
La ripresa degli investimenti in questione fornisce in ogni caso una buona opportunità alle imprese italiane interessate ai settori dell’energia e delle infrastrutture che volessero creare delle joint-venture con le controparti croate.