è all`esame della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati la Comunicazione della Commissione europea su “Analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell`UE alla crisi””,
COM (2011) 11, che rappresenta l`avvio di un nuovo ciclo di
governance economica nell`UE e l`inizio del primo semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche
Nel documento viene definito un approccio integrato alla ripresa incentrato sulle misure chiave nell`ambito di Europa 2020, incentrato su 10 azioni prioritarie all`interno di tre ambiti principali:
– risanamento di bilancio rigoroso onde rafforzare la stabilità macroeconomica;
– riforme del mercato del lavoro per incentivare l`occupazione;
– misure a sostegno della crescita.
Nel primo ambito, sono ricomprese le seguenti azioni:
– attuazione del risanamento del bilancio: gli Stati con un fortissimo disavanzo di bilancio strutturale e livelli molto elevati di debito pubblico devono intensificare gli sforzi nel 2011. Laddove la crescita economica o i redditi superino le aspettative, il risanamento di bilancio deve essere accelerato. Inoltre, per alcuni Stati membri potrebbe essere necessario aumentare l`imposizione fiscale. Al riguardo viene rilevato che “Le imposte indirette favoriscono la crescita più di quelle dirette ed è preferibile ampliare le basi imponibili piuttosto che aumentare le aliquote. Occorre abolire le sovvenzioni non giustificate, come quelle dannose per l`ambiente””;
– correzione degli squilibri macro economici: gli Stati con forti disavanzi delle partite correnti e livelli elevati di indebitamento devono presentare misure correttive concrete, ad esempio viene citata una “moderazione salariale rigorosa e sostenuta, compresa la revisione delle clausole di indicizzazione nei sistemi di contrattazione salariale“;
– garanzia della stabilità del sistema finanziario: è indispensabile una ristrutturazione delle banche, in particolare di quelle che hanno ricevuto aiuti di Stato di notevole entità,al fine di ripristinarne la redditività a lungo termine garantendo al tempo stesso un canale di credito funzionante. Il sostegno finanziario pubblico al settore bancario deve essere progressivamente ritirato, tenendo conto della necessità di salvaguardare la stabilità finanziaria.
Sulle riforme del mercato del lavoro, vengono individuate le seguenti azioni:
– rendere il lavoro più attraente, attraverso, in particolare, la riduzione in via prioritaria dell`onere fiscale sull`occupazione onde stimolare la domanda di manodopera e la crescita, la modifica dei regimi di agevolazione fiscale, l`organizzazione flessibile del lavoro e le strutture per l`infanzia per agevolare la partecipazione del secondo coniuge alla vita attiva;
– riforma dei sistemi pensionistici per aumentarne la sostenibilità, attraverso, in particolare: l`innalzamento dell`età pensionabile e la riduzione dei piani di prepensionamento;
– reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro, mediante, tra l`altro, la previsione di incentivi che spingano i disoccupati ad intraprendere un`attività autonoma, limitando la durata dei sussidi e applicano condizioni che colleghino maggiormente la formazione e la ricerca di un lavoro alle prestazioni previdenziali;
– conciliazione di flessibilità e sicurezza (c.d. flexicurity), attraverso l`estensione dei contratti a tempo indeterminato e la semplificazione delle modalità di riconoscimento delle qualifiche professionali per agevolare la libera circolazione dei lavoratori.
Riguardo alle misure a sostegno della crescita vengono evidenziate tre azioni:
– sfruttare il potenziale del mercato unico: viene rilevata, in particolare, la necessità dell`attuazione integrale da parte di tutti gli Stati membri della direttiva servizi, nonchè di portare avanti il lavoro sulla fiscalità, attraverso le proposte della Commissione per il 2011, sulla modernizzazione del regime IVA, l`introduzione di una base imponibile comune consolidata relativa alle imprese e la definizione di un approccio europeo coordinato alla tassazione del settore finanziario. Sul tema viene evidenziato, altresì, che i progressi in materia di fiscalità comportano anche la riduzione dell`onere fiscale sul lavoro al minimo indispensabile;
– attirare capitali privati per finanziare la crescita: viene anticipata la presentazione da parte della Commissione europea di proposte relative a project bond europei per contribuire a riunire finanziamenti pubblici e privati a favore degli investimenti prioritari, nei settori, tra l`altro, dell`energia e dei trasporti;
– creare un accesso all`energia efficace in termini di costi: gli Stati membri devono attuare rapidamente e integralmente il terzo pacchetto sul mercato interno dell`energia, nonchè migliorare le proprie politiche di efficienza energetica, “il che garantirà notevoli risparmi e permetterà di creare posti di lavoro nei settori dell`edilizia e dei servizi“. Inoltre, dal 2011 la Commissione proporrà iniziative volte a potenziare le infrastrutture dei trasporti, dell`energia o delle telecomunicazioni affinchè rispondano alle esigenze di un mercato unico veramente integrato.
Sulla Comunicazione della Commissione europea si è già espressa, tra le altre Commissioni parlamentari chiamate a rendere il parere sul testo, la Commissione Ambiente.
Nel parere viene richiesto, in particolare, di inserire tra le priorità del Programma nazionale di riforma (PNR), da sostenere mediante adeguate risorse finanziare, nell`ambito del Programma di stabilità e convergenza (PSC) una serie di misure volte, tra l`altro, a:
– “confermare la scelta strategica sulle energie rinnovabili, tra cui il fotovoltaico che rappresenta un settore in crescita occupazionale e di fatturato, oltre che un settore tecnologicamente in evoluzione e in linea con una produzione a basso impatto ambientale, e a programmare con certezza e gradualità il nuovo regime di incentivazione“;
– “sostenere i progetti infrastrutturali in materia di trasporto, assegnando particolare rilievo alle opere collegate alle reti Ten-T e ai Corridoi europei, definiti nell`ambito del Programma delle opere strategiche previsto della cosiddetta legge obiettivo (legge 443 del 2001), la cui realizzazione è di fondamentale importanza per il perseguimento degli obiettivi di Lisbona in termini di crescita eco nomica e di rafforzamento della coesione sociale e territoriale, prevedendo, al contempo, la destinazione di adeguati fondi per la realizzazione di piccole opere immediatamente cantierabili volte a rilanciare, nell`immediato, lo sviluppo economico nel Paese“;
– “inserire tra gli investimenti prioritari dell`Unione europea i settori connessi ai lavori di manutenzione del territorio finalizzati alla prevenzione dei rischi idrogeologici“.