Si è svolta il 13 aprile u.s., nell`ambito dell`Indagine conoscitiva sull`efficacia delle spese e delle politiche di sostegno alle aree sottoutilizzate, l`audizione dell`Ance, presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, in merito ai contenuti della Risoluzione 7-00532 (primo firmatario On. Massimo Vannucci del Gruppo parlamentare PD), relativa all`utilizzo delle risorse della programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali e del fondo per le aree sottoutilizzate.
Il Presidente, Dott. Ing. Paolo Buzzetti, si è soffermato in premessa sull`importanza del rilancio della politica infrastrutturale per lo sviluppo sociale ed economico del Paese, tanto più urgente se si considera che le risorse, stanziate nel Bilancio dello Stato per nuovi investimenti infrastrutturali, hanno subito una contrazione del 34% nel triennio 2009-2011. Solo l`ultima Legge di stabilità 2011 ha ridotto di oltre il 18% gli stanziamenti per nuove infrastrutture rispetto al 2010.
La progressiva riduzione di risorse per infrastrutture si accompagna, inoltre, ad una concentrazione in pochi capitoli di spesa, con conseguente accentramento del potere decisionale e depotenziamento dell`autonomia di spesa dei Ministeri.
Tre quarti delle risorse, come evidenziato dal Presidente, risultano concentrate in 4 capitoli, quelli del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS), del co-finanziamento dei fondi strutturali, della Legge Obiettivo e delle Ferrovie dello Stato. Ad oggi, quindi la politica infrastrutturale di livello nazionale è possibile solo con un utilizzo rapido ed efficace di questi fondi.
Il Presidente Buzzetti ha, pertanto, sottolineato l`urgenza, in tale conteso di crisi, di attivare rapidamente i circa 30 miliardi di euro destinati ad infrastrutture e costruzioni nell`ambito dei programmi regionali dei fondi strutturali e FAS 2007-2013 (16,5 miliardi di euro dai fondi strutturali e circa 13,3 miliardi d euro dal FAS), precisando che i fondi strutturali e FAS rappresentano circa il 43% delle risorse statali destinate ad infrastrutture.
Per tali motivi, pur condividendo l`obiettivo di rendere la spesa efficiente e di garantire che la realizzazione di tutte le opere avvenga in tempi certi, ha fatto presente la necessità di riformare la governance dei fondi ai fini di migliorarne l`efficacia e l`impatto in termini di crescita e occupazione attraverso l`introduzione dello strumento del “Contratto istituzionale di sviluppo””.
Ha, poi, evidenziato che riprogrammare questi fondi, e utilizzarli solo per finanziare grandi progetti infrastrutturali, rischia di provocare un ulteriore slittamento della spesa e di modificare la struttura della domanda di opere pubbliche, provocando un ulteriore calo dei bandi di gara di opere di media e piccola dimensione.
Il Presidente ha, altresì, rilevato che occorre tener conto dell`effettivo stato di avanzamento dei programmi e avviare immediatamente i progetti pronti a partire, evitando che i fondi siano utilizzati per finanziare la spesa corrente, come accaduto in alcune Regioni dove i Programmi regionali FAS sono stati definanziati per fronte a disavanzi sanitari. Inoltre, per garantire un rapido ed efficace utilizzo dei fondi, sarebbe opportuno superare due ostacoli che hanno finora rallentato l`attuazione dei programmi e quindi:
– escludere i cofinanziamenti nazionali per investimenti in conto capitale finanziati con fondi strutturali dall`applicazione delle regole del Patto di stabilità interno per evitare di perdere circa 10 miliardi di finanziamenti europei;
– garantire la disponibilità delle risorse dei fondi FAS destinati alle Regioni del Centro-Nord e del Sud e dare certezza alla programmazione dei fondi.
Il Presidente ha, quindi, ribadito come, nel condividere l`obiettivo di rendere la spesa efficiente e garantire che la realizzazione delle opere avvenga in tempi certi, sia fondamentale attivare rapidamente, senza ulteriori riprogrammazioni, i 30 miliardi di euro destinati ad infrastrutture e costruzioni nell`ambito dei programmi regionali dei fondi strutturali e FAS 2007-2013. In altri termini, è necessario evitare una riprogrammazione “tout court“ delle risorse che non tenga conto dell`effettivo stato della programmazione.
Allo stesso tempo il Presidente ha illustrato alcune proposte per la riforma della politica a favore delle aree sottoutilizzate, si tratta in particolare di:
– definire una quota minima per investimenti in infrastrutture nell`ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione;
– confermare il carattere strategico degli interventi medio-piccoli finalizzati allo sviluppo e alla competitività dei territori;
– introdurre una “golden rule”” nel Patto di stabilità interno per gli investimenti in conto capitale finanziati con fondi europei (Fesr);
– dare coerenza, certezza e flessibilità alla programmazione delle risorse ed armonizzarne i tempi;
– aprire un tavolo di confronto sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche e sugli snellimenti e semplificazioni procedurali al fine di definire tempi standard di realizzazione delle opere pubbliche e regole comuni per la riprogrammazione o il definanziamento delle opere;
– rafforzare la governance attraverso l`istituzione di una Cabina di Regia a livello nazionale (Stato- Regioni- Autonomie locali + partners economici e sociali);
– ampliare la partnership alle associazioni di categoria per rafforzare il ruolo strategico del comitato di indirizzo e controllo dei programmi;
– prevedere “Task Force”” regionali per risolvere i problemi relativi alla realizzazione delle infrastrutture previste nell`ambito dei programmi;
– tenere conto delle riforme della politica regionale e del Bilancio dell`Unione Europea in corso di approvazione.
Si veda il precedente del 12 aprile 2011.
Si allegano i documenti con le osservazioni dell`Ance consegnati agli atti della Commissione.