Si è svolta lo scorso 7 giugno l`audizione dell`Ance sul superamento del bicameralismo perfetto e possibili interventi sul Titolo V della Costituzione, nell`ambito dell`indagine conoscitiva sulla revisione dell`ordinamento della Repubblica deliberata dalle Commissioni Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato.
La delegazione associativa, guidata dal Direttore Generale, Dott. Federico Merola, ha affrontato, in premessa, il tema delle riforme costituzionali, con riferimento, in particolare, al possibile superamento del bicameralismo perfetto e si è, quindi, soffermata sulle problematiche connesse al nuovo assetto delle competenze legislative Stato-Regioni conseguente alla riforma del Titolo V della Costituzione (L. Cost. 3/2001).
Al riguardo, l`Associazione ha evidenziato, tra l`altro, che a nove anni dall`approvazione della riforma permangono le stesse perplessità e gli stessi dubbi avanzati già allora.
Primo fra tutti il mancato raccordo politico tra le istituzioni che non solo ha determinato forti incertezze normative, ma soprattutto ha avuto effetti paralizzanti sulla competitività del Paese.
Emblematiche in tal senso sono le recenti esperienze del Piano Casa per l`housing sociale e del cd. Piano casa 2, i cui effetti, potenzialmente positivi per la ripresa economica e sociale del Paese, sono stati fortemente ridimensionati dal continuo conflitto tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali.
Ancora più impressionante è il numero di ricorsi instaurati innanzi alla Corte Costituzionale, chiamata oggi a svolgere un ruolo di supplenza politica nel tentativo di regolare il contenzioso tra Stato e Regioni.
è evidente che per attuare un processo efficace di riforma dell`assetto delle competenze tra le istituzioni il rapporto tra Stato e Regioni deve essere non solo ricucito, ma soprattutto ridisegnato nella logica di superare l`antagonismo/protagonismo politico tra Governo centrale e Governo locale, altrimenti qualsiasi misura rischia di essere inutile.
Le maggiori preoccupazioni riguardano proprio quelle tematiche, quali governo del territorio, ambiente e beni culturali, caratterizzate da una forte frammentazione delle potestà normative e delle funzioni amministrative.
In materia di governo del territorio non si è ancora riusciti a definire a livello nazionale i principi fondamentali, lasciando ampi margini di indeterminatezza nella gestione dei poteri da parte delle diverse istituzioni coinvolte.
La codificazione a livello nazionale dei nuovi istituti dell`urbanistica rappresenta un appuntamento non più rinviabile, soprattutto alla luce delle numerose leggi regionali che hanno profondamente innovato il sistema di pianificazione e gestione del territorio e conferito innovativi poteri amministrativi agli enti locali senza alcuna copertura statale.
Il difficile raccordo tra competenze ed attribuzioni è particolarmente avvertito anche in altri ambiti normativi di notevole importanza per il settore delle costruzioni, vale a dire la tutela dell`ambiente e dei beni culturali, materie queste riservate allo Stato.
Per dare attuazione al processo di decentramento delle competenze e di regionalismo, è necessario assicurare una maggiore concertazione con le autonomie territoriali, tenendo conto in primo luogo dell`interesse alla semplificazione dell`azione amministrativa, fondamentale per il rilancio della competitività economica e territoriale. è comunque pregiudiziale che venga assicurata una omogeneizzazione fra le diverse realtà regionali in modo da evitare il proliferare di codici locali, che creano problemi per le imprese che operano nei diversi territori.
Si veda precedente del 4 giugno 2010.
Si allega il documento con le osservazioni dell`ANCE consegnato agli atti delle Commissioni.