[Il Sole 24 Ore – 28/10/2011 – di G. Sa.]
Buzzetti: con le misure della legge di stabilità si arriva a una riduzione del 42% in 4 anni
«Altro taglio del 14%, settore allo stremo»
Nuovo drastico taglio del 13,6% alle risorse per le infrastrutture nel 2012: si passa dai 12,7 miliardi del 2011 agli 11,2 previsti dalla legge di stabilità per il 2012. Lo sostiene il Centro studi dell`Ance che ha aggiornato le proprie stime dopo il varo del Ddl che una volta era la finanziaria. Nel 2008, solo 4 anni fa, la cifra disponibile per le opere pubbliche ammontava a 18,9 miliardi. In 4 anni è stato cancellato il 43% degli stanziamenti. «Sono cifre preoccupanti – dice il presidente dell`Ance, Paolo Buzzetti – che danno il senso di una politica fortemente penalizzante per le nostre imprese e per l`intera economia italiana: si rischia non solo di azzerare un settore che è fondamentale visto che rappresenta il 12% del Pil e interessa 80 comparti industriali con tutto l`indotto, ma si paralizza un Paese che invece necessita di grandi e piccole infrastrutture. Le frane di queste ore sono il frutto della mancanza di prevenzione e manutenzione del nostro territorio, dovuta certo a errori e ritardi decennali, ma anche all`assenza di un piano di manutenzione e di messa in sicurezza che chiediamo da anni e non è mai stato attuato». Anche sull`incidente parlamentare di ieri sul Ponte, Buzzetti nota che «la notizia del Ponte è clamorosa, ma ancora più clamoroso è stato far sparire i 3,4 miliardi assegnati due anni fa dal Cipe all`edilizia scolastica, al rischio idrogeologico e alle manutenzioni».
La rabbia ormai è al massimo livello tra i costruttori e l`allarme anche. «Siamo in un momento drammatico – dice – perchè, dopo tre anni di difficoltà, la crisi si è acuita a cavallo dell`estate: i mancati pagamenti delle pubbliche amministrazioni e una nuova stretta creditizia sui mutui delle famiglie e sulle imprese sta portando alla chiusura decine di imprese». Non c`è tempo da perdere, il Governo deve agire in fretta e bene, come ha promesso nella lettera alla Ue. «Speriamo che ora ci sia una sterzata con il decreto infrastrutture perchè le cose che abbiamo visto finora sono deludenti: nessuno pensi di fare crescita con il restyling di qualche norma o con la sola riproposizione di una legge per le grandi opere che ha fallito il proprio obiettivo, avendo realizzato il 10% di quanto prometteva 10 anni fa». Qualcosa è profondamente cambiato nell`atteggiamento dei costruttori verso il Governo «e non parlo dei fischi a Matteoli alla nostra assemblea», dice il presidente dell`Ance». Non possiamo più stare fermi e di fronte a problemi gravissimi, combatteremo l`inerzia con tutti i mezzi». Fa l`esempio dei pagamenti della Pa. «Se non si troverà subito una soluzione, che stiamo cercando con il contributo della Cassa depositi e prestiti, denunceremo lo Stato a Bruxelles».
Sul tappeto anche il tema del rapporto del tessuto delle piccole e medie imprese con concessionari e general contractor. «Apprezziamo la disponibilità dei concessionari autostradali ad aumentare l`impegno in termini di investimenti, nel corso del tempo, ma dobbiamo capire l`entità degli investimenti e dell`impegno, soprattutto in termini di lavori che si metteranno sul mercato. L`in house produce distorsioni gravi in tutti i casi, quando a farlo sono le aziende di servizi pubblici locali, ma anche quando lo fanno i concessionari. Siamo tutti a favore del mercato».
Quanto ai general contractor, c`è la proposta, che dovrebbe essere contenuta anche nel decreto legge in forma di norma, dell`affidamento di una quota dei lavori da parte dei general contractor alle piccole imprese locali, come già avviene in Francia. L`Ance chiede però uno sforzo ulteriore. «Chiediamo – dice Buzzetti – che si torni a un dimensionamento fisiologico dei lotti da appaltare, come d`altra parte prevede la lettera di impegni inviata dal presidente del Consiglio all`Unione europea». Ci sono, in sostanza, le condizioni per un maggiore equilibrio dimensionale del mercato. «A beneficiarne sarebbero soprattutto quelle medie imprese strutturate che possiedono ancora l`intelligenza tecnica del cantiere: una forza che è interesse di tutti non disperdere o cancellare».