In relazione ai contenuti del Decreto-legge 201/2011 recante””Disposizioni urgenti per la crescita, l`equità e il consolidamento dei conti pubblici”” (DDL 4829/C), all`attenzione, in prima lettura, in sede referente, delle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, l`ANCE ha fornito il proprio contributo di osservazioni e proposte in un apposito documento consegnato agli atti delle stesse.
L`Associazione, pur evidenziando che la manovra costituisce un`importante risposta alla crisi finanziaria che ha colpito il Paese, ha sottolineato che si tratta di un intervento non privo di rischi, per lo squilibrio dei sacrifici richiesti alle diverse componenti economiche e per gli effetti depressivi che produrrà su consumi e investimenti e, di conseguenza, sulle stesse capacità di crescita del Paese.
Al riguardo, ha rilevato, in particolare, come appaia evidente il trattamento disuguale tra i settori colpiti dagli effetti della Manovra. Le costruzioni, infatti, investite dalla più grave crisi dal dopoguerra, pagano un prezzo molto alto in termini di inasprimento fiscale sulle abitazioni e di ulteriore peggioramento delle condizioni di pagamento degli Enti pubblici sottoposti alle regole del Patto di stabilità interno.
Con riferimento alla reintroduzione della tassazione comunale sugli immobili, l`Associazione ne evidenzia, con riferimento alle modalità attuative, una scelta eccessivamente punitiva, in grado, peraltro, di modificare le scelte di investimento delle famiglie, anche considerando che l`abitazione viene a costituire l`unica componente patrimoniale soggetta a specifica tassazione. Si tratta, inoltre, di una tassazione che non solleva dal suo pagamento le imprese di costruzioni per le abitazioni realizzate e detenute in attesa della loro alienazione sul mercato, finendo col colpire il magazzino delle imprese e snaturando la natura stessa dell`imposta.
Ha, altresì, rilevato che l`avvio del processo di liberalizzazione dei mercati, gli incentivi alla capitalizzazione delle imprese, le garanzie per favorire il credito delle imprese e le semplificazioni delle procedure di approvazione dei programmi approvati dal Cipe rappresentano, senza dubbio, scelte importanti per l`efficienza del sistema, evidenziando, al contempo, il rischio che la gravità della manovra possa imprimere una contrazione al reddito nazionale senza garantire quelle misure di immediata efficacia sulla domanda aggregata.
Considerare l`emergenza di finanza pubblica dal solo lato delle entrate e delle spese, infatti, rischia di produrre risultati effimeri sulle componenti strutturali, che si basano sul rapporto con il reddito disponibile.
Sulla base di tali considerazioni appare non più rimandabile uno sforzo per individuare misure specifiche in grado di avviare quei processi di crescita che consentano a interi settori di tornare a scommettere sul futuro e contribuire, in questo modo, alla crescita duratura dell`economia.
Con riferimento al settore delle costruzioni, l`Associazione ritiene, quindi, necessario:
– Rendere disponibili risorse adeguate alla realizzazione delle infrastrutture immediatamente realizzabili e diffuse sul territorio, quali quelle per la tutela e la sicurezza del territorio e degli edifici. Si tratta di opere di altissimo valore strategico, in grado, oltretutto, di offrire una risposta immediata alle emergenze del territorio e un che si adattano al tessuto dell`industria delle costruzioni;
– Garantire le condizioni per un corretto confronto concorrenziale e per la tutela giuridica delle imprese, sia attraverso il giusto pagamento per i lavori regolarmente eseguiti, sia con l`apertura dei mercati ancora sottratti alle regole della concorrenza.
– Completare il quadro di regole per la trasformazione urbana ed offrire le condizioni, economiche e fiscali, in grado di innescare processi di riqualificazione urbana, e dare l`avvio ad un grande Piano per le città.
Nel documento vengono illustrare le principali azioni in grado di incidere positivamente sulla capacità di crescita del settore delle costruzioni.
Si allega il Documento Ance
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