[Il Sole 24 Ore – 09/02/2012 – di Giorgio Santilli]
I costruttori. «Sul Cipe basta numeri gonfiati»
Ance: nel decreto recuperare scuole e sterilizzazione Iva
«Abbiamo applaudito al decreto legge sulle liberalizzazioni approvato dal Consiglio dei ministri per come ci è stato raccontato dal ministro Passera e dal viceministro Ciaccia. Poi scopriamo che, a valle del Consiglio dei ministri, il Tesoro e la Ragioneria hanno usato il solito strapotere di veto per eliminare le norme sull`Iva per l`invenduto e sul project financing nelle scuole. Credo sia ora di chiarire chi comanda, se il Consiglio dei ministri oppure qualche tecnico al ministero dell`Economia che sta esercitando poteri politici». Attacco durissimo del presidente dell`Ance, Paolo Buzzetti, che si rimangia gli apprezzamenti fatti al decreto liberalizzazioni e al governo e chiede al Parlamento che «la sterilizzazione dell`Iva per l`invenduto superiore a cinque anni e il project financing sulle scuole siano reinseriti in sede di conversione». Le dichiarazioni di Buzzetti sono a margine dell`audizione che ha tenuto alla commissione Industria del Senato, dove il presidente dei costruttori ha sottolineato altre misure positive che potrebbero essere migliorate: per esempio, quella che impone alle concessionarie autostradali di aumentare la quota di lavori da dare obbligatoriamente a gara dal 40% al 50%. «Da un governo così europeo in fatto di liberalizzazioni e apertura al mercato – dice Buzzetti – ci saremmo aspettati qualche grado di coraggio in più, magari facendo salire la quota da mettere in gara almeno al 60%».
La polemica dei costruttori si estende anche al modo in cui si comunicano le cifre degli investimenti approvati dal Cipe. «Se ci si fosse limitati a dire che dall`arrivo del governo sono stati sbloccati 8 miliardi di investimenti – dice Buzzetti – non potremmo far altro che concordare e plaudire a questo sforzo di chiarezza. Ma allora perchè tornare a parlare di 60 miliardi di somme impegnate? Sono cifre che non aiutano nessuno, creano solo una grande confusione».
Alla base del malumore fortissimo dei costruttori c`è soprattutto la norma sull`Iva relativa agli immobili invenduti che era presente nel testo approvato dal Consiglio dei ministri ed è poi sparita. Nell`Ance ha prodotto una vera sollevazione, soprattutto in quelle Regioni come Lombardia e Veneto dove il problema è avvertito maggiormente.
Non mancano le valutazioni fortemente positive per alcuni aspetti del decreto: le norme di limitazione dell`in house nei servizi pubblici locali, quelle sull`Autorità dei trasporti, l`ampio corredo di disposizioni destinate a favorire il project financing nelle costruzioni. «Preoccupazione», invece, per la norma che dispone il versamento presso le sezioni di tesoreria provinciale dello Stato di tutte le entrate delle regioni e degli enti locali. «A fronte del potenziale beneficio in termini di fabbisogno statale – ha detto Buzzetti alla commissione Industria – si segnala il rischio di un ulteriore rallentamento nel processo di pagamento da parte degli enti interessati dalla norma per lavori eseguiti».