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Chiesto al Governo di assumere iniziative per impegnare, almeno due miliardi di euro dei fondi sbloccati dall`Unione europea, a copertura del credito d`imposta per gli investimenti produttivi al Sud, nonchè per reintegrare le risorse Fas a favore del tessuto produttivo meridionale

Archivio, Governo e Parlamento

Ripristino degli strumenti di fiscalità di sviluppo per il Sud: Mozione alla Camera dei Deputati

28 Febbraio 2012
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è stata presentata, in Aula alla Camera dei Deputati, la Mozione (n. 1-00880, primo firmatario On. Dario Franceschini del PD) sulla riattivazione del credito d`imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.
Nelle premesse dell`Atto, dopo l`illustrazione dei dati sulla disoccupazione e sulla povertà, con particolare riferimento al Sud d`Italia, viene evidenziato tra l`altro che:
– “ nell`attuale fase di crisi è nel Mezzogiorno che si registrano gli effetti più devastanti sia in termini economici che sociali””;
– “il continuo ricorso al Fondo per le aree sottoutilizzate nazionale per la copertura di provvedimenti di carattere generale ha determinato nei fatti un`ulteriore divaricazione tra le condizioni economiche e sociali delle zone forti e quelle delle zone deboli””;
– “questa sistematica distrazione di fondi, valutabile nella somma di 35 miliardi di euro, oltre a compromettere il rispetto dell`originario vincolo di ripartizione delle risorse del fondo (si riconosceva alle regioni sottoutilizzate almeno l`85 per cento del complesso delle risorse) ha di fatto azzerato le politiche di sviluppo che le regioni del Sud realizzano solo grazie al trasferimento di fondi stanziati dal Governo centrale e dall`Unione europea. In una fase congiunturale così difficile, invece di supportare le imprese del Sud, il Governo pro tempore ha annullato di fatto per tre anni l`operatività del credito d`imposta, lasciando le aziende del Sud senza alcuna fiscalità di sviluppo””;
– “sul versante delle infrastrutture, gli investimenti indirizzati al Sud dalle aziende a capitale pubblico risultano gravemente sottodimensionate. Ugualmente preoccupante è la condizione delle altre opere pubbliche. Negli ultimi tre anni, ha denunciato Confindustria, la spesa pubblica destinata alle infrastrutture ha registrato un crollo del 35 per cento. Un allarme a cui si sono uniti anche i costruttori dell`Ance, secondo i quali nel solo 2011 le dotazioni per le opere medio-piccole scenderanno del 14 per cento””;
– “per sostenere i Paesi in maggiore difficoltà, la Commissione europea ha recentemente varato una modifica alle regole dei fondi strutturali destinati agli investimenti produttivi nelle aree sottoutilizzate. In particolare, Bruxelles ha concesso all`Italia di abbassare la quota di cofinanziamento nazionale dal 50 al 25 per cento. Una opportunità che determina lo sblocco di 8 miliardi di risorse europee che devono dare concretezza a una politica di sviluppo e di convergenza delle aree deboli””;
– “il recente via libera della Commissione europea all`utilizzo dei fondi strutturali per la copertura dei crediti d`imposta per l`occupazione al Mezzogiorno apre a una nuova e importante possibilità di destinare fondi europei al finanziamento di strumenti di fiscalità di sviluppo””;
– “il piano di azione coesione, presentato a dicembre 2011 dall`attuale Governo rappresenta il primo passo in tre anni verso le zone deboli del Mezzogiorno. L`obiettivo immediato, come è noto, riguarda il salvataggio di quasi due miliardi di fondi non impegnati che rischiano di andar via a causa del disimpegno automatico previsto da Bruxelles. Per scongiurare il rischio di perdere questi fondi, l`Esecutivo ha riorganizzato e concentrato 3 miliardi di euro «in scadenza» su quattro priorità. Si va dal potenziamento della rete ferroviaria (1,5 miliardi) al piano scuola (1 miliardo), dall`agenda digitale (400 milioni) al credito d`imposta per le nuove assunzioni (140 milioni)“;
– “è necessario un potenziamento del credito d`imposta nazionale per l`occupazione, fermo alla somma esigua di 140 milioni di euro, e per la reintroduzione dell`automatismo del credito d`imposta per gli investimenti produttivi. Bisogna cogliere l`occasione offerta dall`Europa di utilizzare risorse europee in questa direzione impiegando una quota rilevante dello stanziamento disposto dalla manovra finanziaria varata a dicembre 2011 di un fondo di cofinanziamento capace di sbloccare diversi miliardi in tre anni. Secondo stime della Ragioneria dello Stato, se 2 miliardi di euro di questa dotazione venissero utilizzati sul credito d`imposta per gli investimenti sarebbe possibile creare oltre 200 mila posti di lavoro produttivo nelle zone più deboli del Meridione, con effetti immediati sui consumi e sulla crescita di tutto il Paese””.
Tra gli impegni al Governo chiesto, tra l`altro, di:
– “assumere iniziative volte a impegnare almeno due miliardi di euro dei fondi sbloccati dall`Unione europea a copertura del credito d`imposta per gli investimenti produttivi al Sud“;
– “a riprendere le linee della mozione 1/300 disattesa dal precedente Governo e, in particolare, ad assumere iniziative per reintegrare le risorse impegnate del Fas per destinarle a un programma di coesione nazionale incentrato sul rilancio del tessuto produttivo meridionale che preveda anche il finanziamento e la realizzazione di una adeguata rete infrastrutturale materiale e immateriale””;
– “a utilizzare l`intera dote dei fondi nazionali risultante dall`abbassamento della quota di cofinanziamento, per realizzare fiscalità di sviluppo e investimenti produttivi nel Mezzogiorno, posto che la distrazione di questa dote su altri capitoli di spesa si configurerebbe come l`ennesima sottrazione di risorse stanziate specificamente per il rilancio delle zone deboli del Sud“;
– “a utilizzare l`intera dote messa a disposizione dall`Unione europea specificamente per il credito d`imposta e per l`occupazione al Sud“.
Si allega la Mozione n. 1-00880

5674-Mozione n.1-00880.pdfApri
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