Presentata in Aula della Camera dei Deputati un`interpellanza urgente (
2-01343 – primo firmatario l`On. Antonio Salvatore Germanà del Gruppo parlamentare PdL) in cui vengono richiamati i dati dell`
ANCE secondo cui i tempi medi di pagamento dei lavori pubblici da parte della P.A., in qualità di committente, hanno raggiunto nel secondo semestre 2011, la soglia degli otto mesi (si veda al riguardo la notizia del 6 febbraio 2012.)
Nell`Atto viene chiesto al Governo, tra l`altro:
-“se intenda assumere iniziative normative per attuare la soluzione trasparente e generale di compensare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese con i debiti che le stesse hanno nei confronti del fisco e della previdenza””;
– “se intenda assumere iniziative normative per rendere possibile l`utilizzo dei crediti scaduti quale garanzia verso le pubbliche amministrazioni, non solo per la fornitura di beni e servizi, ma anche per la concessione di agevolazioni, evitando la stipula da parte degli imprenditori di costosi contratti bancari o assicurativi che certificano la loro solvibilità piena e tempestiva””;
– “se intenda valutare l`opportunità di affidare ad un organismo ad hoc super-partes già esistente, onde evitare ulteriori aggravi a spese della finanza pubblica, le funzioni di tutela delle imprese e degli imprenditori vittime dei pagamenti ritardati.
Nella seduta del 9 febbraio u.s., il Sottosegretario di Stato per l`istruzione, Marco Rossi Doria ha risposto alla suddetta interpellanza ricordando le iniziative fino ad ora attuate, tra cui:
– l’ articolo 28-ter del decreto del Presidente della Repubblica 602/1973, n. 602, e l’articolo 17 del decreto legislativo 241/1997, tese a garantire la possibilità per il contribuente di compensare un credito d`imposta, rispettivamente, con un debito iscritto a ruolo ovvero con taluni debiti di natura fiscale o previdenziale;
– la legge recante «Norme per la tutela della libertà d`impresa. Statuto delle imprese», approvata lo scorso novembre, che all`articolo 10, prevede che il Governo adotti, entro 12 mesi dall`entrata in vigore, un decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo n. 231 del 2002, per l`integrale recepimento della direttiva comunitaria 2011/7/CE, relativa alla lotta contro ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi: in primo luogo, il contrasto degli effetti negativi della posizione dominante di imprese sui propri fornitori o sulle imprese sub-committenti, in particolare nel caso in cui si tratti di micro, piccole e medie imprese; in secondo luogo, la possibilità per l`Autorità garante della concorrenza e del mercato di procedere ad indagini ed intervenire in prima istanza con diffide e comminare sanzioni relativamente a comportamenti illeciti messi in atto da grandi aziende;
– il decreto «Cresci Italia» che all`articolo 35, introduce la possibilità per i creditori delle amministrazioni statali di richiedere il pagamento in titoli di Stato e mette a disposizione un plafond di 5,7 miliardi di euro. In particolare, la quota di 4,7 miliardi di euro è destinata all`estinzione dei crediti connessi alle transazioni commerciali per l`acquisizione di servizi e forniture, iscritti quali residui passivi perenti, mentre la restante dote di 1 miliardo di euro è messa a disposizione per rimborsare forniture relative a consumi intermedi maturati al 31 dicembre 2011;
– l`articolo 9, comma 3-bis, del decreto-legge 185/2008, prevede che, su istanza del creditore di somme dovute per somministrazione, forniture e appalti, le regioni e gli enti locali certifichino se il credito di un`impresa nei confronti della pubblica amministrazione, sia certo, liquido ed esigibile per consentire al creditore la cessione pro soluto a favore di banche o intermediari finanziari.
Il Sottosegretario ha, quindi, preannunciato che il Governo è orientato ad estendere la portata delle suddette norme e ad agevolarne l`applicabilità. In particolare, intende velocizzare le procedure di pagamento a favore delle imprese, attraverso misure volte a:
– centralizzare la tesoreria per dare ordine all`iter dei pagamenti dei debiti, arrivando ad un`uniformità di procedure di pagamento dell`amministrazione centrale e di quella periferica;
– allineare, nel bilancio pubblico, competenza e cassa;
– rivedere il sistema di gestione delle fatture per arrivare a procedure più efficienti ed applicare un sistema di premialità verso le amministrazioni virtuose.
Sulla questione la segreteria del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio ha comunicato che il direttore generale della Banca d`Italia, il dottor Saccomanni, in sede di audizione resa in data 31 gennaio 2012, ha dichiarato che: «Il Consiglio direttivo della BCE ha favorito il ricorso al suo rifinanziamento adottando misure eccezionali per preservare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria; ha introdotto operazioni di durata triennale a tasso fisso e integrale accoglimento della domanda; ha deciso di ampliare ulteriormente la gamma di attività stanziabili per il rifinanziamento, estendendo i criteri di accettabilità dei crediti; ha ridotto dal 2 all`1 per cento il coefficiente di riserva obbligatoria».
Ha, poi, ricordato l`iniziativa assunta dal Governo italiano che ha introdotto garanzie pubbliche sulla raccolta a medio termine delle banche. Tale misura aumentando il flusso di liquidità che affluisce al sistema bancario, attenua le tensioni sul fronte della raccolta e permette agli intermediari di espandere il credito e di investire in titoli.
A tal fine, la Banca d`Italia controlla su base settimanale, anche giornaliera in periodi di particolare tensione, la situazione di liquidità a breve termine dei principali gruppi bancari.
Si allega il testo dell`interpellanza e la relativa risposta.
5617-Testo interpellanza e relativa risposta (2-01343).pdfApri