CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del
13 aprile n. 23, ha approvato in via preliminare, tra l’altro, il seguente provvedimento:
-un decreto legge sulla riforma della protezione civile che tornerà al Consiglio dopo l’esame da parte della Conferenza Unificata che si terrà il 19 aprile.
Nel provvedimento sono specificati, attraverso una ridefinizione, i compiti del Servizio nazionale di protezione civile, nonché chiarite le tipologie di rischio distinte in tre categorie.
Viene, altresì, disciplinato lo stato di emergenza e il relativo potere di ordinanza. Al riguardo, viene previsto che durante la fase dell’emergenza il potere di ordinanza è esercitato dal Capo del Dipartimento della protezione civile, se a ciò delegato dal Presidente o dal Ministro. Le ordinanze sono emanate acquisita l’intesa della Regione interessata. Tali ordinanze possono disporre esclusivamente in ordine all’organizzazione degli interventi di urgente soccorso e di assistenza ai soggetti colpiti dall’evento, nonché di quelli provvisionali indispensabili alle prime necessità e nei limiti delle risorse disponibili. Le ordinanze emanate entro i primi 20 giorni dall’evento sono immediatamente esecutive e sono emanate senza il concerto del MEF, al quale sono comunicate per una verifica i cui esiti saranno comunicati al Presidente del Consiglio. In questa fase il Capo della protezione civile agisce con massima flessibilità e libertà, senza bisogno di acquisire concerti o visti preventivi. Dopo i primi 20 giorni dall’evento le ordinanze devono ricevere il concerto del MEF limitatamente ai profili finanziari. Entro 10 giorni dalla fine dell’emergenza il Capo della protezione civile disciplina con ordinanza il passaggio all’amministrazione ordinaria. Nei 6 mesi successivi può tuttavia emanare disposizioni derogatorie alle procedure per l’affidamento di contratti pubblici.
Le gestioni commissariali che operano già all’entrata in vigore della riforma non vengono prorogate o rinnovate, fatte salve alcune eccezioni, debitamente motivate. Il Presidente del Consiglio o, per sua delega, il Ministro dell’Interno, individuerà le amministrazioni pubbliche che subentreranno con poteri ordinari nella gestione dei finanziamenti esistenti. Le attuali gestioni commissariali relative a situazioni di emergenza sono indicate nell’allegato al comunicato.
Il Consiglio dei Ministri ha, altresì, esaminato alcune leggi regionali.
Ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale, in particolare, delle seguenti:
– legge della Regione Toscana n. 6 del 17 febbraio 2012 “Disposizioni in materia di valutazioni ambientali. Modifiche alla l.r. 10/20’10, alla l.r. 49/1999, alla l.r. 56/2000, alla l.r. 61/2003 e alla l.r. 1/2005” in quanto contiene una disposizione che prevede per gli interventi edilizi privati una procedura di valutazione di impatto ambientale difforme rispetto alla disciplina statale;
– legge Regione Veneto n. 9 del 24 aprile 2012 “Modifiche alla legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 recante disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche e successive modificazioni” in quanto contiene disposizioni in contrasto con i principi fondamentali in materia di governo del territorio e di protezione civile.
Ha deliberato la non impugnativa, tra le altre, delle seguenti leggi:
– Legge Regione Puglia n. 1 del 20 febbraio 2012 “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale 30 luglio 2009, n. 14 (Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale).”
– Legge Regione Veneto n. 10 del 24 febbraio 2012 “Regionalizzazione del patto di stabilità interno.”
– Legge Regione Friuli Venezia Giulia n. 2 del 27 febbraio 2012 “ Norme in materia di agevolazione dell’accesso al credito delle imprese.”
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del
16 aprile n. 24, ha approvato, tra l’altro, i seguenti provvedimenti:
– il disegno di leggesulla delega fiscale per correggere alcuni aspetti critici del sistema fiscale italiano, al fine di renderlo più equo, trasparente ed orientato alla crescita economica. Tra le disposizioni previste: misure di contrasto all’evasione e all’elusione per il riordino dei fenomeni di erosione fiscale, riforma del catasto dei fabbricati emisure sulla fiscalità ambientale;
– un decreto che recepisceuna direttiva comunitaria del 2009 e integra le previsioni del Testo unico dell’immigrazione del 1998, in tema disanzioni a carico dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
In particolare, il nuovo regime sanzionatorio prevede che il datore di lavoro che sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per i reati tra gli altri, di intermediazione illecita, di sfruttamento del lavoro o di assunzione di lavoratori privi di permesso di soggiorno ovvero con permesso scaduto, non potrà poi ottenere il nulla osta a successive attività imprenditoriali. Lo schema di decreto, approvato in via preliminare, sarà inviato al parere delle Commissioni parlamentari;
– un disegno di legge sulla riorganizzazione dell’ENIT (Agenzia nazionale per il turismo) per la promozione del turismo all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese.