Si trasmette alle imprese e alle Associazioni quanto segnalato dall’Ambasciata d’Italia a Dar Es Salaam, per il tramite della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, circa l’odierna situazione infrastrutturale e le opportunità nel settore in Tanzania.
Circa il settore energetico, la Tanesco (Tanzania Electric Supply Company), società di Stato che detiene il monopolio della distribuzione di energia elettrica in Tanzania, starebbe continuando a razionare il servizio in quanto non avrebbe i fondi necessari a pagare la società privata IPTL (Independent Power Tanzania Limited), proprietaria di alcune centrali termoelettriche funzionanti a gasolio che, a causa dell’elevato costo dei derivati del petrolio sul mercato internazionale, vende a caro prezzo la propria energia.
Nonostante l’aumento nella produzione di energia elettrica degli ultimi anni, questa non sarebbe sufficiente a soddisfare le aumentate esigenze di un Paese in pieno sviluppo economico. Secondo la Tanesco, sarebbero necessari oltre 600 milioni di Euro per poter far fronte all’attuale situazione di emergenza energetica.
Sempre in tema di disponibilità energetica, durante l’African Ministerial Conference on the Environment di qualche settimana fa, sarebbe stato messo in luce l’enorme potenziale delle energie rinnovabili in Tanzania, comprendendo le fonti di energia solare, geotermica, idrica, eolica e derivante dalle biomasse.
Circa il settore idrico, gestito in regime di monopolio dalla società di Stato Dawasco, per far fronte alla penuria di acqua canalizzata ad uso urbano, la Dawasa (Dar-es-Salaam Water and Sewerage Authority) ha recentemente approvato un piano a lungo termine (25 anni) riguardante la fornitura di acqua pulita in tutta la zona costiera della capitale economica Dar Es Salaam.
Si segnala che, nel marzo 2012, l’Unione Europea ha siglato un accordo col Governo tanzano per assegnare, nell’ambito del progetto Millenium Development Goals Initiative, uno stanziamento di 51 milioni di euro per il miglioramento dell’accesso all’acqua potabile e all’igiene nel Paese.
Circa il settore stradale, le infrastrutture esistenti sarebbero inadeguate a soddisfare la domanda di una popolazione sempre più incline all’urbanizzazione. Le Autorità locali intenderebbero affrontare il problema del traffico automobilistico nella capitale economica Dar-es-Salaam, attraverso la costruzione di strade sopraelevate ai principali incroci della città (Tazara, Ubungo, Magomeni, Fire, Kamata, Chang’ombe Road) ed un tratto di 21 Km fra le zone di Kivukoni e Kimara. Il relativo contratto è da poco stato affidato alla società tedesca Straberg, nell’ambito del progetto denominato DART (Dar Rapid Transit), il cui valore è stimato pari a 110 milioni di Euro e la cui durata dei lavori si prevede sarà di 36 mesi.
Un altro progetto in corso consiste nella costruzione di un ponte fra la parte di Dar Es Salaam denominata Kivukoni e la zona denominata Kigamboni, separate da un braccio di mare attualmente servito da un servizio di traghetti congestionato. Il relativo contratto, del valore di 136 milioni di US$, è stato recentemente affidato alla società China Railways Construction Engineering Group, Il progetto, che si prevede sarà completato in 36 mesi, sarà finanziato al 60% dal National Social Security Fund (NSSF) tanzano e per il restante 40% con fondi governativi locali. Il progetto è della società egiziana Arab Consulting Engineers.
Circa il settore ferroviario, sarebbero in corso negoziazioni fra i Governi della Tanzania e dello Zambia per la ricapitalizzazione della TAZARA (Tanzania-Zambia Rialways), società che gestisce la linea ferroviaria costruita dai cinesi per collegare i due Paesi, dalla città portuale di Dar Es Salaam in Tanzania a quella di Kapiri Mposhi nello Zambia. Nel mese di giugno p.v. si riuniranno i rispettivi Consigli dei Ministri di Tanzania e Zambia per decidere le azioni da intraprendere, che non escludono una ricapitalizzazione privata.
La situazione della società è critica (inadeguatezza della linea, insufficienti ed obsoleti vagoni e locomotive), tale da rendere precario e saltuario il servizio di trasporto fra i due Paesi, sia quello passeggeri che quello merci. Il Governo cinese ha recentemente concesso un prestito alla Tanzania di circa 40 milioni di US$ per l’acquisto di 90 nuovi vagoni e 6 locomotive. L’arrivo dei primi vagoni a fine dicembre 2011, così come quello delle locomotive, previsto per aprile 2012, pongono una seria ipoteca per l’allocazione di ulteriori fondi a sostegno della rinascita del trasporto ferroviario tanzano.
Si segnala, infine, che la Banca Europea per gli Investimenti ha recentemente stanziato un fondo a favore del Governo tanzano pari a 50 milioni di US$, ad un tasso del 2% ripagabile in 20 anni, per il settore dei trasporti. Il Governo tanzano, che in un primo tempo aveva proposto di allocare tali risorse per ripristinare le piste di 5 aeroporti regionali (Bukoba, Kigoma, Shinyanga, Sumbawanga e Tabora), ha in un secondo tempo deciso di destinare la cifra alla ristrutturazione del trasporto ferroviario. Fra i progetti ferroviari che potrebbero beneficiare di questo stanziamento vi è la linea gestita dalla TAZARA e quella che collega Dar-es-Salaam con Mwanza, sul lago Vittoria, seconda città del Paese per importanza.