[Il Sole 24 Ore – 06/06/2012 – di Mauro Salerno]
Consiglio dei ministri. Varato il Dl che scongiura il blocco delle grandi opere
Appalti, proroga di 6 mesi per i vecchi certificati
Alla fine la «bomba certificati lavori» è stata disinnescata. Ma non con una soluzione immediata del problema che agitai sonni di migliaia di costruttori: piuttosto con una nuova proroga che rinvia di altri 180 giorni il regime transitorio previsto dal regolamento appalti (il Dpr 207/2010), dopo i sei mesi in più già concessi a fine dicembre.
Il problema, ricordiamolo, riguarda l`obbligo delle imprese di rintracciare, presso la Pa, i documenti relativi ai vecchi appalti per poter ottenere il via libera alle gare pubbliche che prevedono lavori, dagli impianti al restauro, inclusi nelle cosiddette «categorie variate» (Og11, Os2, Os7, Os8, Os12, Os18, Os21). Il termine per mettersi in regola, sarebbe scaduto il prossimo 8 giugno. Il rischio, denunciato dalle imprese, riguardava la possibilità di acquisire nuovi lavori, ma anche che qualche stazione appaltante, per tutelarsi, potesse decidere addirittura di fermare i cantieri assegnati sulla base della qualificazione nelle vecchie categorie.
La soluzione uscita da un Consiglio dei Ministri lampo, convocato ieri sera per approvare in tutta fretta un provvedimento d`urgenza capace di scongiurare il rischio di blocco del mercato, è stata quella di rinviare la questione di altri sei mesi. In questo lasso di tempo, il ministero delle Infrastrutture, sentita l`Autorità di vigilanza, dovrà mettere a punto un provvedimento con modalità semplificate per la riemissione dei certificati lavori da parte delle stazioni appaltanti.
Una strategia – proroga e decreto – che va incontro alla soluzione caldeggiata dalle imprese di costruzione alle prese con la difficoltà di trovare i documenti relativi a circa 25mila certificati lavori per vecchi cantieri, spesso risalenti a più di dieci anni fa. Resta, invece, irrisolto il nodo della categoria Og11, campo di attività delle imprese specializzate nel settore degli impianti che vedono così sfumare l`ipotesi di un alleggerimento immediato dei requisiti di qualificazione previsti dal nuovo Regolamento, molto più severi di quelli attuali.
Del resto, non è detto che per arrivare auna soluzione definitiva le imprese debbano davvero attendere sei mesi. Tra le ipotesi c`è anche quella che il decreto approvato ieri serva solo come provvedimento-ponte, in attesa di un emendamento capace di mettere una toppa definitiva alla questione in sede di conversione parlamentare del decreto Infrastrutture, con la «cura Passera» per il rilancio del settore, che potrebbe essere esaminato dal Governo già venerdì.
Il decreto approvato dal Governo rinvia di un anno anche l`entrata in vigore della garanzia globale di esecuzione sulle grandi opere, dopo che banche e assicurazioni avevano fatto sapere di non essere in grado di assicurare l`emissione del cosiddetto performance bond. L`obiettivo, questa volta, è scongiurare il blocco delle maxi-gare. Il performance bond sarebbe infatti diventato obbligatorio per gli appalti integrati superiori a 75 milioni e per tutte le opere affidate a general contractor. Le stazioni appaltanti avrebbero poi avuto la facoltà di richiedere la garanzia anche sulle opere oltre 100 milioni. L`appuntamento slitta all`8 giugno 2013.