Lo scorso 29 maggio il Presidente dell`Inps ha presentato il Rapporto annuale dell`Istituto, relativo all`anno 2011.
L`analisi sulle imprese relativa al tasso di occupazione ha consentito di rilevare, con riferimento al settore industriale e, più in particolare, a quello del settore edile, una flessione rispettivamente dell`1% e del 4,4% rispetto al 2010.
Nell`ambito dell`attività di vigilanza e di contrasto al lavoro nero e irregolare, sono state effettuate 73.722 visite ispettive, con conseguenti 57.224 accertamenti di irregolarità.
Le imprese irregolari e i lavoratori autonomi non iscritti sono stati complessivamente 14.077, mentre i lavoratori irregolari e in nero sono risultati essere 56.660. Gli accertamenti hanno consentito di recuperare 602 milioni di contributi evasi, ai quali devono essere aggiunti 180 milioni di euro di somme accessorie e 199 milioni di euro risparmiati a seguito dell`annullamento dei rapporti di lavoro ritenuti fittizi.
Per ciò che concerne i trattamenti pensionistici, l`Istituto conferma che il numero complessivo delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2011 è pari a 15.629.790, cui si aggiungono oltre 2,7 milioni di provvidenze economiche erogate agli invalidi civili. La spesa per pensioni e connessi trattamenti di famiglia nel 2011 risulta pari nel complesso a 195,8 miliardi di euro così ripartiti: 170,5 miliardi di euro per trattamenti previdenziali e 25,3 miliardi di euro per trattamenti di natura assistenziale (tra questi, 16,7 miliardi di euro per erogazioni a favore di invalidi civili). Il 52% dei pensionati INPS (7,2 milioni di persone) riceve una o più prestazioni per un importo medio totale mensile inferiore a 1.000 euro e il 24% (3,3 milioni) è titolare di un reddito pensionistico compreso tra 1.000 e 1.500 euro mensili.
Relativamente alla prestazioni a sostegno del reddito, le ore autorizzate di Cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga sono state complessivamente 973,2 milioni, ossia il 18,8% in meno rispetto al 2010. Del monte ore autorizzato, sono 229,4 milioni quelle relative alla cassa ordinaria, oltre 423 milioni quelle di cassa straordinaria e 319 milioni per la deroga. Rispetto al 2010, si può notare una flessione in tutte e tre le prestazioni. In particolare, del 32,86% per quanto riguarda la Cig ordinaria, di oltre il 12% della Cig straordinaria e di oltre il 13% quella in deroga.
Ad un generale miglioramento nel settore dell`industria e artigianato è corrisposto un complessivo peggioramento nel settore dell`edilizia. Infatti, sebbene la richiesta di Cigo abbia evidenziato una flessione pari al 9,3%, le ore autorizzate in edilizia sia per la cassa integrazione straordinaria (+97,4%) sia per quella in deroga (+ 72,5%) sono risultate in aumento. Sempre con riferimento all`edilizia, il rapporto annuale 2011 rileva che sul totale delle attività al livello nazionale, il 51,3% delle ore autorizzate ha avuto come destinazione le regioni dell`Italia settentrionale, il 20,5% quelle dell`Italia centrale ed il 28,2% l`Italia meridionale e le isole. Se si considerano le variazioni percentuali su base annua e cioè il dato 2011 sul dato 2010 a seconda dell`area geografica considerata, si evidenziano, per l`edilizia, nelle regioni del Nord, un aumento dell`8,9%, nelle regioni del Centro del 23,7%, mentre Sud ed Isole fanno registrare una diminuzione del 3,8%.
Con riferimento agli importi erogati nel 2011, la spesa complessiva per la prestazione di Cigo è risultata pari ad euro 1.294, di cui 796 milioni per prestazioni e 498 milioni per la relativa contribuzione figurativa, a fronte dei 2.710 milioni di euro di contributi incassati.
Per i trattamenti di disoccupazione la spesa complessiva è risultata pari ad euro 11.648 milioni, di cui 6.544 milioni per prestazioni e 5.104 milioni di euro per la contribuzione figurativa, mentre i contributi incassati per tale prestazione sono risultati essere pari a 3.841 milioni di euro.
Infine, per quanto riguarda le prestazioni socioassistenziali, gli interventi a sostegno dei lavoratori hanno determinato nel 2011 una spesa di 2.804 milioni di euro per maternità, allattamento e congedi parentali, mentre una quota pari a 4.201 milioni di euro ha riguardato gli assegni al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti e 2.050 milioni di euro la spesa per le giornate di assenza per malattia.
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