La regionalizzazione del patto di stabilità interno rappresenta uno dei principali strumenti a disposizione delle Regioni per limitare gli effetti negativi del patto e favorire lo sblocco dei pagamenti alle imprese, in particolare nel campo dei lavori pubblici.
Uno strumento che già nel 2011 ha consentito di liberare 1,2 miliardi di euro di pagamenti in 13 Regioni (cfr. estratto dell’Osservatorio Congiunturale curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi) e permesso, come sottolineato dalla Corte dei Conti, di allievare le tensioni sul sistema economico locale.
Per questo motivo, l’Ance ha chiesto un rafforzamento dello strumento nel 2012.
In questo senso, il Senato, in sede di conversione in legge del decreto sulla “spending review 2” (DL 95/2012), ha approvato una disposizione (art.16 commi 12 bis-sexies) che introduce un notevole incentivo alla regionalizzazione prevedendo l’attribuzione di un premio – fino a un importo complessivo di 800 milioni di euro – alle Regioni che attuano lo strumento nella componente di compensazione verticale.
Ciò comporta che le Regioni che, nel 2012, cedono spazi finanziari ai Comuni del proprio territorio, ricevono un contributo pari all’83,33% degli spazi ceduti. A titolo di esempio una Regione che cede 60 milioni di euro di autorizzazioni a pagare riceve risorse per 50 milioni di euro. In alte parole, a fronte della cessione di risorse virtuali, le Regioni acquisiscono risorse effettive, da destinare all’estinzione anticipata del proprio debito.
Analogo premio -nella misura del 100% degli spazi ceduti e fino a un massimo di 200 milioni di euro- è stato previsto per i Comuni che cedono spazi ad altri Comuni (compensazione orizzontale).
Alla luce di queste nuove disposizioni, la regionalizzazione non appare più soltanto come un meccanismo a disposizione delle Regioni per aumentare, a costo zero, i pagamenti alle imprese del proprio territorio ma anche come un’opportunità per le stesse Regioni di acquisire nuove risorse in un contesto di taglio drastico ai trasferimenti statali.
La norma rappresenta, tra l’altro, l’unica concessione del Governo a fronte delle pressanti richieste di allentamento del patto di stabilità interno. Ciò a conferma del fatto che, ad oggi, la regionalizzazione del patto rappresenta il principale –se non l’unico- strumento per limitare gli effetti negativi del patto in attesa di una eventuale modifica delle regole europee (esclusione degli investimenti dal Patto) così come già sollecitata in sede europea dall’Esecutivo nazionale.
In allegato sono disponibili l’estratto dell’Osservatorio Congiunturale relativo al Patto di stabilità interno e alla sua regionalizzazione nonché l’estratto della norma approvata nell’ambito del DL “spending review 2”
7491-2-DL spending review 2-Regionalizzazione Patto.pdfApri
7491-1-Osservatorio ANCE-Patto di stabilità interno.pdfApri