[Il Sole 24 Ore – 02/07/2012 – di Francesco Prisco]
Beni culturali. Entro luglio al via in Calabria i primi bandi del pacchetto di interventi da 143 milioni per ristrutturare 16 poli
Maxi-piano per i musei del Sud
Prima tranche di un programma da 406 milioni, in buona parte stanziati dalla Ue
Partiranno entro fine luglio i primi bandi per la creazione dei Poli museali di eccellenza del Mezzogiorno e riguarderanno la riqualificazione dei siti archeologici calabresi di Sibari e Locri, ossia quelli per cui le attività di progettazione risultano in fase maggiore avanzamento. In ogni caso, i ministeri di Beni culturali e Coesione contano di bandire entro fine 2013 tutti i circa quattrocento interventi previsti, per un valore di complessivi 406 milioni, di cui 330 milioni stanziati dall`Ue e 79 milioni frutto della delibera Cipe del 23 marzo scorso.
Lo si è appreso solo una manciata di giorni fa a Roma, a margine del convegno “MuMex: Culture d`Italia” cui hanno preso parte i ministri Lorenzo Ornaghi e Fabrizio Barca. Un evento che aveva proprio lo scopo di illustrare pubblicamente i risultati del lavoro compiuto in questi mesi dai due dicasteri competenti e da Invitalia, soggetto attuatore. L`idea di base consiste nel riqualificare l`offerta di musei e siti archeologici del Mezzogiorno (al netto di Pompei, già interessato da un intervento specifico da 105 milioni) già dotati di un patrimonio culturale importante e interessati da consistenti flussi di visitatori, organizzandoli appunto in Poli museali d`eccellenza attraverso il miglioramento degli standard di accoglienza turistica, il rafforzamento delle relazioni con il territorio, nonché la ricerca di modelli gestionali che garantiscano il giusto equilibrio tra tutela e promozione.
I progetti pronti al lancio sono 16 e, presi insieme, valgono 143 milioni. Il più sostanzioso, finora, riguarda Sibari: qui con interventi per 23 milioni si conta di ristrutturare il museo, riqualificare l`area archeologica anche mediante l`adozione di trincee drenanti e creare un laboratorio di archeologica sperimentale. Sforzi consistenti (17 milioni) per Taranto, dove gli interventi riguarderanno il Museo archeologico nazionale, le antiche mura messapiche e il sito di Saturo di Marina di Leporano. Investimenti per 15 milioni toccheranno poi il Museo archeologico di Napoli: il restyling delle sale delle collezioni egizia ed epigrafica, il nuovo allestimento dell`ala occidentale del piano terra, ma anche il restauro dell`orologio sul torrino. Tra Siracusa e Ragusa andranno quindi investimenti per 14 milioni. Da segnalare anche fondi per cinque milioni che serviranno alla realizzazione del nuovo museo de L`Aquila.
Di sicuro innovativo si è rivelato il “metodo”. “Nel caso dei poli museali – ha spiegato il ministro per la Coesione Barca – si è virtuosamente partiti dai progetti per arrivare ai fondi. Qui si tratta di valorizzare patrimonio e identità culturali forti, anche creando una rete di servizi di qualità. I più importanti obiettivi, che devono essere misurabili, sono l`alto standard di legalità, dei restauri che possano essere stabili per i prossimi venti anni, il rispetto dei tempi di realizzazione e un processo partecipativo da attuare con le popolazioni”.
Nell`ambito delle sue iniziative di promozione di sviluppo, Invitalia ha poi ideato un`iniziativa per stimolare la nascita di nuove imprese, facendo ricorso agli incentivi per l`autoimpiego e l`autoimprenditorialità (dlgs. 185/2000). Un progetto molto apprezzato dal ministro dei Beni culturali Ornaghi, secondo il quale “i poli culturali possono rappresentare così il luogo dove sviluppare una nuova imprenditorialità giovanile” grazie a misure agevolative che si rivolgono “agli aspiranti imprenditori, soprattutto giovani e creativi, nei settori della cultura e del turismo per la realizzazione di un ricambio generazionale e la formazione di una diversa imprenditorialità”.
Per l`ad di Invitalia Domenico Arcuri, “ottenere risultati concreti nel Mezzogiorno è possibile e lo dimostra il fatto che abbiamo aperto la strada alla realizzazione tangibile di interventi, nonostante le condizioni spesso molto difficili delle aree in cui il progetto opera. Questi risultati sono il frutto di una costante e proficua collaborazione della nostra Agenzia con il Mibac, il Dps e le soprintendenze locali per portare avanti il progetto. Una collaborazione non banale – conclude il manager di Stato – che ci ha consentito anche di razionalizzare i tempi a disposizione”.