Nel contesto di gravissima crisi del settore delle costruzioni, l’inaccettabile fenomeno dei ritardati pagamenti dei lavori da parte della Pubblica Amministrazione rappresenta un elemento di estrema criticità che mette a rischio la sopravvivenza delle imprese di costruzioni operanti nel mercato dei lavori pubblici.
Un fenomeno che estende i suoi effetti devastanti su tutta la filiera, creando i presupposti per l’insolvenza di migliaia di imprese.
La dimensione finanziaria dei ritardi di pagamento della P.A. alle imprese che realizzano lavori pubblici, infatti, è in costante crescita ed ha raggiunto i 19 miliardi di euro. Di questi circa il 62% corrispondono a debiti che gli enti locali hanno nei confronti delle piccole e medie imprese di costruzioni che operano sul territorio.
Oltre la crescita della dimensione finanziaria del fenomeno preoccupa il continuo aumentare dei tempi di pagamento. Secondo l’indagine effettuata dall’Ance presso le imprese associate, a maggio 2012, i tempi medi di pagamento dei lavori pubblici sono stati pari a 7 mesi (208 giorni contro i 189 di un anno fa) e le punte di ritardo hanno ampiamente superato i 24 mesi.
Questa situazione di estrema sofferenza nei pagamenti dei lavori pubblici è stata determinata principalmente dal Patto di stabilità interno, dalle crescenti difficoltà finanziarie degli enti appaltanti e da una generale inefficienza della P.A. ed ha costretto le imprese a fare intenso ricorso all’utilizzo di strumenti finanziari, con conseguente aggravio di costo, a dilazionare i tempi di pagamento ai fornitori nonché a fortemente ridimensionare l’attività di impresa (riduzione investimenti e del numero di dipendenti).
In questo contesto, le misure adottate dal Governo per accelerare i pagamenti hanno riguardato prevalentemente lo smaltimento dei debiti maturati dalla Pubblica Amministrazione per contratti di servizi e forniture, senza fornire soluzioni efficaci al problema dei ritardati pagamenti nei confronti delle imprese di costruzioni.
Anche per questo motivo, il 15 maggio 2012, l’Ance ha organizzato un’iniziativa senza precedenti, il D.Day (dove D. sta per Decreto ingiuntivo), con la quale il sistema delle costruzioni ha dimostrato la determinazione di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per far valere i propri diritti e, allo stesso tempo, sensibilizzare l’opinione pubblica su una condotta inaccettabile dello Stato che, da una parte, impone alle imprese e ai cittadini sacrifici immani e, dall’altra, non è disposto neanche ad onorare i propri impegni.
Sul territorio, il fenomeno dei ritardati pagamenti è provocato principalmente dal Patto di stabilità interno che limita fortemente la capacità di investimento degli enti locali sia in termini di pagamenti in conto capitale che di nuovi investimenti.
Cresce infatti la dimensione finanziaria delle risorse che le amministrazioni hanno a disposizione nelle loro casse ma il cui utilizzo risulta bloccato dal Patto (13,5 miliardi di euro di investimenti in conto capitale tra Comuni e Province) ed il numero degli enti con pagamenti in sofferenza (circa il 75% del totale).
In un tale contesto, e considerato l’ulteriore irrigidimento del Patto di stabilità interno e l’estensione delle rispettive regole a tutti gli enti locali entro il 2014, appare indispensabile rafforzare ulteriormente lo strumento della regionalizzazione del Patto, e definire regole regionali in grado di premiare gli investimenti in conto capitale, stimolando la compressione delle spese correnti inutili degli enti locali.
La regionalizzazione del Patto di stabilità interno può quindi diventare uno strumento potente per mettere fine alla tendenza registrata negli ultimi anni: per rispettare il Patto di stabilità interno, molti enti hanno agito quasi esclusivamente sulla spesa in conto capitale: nel periodo 2004-2010, a fronte di un obiettivo di riduzione di spesa del 6%, i comuni hanno ridotto del 32% le spese in conto capitale, aumentando invece del 5% le spese correnti.
In allegato è disponibile il Dossier sui ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e Patto di Stabilità Interno, estratto dall`Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni – Giugno 2012
7508-Estratto ritardati pagamenti e patto di stabilità.pdfApri