Presso l’Aula della Camera dei Deputati, il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, ha risposto all’Interrogazione a risposta immediata (n. 3-02494 – primo firmatario On. Catia Polidori del Gruppo parlamentare Popolo e Territorio), concernente le misure per sostenere le aziende in difficoltà, con particolare riferimento all’esercizio della delega legislativa prevista dallo “Statuto delle imprese” (Legge 180/2011) in materia di ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione.
Contenuti dell’Interrogazione
Nelle premesse dell’Atto viene evidenziato, in particolare, che:
– “il 28 febbraio 2012 fu stipulato un accordo tra Abi, Ministero dell’Economia e Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico e tutte le associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, al fine di identificare misure volte ad assicurare risorse finanziarie nei confronti delle piccole e medie imprese in difficoltà”;
– “con una successiva convenzione tra Abi e la Cassa depositi e prestiti sono stati messi a disposizione del settore bancario 10 miliardi di euro, di cui 2 destinati alla realizzazione di operazione di smobilizzo presso il settore bancario di crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione”;
– “il Governo, a sua volta, si è impegnato ad accelerare il processo di recepimento della direttiva 2011/7/CE su ritardi di pagamento per allineare il nostro Paese alle condizioni standard esistenti in Europa”;
– “in data 22 maggio 2012 l’Abi, in accordo con le principali associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, si è impegnata a promuovere la costituzione di uno specifico plafond per lo smobilizzo, presso il settore bancario, dei crediti vantati dalle piccole e medie imprese nei confronti della pubblica amministrazione, di ammontare minimo pari a 10 miliardi di euro”;
– “con tali iniziative si è cercato di intervenire, in maniera alquanto parziale, stante le valutazioni sulla « sofferenza » delle imprese, a sostegno del sistema delle piccole e medie imprese, che sono ormai schiacciate da una crisi congiunturale determinata sia dalla crisi economica che dalla contrazione del credito e dai mancati pagamenti da parte della PA”;
– “la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, in maniera unanime, ha approvato un disegno di legge che introduce l’obbligo di liquidazione dei pagamenti tra le imprese entro i 30 giorni, al fine di allinearsi, almeno in parte, alle norme previste da una direttiva europea del 2011 su tale materia; tale obbligo non si applica ai ritardi di pagamento delle imprese creditrici di somme dovute da pubbliche amministrazioni, poiché tali misure sono contenute nello « statuto delle imprese », che ha fissato a novembre 2012 il termine entro cui il Governo dovrà esercitare tale delega. Il provvedimento approvato in Commissione dovrà, adesso, passare il vaglio dell’Aula e dell’altro ramo del Parlamento”.
Nelle conclusioni si chiede al Governo di chiarire se sia in grado di rispettare il termine del 15 novembre per l’esercizio della delega previsto dallo « statuto delle imprese » che riguarda proprio i ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione e come il Governo intenda intervenire per far sì che venga recepita finalmente la direttiva n. 2011/7 dell’Unione europea in materia proprio della lotta contro i ritardi di pagamento delle transazioni commerciali.
Risposta del Governo
Il Ministro Passera, nella sua risposta, ha evidenziato le misure fino ad ora adottate per assicurare liquidità alle imprese attraverso l’esigibilità dei crediti delle stesse nei confronti della pubblica amministrazione ed il coinvolgimento del sistema bancario.
In particolare ha ricordato che:
– lo scorso 22 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto di iniziative che comprende quattro decreti. Due di essi sono di certificazione e riguardano, appunto, la certificazione dei crediti scaduti nei confronti rispettivamente delle amministrazioni centrali e delle regioni e degli enti locali, inclusi gli enti di Servizio sanitario nazionale, ed obbligano tutti gli enti della pubblica amministrazione a certificare gli eventuali crediti vantati dalle imprese. Poi vi è un decreto compensazioni, consistente nella possibilità di compensare i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati nei confronti di regioni, enti locali, enti del Servizio sanitario nazionale con le somme dovute iscritte a ruolo.
Il quarto decreto prevede una garanzia pubblica del Fondo centrale di garanzia sulle anticipazioni dei crediti verso la pubblica amministrazione per facilitarne lo smobilizzo attraverso il sistema bancario. L’importo massimo garantibile per singola impresa è pari a 2,5 milioni di euro.
Quanto al recepimento della direttiva n. 2011/7/CE, la cui portata applicativa non è circoscritta ai
soli rapporti tra pubblica amministrazione e imprese, ma anche tra imprese stesse, ha assicurato che tale recepimento avverrà nei tempi previsti. A tal proposito, ha sottolineatocome nello “Statuto delleimprese il termine per esercitare la delegasia fissato al prossimo 16 novembre,in anticipo rispetto al termine del 16marzo 2013 assegnato agli Stati membridall’articolo 12 della direttiva medesima.
Si allega il testo dell’Interrogazione e della relativa risposta.
8089-Risposta all’Interrogazione.pdfApri
8089-Testo dell’Interrogazione.pdfApri