[Il Sole 24 Ore – 17/10/2012 – di Mau. S.]
Trasparenza. Più difficili le gare «mirate»
Al via il bando-tipo: regole uguali per tutti
Sergio Santoro la definisce una misura «moralizzatrice», che assume «particolare rilevanza nel momento in cui in Parlamento si discute di regole anti-corruzione». Di certo il bando tipo firmato ieri dal presidente dell`Autorità prova a dare un indirizzo univoco alle stazioni appaltanti, nel tentativo di “standardizzare” le procedure di gara e favorire la massima partecipazione delle imprese. Da oggi, la determinazione n. 4/2012, con le «indicazioni generali per la redazione dei bandi di gara ai sensi degli articoli 64-bis e 46, comma 1-bis del Codice dei contratti pubblici» è operativa (e scaricabile dal sito di Edilizia e Territorio). Rispetto alla bozza messa in consultazione lo scorso luglio ci sono delle novità. Non nella impostazione generale della determinazione. L`obiettivo rimane quello di «ridurre il potere discrezionale della stazione appaltante», limitando «le numerose esclusioni che avvengono sulla base di elementi formali e non sostanziali, con l`obiettivo di assicurare il rispetto del principio della concorrenza e di ridurre il contenzioso negli appalti». Non cambia neppure il numero complessivo delle cause di esclusione espressamente indicate da Via Ripetta: sono circa un`ottantina e vanno considerate «tassative».
La novità principale riguarda l`ulteriore giro di vite sulla possibilità che le stazioni appaltanti compiano scelte diverse da quelle indicate nel bando-tipo. Le deroghe, intese come «la previsione di ulteriori ipotesi di cause di esclusione», scrive l`Autorità, devono esse motivate espressamente» ed esplicitate «nella delibera a contrarre». Non si può comunque andare oltre i confini previsti dalle norme che prevedono soltanto tre tipologie generali di cause di esclusione: gli adempimenti previsti dal Codice dei contratti (Dlgs 163/2006) e dal suo regolamento attuativo (Dpr 207/2010), la carenza di elementi essenziali dell`offerta, le irregolarità relative agli adempimenti formali di partecipazione alla gara. Da parte sua la determinazione – in tutto 49 pagine – prova a fornire un elenco il più possibile dettagliato, distinguendo i comportamenti da punire con il cartellino rosso, dagli errori veniali, magari sanabili in corso di gara, con integrazioni alla documentazione. Tra gli esempi forniti da Via Ripetta nel bando-tipo il blocco più numeroso riguardala carenza di requisiti, ma non sono poche neppure le violazioni formali – come la mancata presentazione del documento di identità in allegato alle dichiarazioni sostitutive – che possono comportare l`estromissione dalla competizione.
Definite le regole generali, con l`indicazione delle cause di esclusione da considerare tassative, il lavoro dell`Autorità si concentra ora sulla messa a punto dei bandi-tipo per categorie di appalti. In fase avanzata di lavorazione ci sono modelli relativi ai lavori pubblici e ai servizi di progettazione. Arriverà uno standard anche per i bandi che prevedono la realizzazione di opere pubbliche con l`apporto di capitali privati, come nel caso del project financing o del leasing in costruendo. L`obiettivo finale è realizzare una sezione del sito dell`Autorità nella quale le stazioni appaltanti potranno scaricare un bando – già pronto e a prova di ricorso – semplicemente indicando le coordinate fondamentali dell`attività da affidare. «Per chi non si adeguerà potranno scattare i ricorsi all`Autorità Antitrust – annuncia il presidente Santoro. Tra qualche mese trarremo i primi bilanci».