Il Consiglio dei Ministri nella seduta del
16 ottobre u.s., n. 50, ha tra l’altro, approvato un disegno di legge sulle nuove misure sulla semplificazione a favore dei cittadini e delle imprese. Le semplificazioni intervengono sul lavoro e la previdenza, sulle infrastrutture, i beni culturali e l’edilizia, sulla privacy, sull’ambiente e sull’agricoltura.
Vengono semplificati d’intesa con il Ministero del Lavoro esclusivamente adempimenti formali in materia di sicurezza sul lavoro, senza toccare gli aspetti sostanziali della disciplina, la cui effettività viene anzi rafforzata. Nelle disposizioni vi è un largo utilizzo, sull’esempio delle migliori esperienze internazionali, di modelli standard, di modelli e procedure semplificate (da adottare sentite Regioni e parti sociali) nonché l’allungamento dei termini di apertura delle dogane per facilitare il disbrigo delle pratiche per l’import/export.
Un intervento riguarda la tutela del paesaggio e l’edilizia. In particolare sul permesso di costruire si prevede la certezza dei tempi di conclusione del procedimento. La norma elimina il silenzio rifiuto previsto per il rilascio del permesso di costruire nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali: il provvedimento dovrà essere sempre espresso in base ai principi stabiliti dalla legge n. 241 del 1990. Inoltre per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica, al fine di assicurare la certezza dei tempi di conclusione del procedimento, si prevede l’obbligo dell’amministrazione competente, una volta decorso il termine, ridotto a 45 giorni per l’espressione del parere da parte del soprintendente, di provvedere sulla domanda di autorizzazione.
In materia di tutela ambientale si prevede un complesso di norme predisposte dal Ministero dell’Ambiente per semplificare una serie di procedimenti nel pieno rispetto degli standard comunitari al fine di assicurarne l’accelerazione, fermi restando i livelli di tutela.
Illustrata la nuova Strategia Energetica Nazionale. Il Governo si propone di avviare un ampio dibattito pubblico e di confrontarsi apertamente su queste scelte con tutte le parti interessate. A tale proposito, è stata predisposta una consultazione on-line sul sito web del Ministero attiva da oggi. L’obiettivo è di giungere entro circa due mesi alla definizione di obiettivi, scelte di fondo e azioni prioritarie quanto più possibile condivisi, nell’interesse generale del Paese, per poi approvare il testo nel Consiglio dei Ministri.
La modernizzazione del settore energia rappresenta un elemento cardine dell’Agenda per la crescita sostenibile del Governo. A oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale, questo documento di programmazione e indirizzo era molto atteso dal settore.
Le azioni proposte nella strategia energetica – che guarda al 2020 come principale orizzonte di riferimento – puntano a far sì che l’energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore strutturale di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di mantenere e migliorare i nostri già elevati standard ambientali e di sicurezza, grazie a investimenti consistenti attesi nel settore.
La realizzazione della strategia proposta si propone come obiettivo un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, con i risultati attesi al 2020 (in ipotesi di crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea).
Il Consiglio dei Ministri ha, poi, esaminato, una serie di leggi regionali. Nell’ambito di tali leggi, ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale in particolare, delle seguenti:
– della legge Regione Abruzzo n. 46 del 28/08/2012 “Modifiche alla legge regionale 13 febbraio 2003, n. 2 recante “Disposizioni in materia di beni paesaggistici e ambientali, in attuazione della Parte Terza del d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio)” in quanto contiene alcune disposizioni che contrastano con i principi in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio che l’art. 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione riserva allo Stato;
– della Legge Regione Valle Aosta n. 27 dell’1/08/2012 “Modificazioni alla legge regionale 27 maggio 1994, n. 18 (Deleghe ai Comuni della Valle d’Aosta di funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio) e ad altre disposizioni in materia di tutela del paesaggio” in quanto contiene alcune disposizioni che contrastano con i principi in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio che l’art. 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione riserva allo Stato;
– della Legge Regione Valle d’Aosta n. 23 del 31/07/2012 “Disciplina delle attività di vigilanza su opere e costruzioni in zone sismiche” in quanto contiene alcune disposizioni che violano i principi statali in materia di governo del territorio e protezione civile e, pertanto, viola l’art. 117, terzo comma, della Costituzione.
Per altre leggi regionali il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnativa. Si tratta, tra l’altro, della Legge Regione Abruzzo n. 42 del 10/08/2012 “Trasferimento al Consorzio di Bonifica Ovest – Bacino Liri Garigliano delle competenze e risorse, già attribuite all’ARSSA, per la gestione delle opere e infrastrutture di bonifica”.