Nella riunione delle Conferenze Stato-Regioni e Unificata, in seduta straordinaria, del 25 ottobre scorso sono state trattate, tra l’altro, le seguenti tematiche:
Conferenza Stato-Regioni:
Argomento:
Approfondimenti:
L’articolo 6, comma 8, lettera f), del Dlgs 81/2008 (TU in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), attribuisce alla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, il compito di elaborare le procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi tenendo conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore, che devono essere recepite con decreto dei Ministeri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e dell’interno, sentita la Conferenza.
L’articolo 29 individua le modalità di effettuazione della predetta valutazione dei rischi di cui sopra.
Su tali basi è stato predisposto lo Schema di provvedimento sul quale nel corso della Conferenza, il Presidente delle Regioni e delle Province autonome ha espresso parere favorevole.
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Argomento:
Approfondimenti:
L’art. 161, comma 2-bis, del Dlgs 81/2008 (TU in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), demanda ai Ministeri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e delle infrastrutture e dei trasporti, sentita la Conferenza, il compito di emanare il regolamento per l’individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano in presenza di traffico veicolare.
Su tali basi è stato predisposto lo Schema di decreto sul quale nel corso della Conferenza il Presidente delle Regioni e delle Province autonome ha espresso parere favorevole.
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Argomento:
Approfondimenti:
L’articolo 5 della L 225/1992 (concernente Istituzione del servizio nazionale della protezione civile) prevede che il Fondo centrale di garanzia per la copertura dei rischi derivanti dalle operazioni di credito a medio termine a favore delle medie e piccole imprese industriali, di cui alla L 1142/1966, può intervenire anche nei territori per i quali è stato deliberato lo stato di emergenza. Viene demandato ad uno o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza, nel rispetto della disciplina comunitaria, l’individuazione delle aree di intervento, delle condizioni e delle modalità per la concessione delle garanzie, nonché le misure per il contenimento dei termini per la determinazione della perdita finale e dei tassi di interesse da applicare ai procedimenti in corso.
Su tali basi nel corso della Conferenza:
– le Regioni hanno consegnato un documento (All. A all’Atto) in cui esprimono parere favorevole sullo Schema di decreto in esame con la richiesta di ridurre da 60 a 30 giorni il termine previsto dall’articolo 7, comma 1, e con l’invito al Ministero dell’economia e delle finanze ad aprire un tavolo di confronto (Ministero dello sviluppo economico, Regioni ed altre Amministrazioni statali coinvolte) al fine di costituire uno strumento di rilevanza nazionale, con adeguate risorse finanziarie, capace di supportare le imprese coinvolte in eventi calamitosi per tutte le operazioni creditizie per il ripristino e la ripresa delle attività danneggiate, anche attraverso un apposito regime di aiuto che prescinda, per ogni impresa, dalla regola del “de minimis”;
– il Governo ha dichiarato di potere accogliere la proposta emendativa formulata dalle Regioni.
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Argomento:
Individuazione della “regione più virtuosa”, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettere b) ed f) del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174 recante: “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012” (Rinvio)
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Argomento:
Intesa sullo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza, per la scelta delle regioni di riferimento ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard regionali nel settore sanitario, in attuazione dell’articolo 27 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 (Rinvio)
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Conferenza Unificata:
Argomento:
Approfondimenti:
L’art. 19, comma 3, del DL 223/2006, convertito dalla L.248/2006, al fine di promuovere le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il fondo denominato “Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità”. In seguito, in sede di Conferenza è stata perfezionata un’apposita intesa (aprile 2010) sui criteri per la delle risorse, le finalità, le modalità attuative nonché il monitoraggio del sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di cui al DM del 12 maggio 2009 inerente la ripartizione delle risorse del Fondo suddetto. Inoltre, il 19 aprile 2012 è stata perfezionata un’ulteriore intesa sullo Schema di piano nazionale per la famiglia. Nel Documento, che stabilisce la ripartizione del Fondo per il 2012, vengono, tra l’altro tracciate alcune linee prioritarie d’azione per il 2012, tra cui, iniziative volte a promuovere misure di welfare aziendale rispondenti alle esigenze delle famiglie e delle imprese e interventi in grado di accrescere l’utilizzo dei congedi parentali da parte dei padri. Viene, altresì, previsto che ciascuna regione potrà scegliere una o più linee da inserire nel programma di competenza. Sotto il profilo finanziario l’erogazione del finanziamento nazionale avverrà in due soluzioni: il 70 % alla presentazione del provvedimento regionale redatto secondo specifici criteri indicati nel documento stesso e 30% alla realizzazione di almeno il 70% delle attività indicate nel provvedimento regionale.
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Argomento:
Approfondimenti:
L’articolo 9, comma 3, del Dlgs 281/1997 prevede che il Presidente del Consiglio dei Ministri può sottoporre alla Conferenza, anche su richiesta delle autonomie regionali e locali, ogni altro oggetto di preminente interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunità montane.
Su tali basi nel corso della Conferenza:
– le Regioni hanno espresso una valutazione negativa sul provvedimento in esame consegnando un documento (All. A all’Atto) in cui pur condividendo la necessità dei controlli della Corte dei conti sugli atti finora esclusi dalla sua attività, ritengono che l’articolo 1 del testo, così come formulato, rischi di provocare la paralisi dell’attività di governo delle Regioni ed un ulteriore rallentamento dei pagamenti relativi ai servizi erogati. In particolare, hanno manifestato preoccupazione: sulla verifica di attendibilità dei bilanci di previsione proposti dalle giunta regionale operata dalla Corte dei conti tramite un parere che precede le deliberazioni dell’Assemblea legislativa condizionandone le decisioni e impedendo quella valutazione a valle del bilancio che è peculiarità della finanza regionale specie in tema di garanzia del rispetto del Patto di stabilità; sulla funzione monocratica del Presidente della Regione che attribuisce responsabilità senza che vi sia chiarezza sulle procedure da seguire;
– – l’ANCI, rilevando il mancato coinvolgimento delle Autonomie nella predisposizione del provvedimento in esame, ha espresso parere condizionato all’accoglimento di una serie di emendamenti contenuti in un documento che ha consegnato (All. B all’Atto) che riguardano, tra l’altro: il sistema dei controlli e, specificatamente, l’eliminazione del dettato dell’articolo 3, comma 1, lettera c), sulla revoca del responsabile finanziario, che rappresenta un danno per l’organizzazione stessa degli Enti locali; il controllo della Corte dei conti attraverso la Guardia di Finanza; la disposizione dell’articolo 8, comma 3, relativo agli importi, determinati a seguito dei provvedimenti della “spending review”, da utilizzare non solo per l’estinzione anticipata del debito ma anche per la sua riduzione.
Inoltre, ha precisato talune richieste quali l’esclusione dell’applicazione delle norme della “spending review” ai piccoli Comuni per l’anno 2012 ed alle Unioni per l’anno 2013; la previsione di criteri per la premialità di cui all’articolo 8; l’incremento delle risorse per i Comuni colpiti dal terremoto; la revisione dell’applicazione dell’IMU agli immobili di proprietà dei Comuni e la proroga dell’entrata in vigore del tributo sui rifiuti e sui servizi indivisibili (TARES);
– l’UPI, nel condividere le osservazioni delle Regioni e dell’ANCI, ha consegnato un documento (All. C all’Atto) in cui, tra l’altro, si evidenzia la difficoltà per le Province di mantenere gli equilibri di bilancio e si sottolinea la mancata chiarezza in merito al ripristino di alcune funzioni delle province, anche delegate dallo Stato, sottolineando l’insufficienza delle risorse del Fondo di riequilibrio destinate a garantire l’esercizio delle funzioni stesse;
– il Governo ha preso atto dei rilievi posti dalle Regioni e dagli Enti locali, riservandosi di comunicare la disponibilità ad accogliere talune proposte di modifica del provvedimento.
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Argomento:
Approfondimenti:
L’articolo 9, comma 2, lett. a), n. 1 del Dlgs 281/1997 prevede il parere obbligatorio della Conferenza sul disegno di legge finanziaria e sui disegni di legge collegati e sul Documento di programmazione economico-finanziaria.
Su tali basi nel corso della Conferenza:
– le Regioni hanno consegnato un documento (All. A all’Atto) in cui si evidenziano una serie di criticità e si propongono degli emendamenti riguardanti, tra l’altro, il patto di stabilità, il finanziamento del trasporto pubblico locale e le riduzioni delle risorse destinate al settore della sanità. Hanno, inoltre, ribadito la necessità che il confronto sulle disposizioni contenute nei provvedimenti in esame avvenga nell’ambito della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica di cui hanno chiesto la sollecita convocazione o, in assenza, una comunicazione scritta contenente le motivazioni per cui il Governo non ha proceduto alla sua attivazione;
– – l’ANCI e l’UPI hanno espresso parere negativo, condividendo le considerazioni formulate dalle Regioni.
– il Governo ha preso atto delle osservazioni e si è riservato di fornire notizie in merito alla convocazione della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica.
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Argomento:
Approfondimenti:
L’art. 44-bis del DL 201/2011, convertito dalla L.214/2011 ha istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’Elenco-anagrafe nazionale delle opere pubbliche incompiute, articolato a livello regionale mediante l’istituzione di Elenchi-anagrafe regionali, prevedendo, tra l’altro, che il Ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti stabilisca, con proprio regolamento, le modalità di redazione dell’Elenco-anagrafe, nonché le modalità di formazione della graduatoria e i criteri in base ai quali le opere pubbliche incompiute sono iscritte in tale Elenco, tenendo conto dello stato di avanzamento dei lavori ed evidenziando le opere prossime al completamento.
Le Regioni e l’UPI hanno espresso parere favorevole sullo schema in esame, l’ANCI ha espresso parere favorevole, con la raccomandazione che tutte le informazioni richieste ai comuni e trasmesse alle diverse amministrazioni e autorità, per il principio di semplificazione amministrativa e razionalizzazione, siano oggetto di interscambio fra le amministrazioni stesse, senza gravare ulteriormente sugli uffici comunali, tenuti a fornire più volte le medesime informazioni ad enti diversi (Allegato A all’Atto).
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Argomento:
Approfondimenti:
L’articolo 2, comma 3, del Dlgs 281/1997, dispone l’obbligo di sentire la Conferenza – che si pronunzia entro venti giorni – in ordine agli schemi di disegni di legge e di decreto legislativo o di regolamento dei Governo nelle materie di competenza delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano; decorso tale termine, i provvedimenti recanti attuazione di direttive comunitarie sono emanati anche in mancanza di questo parere.
Su tali basi nel corso della Conferenza:
– le Regioni hanno espresso parere negativo sul provvedimento in esame, sottolineando il metodo unilaterale seguito dal Governo senza alcun coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali ed evidenziando i seguenti punti critici: mancanza di una sede istituzionale di composizione dei vari interessi al fine di determinare l’interesse generale; prevalenza dello Stato centrale rispetto a tutte le competenze legislative delle Regioni con la previsione della formula di chiusura; il principio della tutela dell’unità giuridica ed economica della Repubblica che potrebbe determinare incertezza su alcune materie di grande rilevanza, quali, ad esempio, il governo del territorio, l’urbanistica e l’ambiente;
– l’ANCI e l’UPI, nel consegnare un documento congiunto (All. A all’Atto), hanno espresso parere favorevole, condividendo la necessità di una revisione costituzionale, ma manifestando preoccupazione per le modalità ed i tempi scelti per l’adozione del provvedimento e per la perdurante mancanza di una sede politica istituzionale che abbia il compito di comporre gli interessi rappresentati dai vari livelli di governo;
– il Governo, in relazione alle osservazioni formulate dalle Regioni e dagli Enti locali, ha ritenuto di fornire dei chiarimenti in ordine ad alcune questioni sollevate quali la l’attribuzione di alcune materie nuovamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, le disposizioni relative alle Regioni a Statuto speciale, la potestà legislativa residuale delle Regioni e la clausola di supremazia generale, il principio dell’unità giuridica ed economica della Repubblica distinto dal principio dell’interesse generale, assicurando la disponibilità del Governo a modifiche al testo anche in linea con quanto intervenuto nel corso della discussione già avviata al Senato.
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Argomento:
Parere sullo Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti su piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell’articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 (Rinvio)
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Argomento:
Parere sullo Schema di disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo (Rinvio)
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Argomento:
Parere sullo Schema di disegno di legge di conversione in legge del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese (Rinvio)
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