E’ pervenuta al Parlamento la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per la competitività delle piccole e medie imprese (2014-2020)
COM (2011) 834.
In merito al contesto generale in cui nasce la proposta, nel testo, viene evidenziato, in particolare, che le imprese UE sono ostacolate da carenze del mercato che compromettono la loro capacità di competere con le loro controparti in altre zone del mondo.
Le PMI dell’UE “hanno una produttività del lavoro e delle risorse inferiore e crescono più lentamente delle loro controparti negli Stati Uniti, ad esempio, e hanno maggiori difficoltà ad adattarsi a condizioni quadro in evoluzione rispetto alle imprese più grandi in Europa”. Le difficoltà delle PMI si sono, inoltre, aggravate a seguito della recente crisi economica e finanziaria e degli aumenti di prezzo dei prodotti e delle risorse.
Al riguardo, viene chiarito che il programma quadro si propone quale strumento per colmare le principali carenze del mercato che frenano la crescita delle imprese e vengono individuate le principali criticità in materia di competitività ed imprenditorialità, tra cui:
– difficoltà di accesso ai finanziamenti da parte delle PMI che faticano a dimostrare la loro
– capacità finanziaria e ad avere accesso al capitale di rischio;
– un contesto imprenditoriale che non favorisce le nuove imprese e la crescita, caratterizzato da frammentazione normativa persistente e da oneri amministrativi eccessivi;
– una capacità limitata delle PMI di adattarsi ad un’economia a ridotte emissioni di carbonio, in grado di resistere ai cambiamenti climatici e a basso uso di energia e di risorse a causa di mezzi finanziari e di competenze limitati;
– una capacità limitata delle PMI di espandersi verso i mercati esteri, sia nel mercato unico che al di fuori.
A tale scopo, la proposta di programma si pone due obiettivi chiave:
– rafforzare la competitività e la sostenibilità delle imprese dell’Unione;
– promuovere una cultura imprenditoriale e la creazione e la crescita delle PMI.
Le azioni finanziate dal programma saranno volte, tra l’altro, a:
– “promuovere l’imprenditorialità anche tra gruppi di destinatari specifici: le attività comprenderanno la semplificazione delle procedure amministrative e lo sviluppo di abilità e atteggiamenti imprenditoriali, soprattutto tra i nuovi imprenditori, i giovani e le donne e la promozione delle seconde opportunità per gli imprenditori”;
– “migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti sotto forma di capitale proprio e di
– debito: strumenti finanziari per la crescita, comprese nuove piattaforme in materia di capitale proprio e debito per offrire uno strumento di capitale proprio e garanzie sui prestiti, consentiranno alle PMI di accedere più facilmente ai finanziamenti. In primo luogo, uno strumento di capitale proprio per gli investimenti in fase di sviluppo fornirà alle PMI, tramite intermediari finanziari, finanziamenti di capitale proprio rimborsabili ad orientamento commerciale, principalmente sotto forma di capitale di rischio. In secondo luogo, uno strumento di prestito offrirà alle PMI accordi di condivisione dei rischi diretti o
di altro tipo, con intermediari finanziari, allo scopo di coprire i prestiti”;
– “migliorare l’accesso ai mercati nell’Unione e su scala mondiale: si forniranno servizi di sostegno alle imprese orientati alla crescita attraverso la rete Enterprise Europe per agevolare l’espansione nel mercato unico e al di là di esso. Il presente programma offrirà anche sostegno commerciale alle PMI nei mercati oltre i confini dell’Unione. Si offrirà anche un sostegno alla cooperazione industriale internazionale”.
Nel testo viene, altresì, precisato, che la dotazione di bilancio per l’attuazione del programma ammonta a circa 2,522 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi destinati agli strumenti finanziari.
L’attuazione del programma avverrà attraverso l’adozione di programmi di lavoro annuali che stabiliranno “gli obiettivi perseguiti, i risultati previsti, il metodo di attuazione e l’importo totale delle azioni”. Gli stessi conterranno, inoltre, “una descrizione delle azioni da finanziare, un’indicazione dell’importo da assegnare a ciascuna azione e un calendario indicativo per l’attuazione, nonché indicatori adeguati per controllare l’efficacia in termini di risultati e realizzazione degli obiettivi fissati”.
Oltre alle misure incluse nei programmi annuali la Commissione attuerà periodicamente misure di sostegno, tra cui: l’analisi e il monitoraggio delle questioni relative alla competitività settoriale ed intersettoriale; l’individuazione di buone pratiche ed il loro sviluppo; la valutazione dell’impatto delle misure dell’Unione particolarmente importanti per la competitività delle imprese; la valutazione della normativa riguardante le imprese; la politica industriale specifica e le misure connesse alla competitività.
La Commissione redigerà, altresì, una relazione annuale per esaminare l’efficienza e l’efficacia delle azioni sostenute in termini di esecuzione finanziaria, risultati e, se del caso, impatto.
Entro il 2018 la Commissione predisporrà, inoltre, una relazione di valutazione sul conseguimento degli obiettivi di tutte le azioni sostenute nell’ambito del programma in vista della decisione circa il rinnovo, la modifica o la sospensione delle misure.